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Olimpiadi 2024: Parigi favorita e con strada spianata dopo il ritiro di Roma?

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Dopo l’annunciata rinuncia di Roma all’organizzazione dei Giochi Olimpici del 2024, sono oramai solamente tre le città che figurano ancora nel novero delle candidate ad ospitare la rassegna a cinque cerchi: Parigi, Los Angeles e Budapest.

Per quanto riguarda la candidatura della capitale ungherese, si tratta di una proposta verso la quale sono stati avanzati dubbi sin dall’inizio, e nella quale, di fatto, nessuno ha mai creduto realmente: salvo imprevedibili sorprese, dunque, non sarà il 2024 l’anno della prima edizione olimpica in terra magiara.

Parigi, invece, gode da tempo dei favori dei pronostici da parte di molti osservatori internazionali, vista anche una serie di dati da non sottovalutare, a partire dalla ricorrenza del centenario dai Giochi di Parigi 1924. Tenere la località più visitata al mondo lontana dai Giochi per più di un secolo pare davvero troppo, inoltre non va dimenticato che la città della Tour Eiffel è già stata beffata in due occasioni di recente, perdendo per un soffio da Londra nell’assegnazione della rassegna del 2012. A ciò si aggiungano anche l’abitudine di Parigi nell’organizzazione di grandi eventi sportivi, con banchi di prova importanti come il Roland Garros o l’arrivo del Tour de France, e la conseguente presenza di numerose strutture già pronte.

La candidatura parigina, oltre a godere di un grande sostegno popolare e politico, sembra sempre più essere la favorita da parte del presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, che anche in questi giorni vi si è recato in visita, incontrando François Hollande ed altri personaggi di spicco della politica e dello sport francesi. Se Parigi era già la favorita all’organizzazione dei Giochi, il “forfait” di Roma non ha fatto altro che aumentare le quotazioni della città di Anne Hidalgo.

L’ultimo ostacolo sulla sua strada è dunque rappresentato da Los Angeles, subentrata a Boston come candidatura a stelle e strisce dopo il ritiro della capitale del Massachusetts. La città californiana può fare forza sul peso politico degli Stati Uniti, che però hanno organizzato i Giochi nel 1996 ad Atlanta, senza dimenticare l’edizione invernale del 2002. Inoltre, dopo l’edizione sudamericana di Rio 2016 e quella asiatica di Tokyo 2020, appare davvero complicato che la rassegna a cinque cerchi resti ancora al di fuori dei confini europei, visto che, nonostante i processi di mondializzazione, il nostro continente ricopre ancora un ruolo cardine nel mondo sportivo e della politica sportiva.

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giulio.chinappi@oasport.it

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