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MotoGP, GP Australia 2016 – Analisi: Cal Crutchlow da urlo, infinito Valentino Rossi. Flop diversi per Marc Marquez e Jorge Lorenzo

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Lo spettacolare circuito di Phillip Island, sede del terzultimo appuntamento del Mondiale di MotoGp, ha ampiamente ripagato il sacrificio dei tanti appassionati che si sono svegliati all’alba per assistere ad una gara davvero emozionante fin dalle prime battute. Che dovesse vincere una Honda era abbastanza preventivabile alla vigilia, ma non ha trionfato quella pronosticata da tutti guidata dal centauro Marc Marquez, bensì la Honda satellite del team LCR di Cal Crutchlow, bravissimo nella scelta delle gomme e nel domare senza sbavature l’ostico tracciato australiano. Quest’ultimo, diventato da poco papà, ha centrato così la sua seconda vittoria nella classe regina a poco più di due mesi di distanza dal sigillo di Brno, in Repubblica Ceca. Il pilota britannico è emerso prepotentemente sin dalle prime tornate piazzando un giro veloce dietro l’altro, subito all’inseguimento di un Marquez che aveva provato a fare il vuoto grazie anche alla pole in partenza.

Proprio come due anni fa, tuttavia, il fuoriclasse iberico è scivolato a terra quando erano trascorsi appena nove giri, destando ancora una volta l’impressione di non amare particolarmente questa pista. E’ pur vero che Marc si era già matematicamente laureato campione del mondo la scorsa settimana e dunque poteva tranquillamente assumere qualche rischio in più senza badare alla classifica ormai ininfluente, tuttavia questa caduta lo priva probabilmente di un successo che avrebbe meritato per quanto mostrato durante il weekend. Resta il dubbio se comunque lo spagnolo sarebbe riuscito a trionfare contro un Crutchlow così ispirato, considerato che entrambi avevano adottato la stessa tattica optando per una Hard all’anteriore, e nei primi giri il britannico stava anche cominciando a rosicchiare qualcosa nei confronti dell’avversario dopo essersi liberato di Espargarò.

Semmai ce ne fosse stato bisogno, Valentino Rossi ha dimostrato ancora una volta di essere un campione mai domo, autore ieri di un’incredibile rimonta propiziata già da una partenza incisiva, che lo ha portato dalla 15esima posizione iniziale alla seconda finale. Dopo la caduta del campione del mondo, si poteva auspicare che il “Dottore” potesse andare a riprendere anche Crutchlow, ed invece il divario tra i due si è progressivamente accentuato, con il pesarese alle prese con problemi di gesione non tanto della sua soft anteriore, quanto piuttosto della Medium al posteriore che tanti problemi ha creato alla Yamaha durante la stagione corrente. Se Valentino può comunque ritenersi soddisfatto dell’esito della prova, lo stesso non si può dire per Jorge Lorenzo, eclissatosi a Phillip Island dopo un buono start come spesso gli è accaduto durante questo travagliato 2016. La partenza gli aveva infatti permesso di portarsi dall’ottava casella all’ottava, preludio sembrava ad una grande cavalcata, ed invece la restante parte della gara si è rivelata un triste stillicidio suggellato da un non soddisfacente sesto posto conclusivo (giunto anche complici le cadute occorse a Marquez ed Espargarò, altrimenti il passivo sarebbe stato ancora peggiore).

Il pilota di Palma di Maiorca appare già proiettato con la mente alla prossima stagione, quando darà il suo addio alla Yamaha e si troverà ad affrontare la suggestiva e complicata sfida in sella alla Ducati. Quest’ultima è stata protagonista ieri grazie ad Andrea Dovizioso, protagonista di una battaglia senza quartiere opposto ad Aleix Espargarò e Maverick Vinales che ha animato gli ultimi giri della corsa, con lo spagnolo di Figueres perfetto nella gestione delle gomme e capace nel frangente conclusivo di mettere nel mirino anche la seconda piazza occupata da Rossi. Il terzo gradino del podio consente a Vinales di avvicinarsi ulteriormente al terzo posto iridato attualmente nelle mani di Lorenzo, distante ormai la miseria di 11 punti. Mentre Rossi potrebbe sigillare il terzo “titolo” consecutivo di vice-campione de mondo già in Malesia la settimana prossima.

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Foto: Pagina Facebook Crutchlow

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