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MotoGP, GP Australia 2016 – Analisi qualifiche: Marquez settima sinfonia. Che disastro in Yamaha!

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Un Marc Marquez che guida da maestro e suona la sua settima sinfonia in qualifica, la numero 65 in carriera, stabilendo il nuovo primato di pole siglate e superando in questa graduatoria Valentino Rossi e Jorge Lorenzo fermi a 64. E’ questo il risultato odierno sul tracciato di Phillip Island (Australia), luogo del sedicesimo round del Mondiale di MotoGP 2016.

Un tempo spaziale, quello siglato dal Cabronçito (1’30″189), troppo distante per gli avversari. L’1’30″189 del fenomeno iberico ha messo d’accordo tutti su chi abbia i favori del pronostico in vista della gara di domani. Che sia asciutto e bagnato, il centauro iberico sembra averne sempre di più rispetto alla concorrenza. Il feeling col circuito australiano e la sua Honda RC213V è tale da garantirgli diverse certezze. In più, scrollatosi del peso della vittoria iridata, Marquez può correre in modalità “Marc Attack!” adottando il suo solito stile, quello che lo ha contraddistinto fino al 2015. Quest’anno infatti una versione più razionale lo ha portato, forse, ad ottenere il successo più bello della sua giovane vita agonistica.

Se Marquez ride, in Yamaha si piange: problemi con le gomme e la messa a punto. Entrambi gli alfieri di Iwata hanno lamentato grosse difficoltà circa lo sfruttamento degli pneumatici alle basse temperature. La M1 sembra, infatti, avere grosse problematiche nello scaldare le mescole francesi e trovare quel picco per massimizzare la prestazione. In più, anche una strategia sbagliata non ha favorito Valentino Rossi, clamorosamente non qualificato in Q2 e piazzatosi in quindicesima posizione in griglia di partenza. “Nel Q1 il problema è stato che quando siamo partiti sembrava di essere a gennaio e c’erano 8 gradi e pioveva, ma poi in dieci minuti è venuto fuori il sole e si è addirittura asciugata la pista – ha dichiarato un amareggiato Rossi intervistato da Sky Sport –  Ho avuto subito problemi con le rain, allora mi sono fermato sperando di poter ripartire con le intermedie. Purtroppo la moto non c’era, perché credo che il piano non lo prevedeva e nel box non sono stati svegli a modificarlo. Ho fatto una scelta disperata con l’intermedia dietro e la rain davanti. Però è proprio difficile guidare”. Un disastro completato dal dodicesimo posto di Jorge Lorenzo, anch’egli a disagio con la Yamaha e questo freddo.

Una gara che dunque si presenta aperta agli outsider, in chiave podio, come Cal Crutchlow, estremamente veloce nel weekend, nelle condizioni “pazze” incontrate. Un Cal che quest’anno è specialista delle corse “estreme” come quella di Brno (Repubblica Ceca) dove l’inglese trionfò a sorpresa. Qui in Australia, coadiuvato anche da una Honda molto competitiva, l’obiettivo top 3 pare essere alla portata.

 

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