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MotoGP

Motomondiale, GP Australia 2016: Brad Binder trionfa in Moto3, Thomas Luthi vittorioso in Moto2

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Gare decisamente emozionanti in Australia, per il sedicesimo appuntamento del Mondiale di Moto3 e Moto2. Andiamo ad analizzare singolarmente le due gare nel loro darsi agonistico in pista.

MOTO3

Settimo centro stagionale per il campione del mondo 2016 Brad Binder del team Red Bull KTM Ajo che ha preceduto al termine di una gara pazza e caotica il nostro Andrea Locatelli (Leopard Racing) a +5″937 e lo spagnolo Aron Canet (Estrella Galicia 0,0), giunto terzo in volata a 9″594.

Dopo la tanta pioggia, il primo pomeriggio a Phillip Island è caratterizzato dallo splendere del sole. Gomme a mescola media per quasi tutti i piloti, si spegne il semaforo e Binder parte molto bene davanti a Gabriel Rodigo (RBA Racing) e a Nicolò Bulega (Sky Racing Team VR46), poi il suo teammate Andrea Migno. Cadono dopo essersi scontrati alla seconda curva Aron Canet (Estrella Galicia 0,0), Kairul Pawi (Honda Team Asia), Joan Mir (Leopard Racing), Juanfran Guevara (RBA Racing) e Darryn Binder (Platinum Bay), un vero e proprio disastro. Sarà solo il primo episodio di una lunga serie di incidenti e scivolate. John McPhee (Peugeot Saxoprint) sale in  quarta posizione staccando  di qualche metro il nosto Francesco Bagnaia. I quattro di testa (Binder, Rodrigo, Bulega e Fabio Quartararo) danno da subito vita ad una lotta emozionate con le posizioni che cambiano di continuo in ogni staccata. Dopo due tornate, purtroppo, esce di scena Bulega che alla curva 6 entra in contatto con Quartararo. Poco dopo altro contatto tra Fabio Di Giannantonio (Gresini Racing) e Bagnaia finendo irrimediabilmente a terra. Al sesto giro c’è ,invece, l’incidente tra Migno, Bastianini e McPhee che costringe la Direzione Gara alla sospensione della corsa. Le condizioni dello scozzese, in particolare, inizialmente destano preoccupazione ma per fortuna, poi, al centro medico gli verrà diagnosticata “solamente” una frattura alla mano.

Si riparte per la seconda parte di gara: il francese del team Leopard a causa della manovra che ha comportato la caduta di Bulega viene arretrato in ultima posizione della griglia di partenza. La prima fila è composta quindi da Brinder, Locatelli e Rodrigo, con Niccolò Antonelli (Ongetta-Rivacold) in sesta posizione. Gara fatta da 10 giri ed il campione del mondo è subito al comando seguito dal giovane bergamasco mentre alla curva 4 cade anche Antonelli. Una giornata da dimenticare  per i piloti italiani, confermata anche dal ride trought inflitto a Lorenzo Dalla Porta (Sky Team VR46) costretto a percorrere la pit-lane quando è ottavo. Chiuderà in diciannovesima posizione. Il sudafricano prosegue il suo assolo, tallonato però da Locatelli, a seguire Rodrigo e Jules Danilo del team Ongetta-Rivacold.  A meno cinque tornate dal termine il duo di testa prosegue con oltre nove secondi sul terzo, Jorge Martin (Pull&Bear Aspar Mahindra) incalzato da Navarro che prova a concludere con più punti possibili a suo favore ma è nel pieno della lotta per il podio, inghiottito il più delle volte dal “gruppone” degli inseguitori. Si arriva all’ultimo giro con Binder  in vantaggio considerevole su Locatelli, mentre dietro è battaglia per il terzo posto. Darryn Binder è terzo mentre cadono Navarro e Rodrigo. Il campione del mondo taglia il traguardo per primo, davanti al “Loca” mentre suo fratello è superato sul rettilineo del traguardo da Canet per il gradino più basso del podio.

MOTO2

Gara davvero al cardiopalma nella cilindrata superiore. Il successo va Thomas Luthi (Garage Plus Interwetten) precedendo in un arrivo allo sprint il nostro Franco Morbidelli (Estrella Galicia 0,0 Marc VDS), di appena 10 millesimi. In terza piazza chiude il tedesco Sandro Cortese (Dynavolt Intact GP) mentre il leader del campionato Johann Zarco (Ajo Motorsport) conclude in dodicesima posizione, confermando di non digerire più di tanto il tracciato australiano. Tuttavia, la caduta di Alex Rins (Paginas Amarillas HP 40) nelle prime battute di corsa, favorisce il francese nella lotta per l’iride quando siamo a due gare dal termine. Tornando in chiave italiana, molto bene anche la prestazione di Lorenzo Baldassarri (Forward Racing) che, a causa di una partenza poco brillante, perde il treno di testa non riuscendo ad andare oltre la quarta posizione, nonostante una grandiosa rimonta mentre davvero amara la corsa di Mattia Pasini (Italtrans Racing Team).

Pronti, via ed è subito spettacolo con  Morbidelli dalla nona casella autore di una grandiosa prima tornata, macinando avversari su avversari, portandosi in un battibaleno alle spalle della top 3: Luthi, Pasini e  Folger. Franco in un giro, guadagna il podio, prendendosi anche la prima piazza, superando sia lo svizzero che il “Paso”. Il rossocrociato però non ci sta, riprendendosi la testa e riprendeno a martellare sul passo del 1″33. Arretrati in griglia, Zarco e Rins si rendono protagonisti di una difficile rimonta. Una risalita che si interrompe irrimediabilmente al quinto giro per lo spagnolo, come detto, caduto alla curva 2 e ritirato mentre il transalpino, con meno foga, conquista la top 10. Si costituisce dunque un tris di testa (Luthi-Morbidelli-Pasini) con un vantaggio di 2″ su Folger, in quarta piazza, rimontato dal rientrante Baldassarri. Gli ultimi giri sono da urlo con Cortese in grande recupero alle spalle di Pasini. Il romagnolo in lotta per il podio, al terzultimo giro perde l’anteriore e scivola, vanificando una bellissima corsa. Si arriva all’ultima tornata col nostro Franco davanti a Luthi abile però a sfruttare la scia nell’ultima curva e superare sulla linea del traguardo il centauro del team Marc VDS mentre terzo si classifica Cortese.

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