Editoriali

Olimpiadi Tokyo 2020, ottime prospettive per l’Italia. Migliorare (di tanto) Rio 2016 si può!

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Una certezza è assodata: l’Italia resta una potenza sportiva mondiale, come hanno testimoniato i più che soddisfacenti riscontri delle Olimpiadi di Rio 2016. Esistono i presupposti, tuttavia, per fare ancora meglio tra quattro anni a Tokyo 2020. E’ vero, siamo appena all’inizio del quadriennio e molte cose potranno cambiare. Tuttavia le prospettive lasciano ben sperare. Innanzitutto perché la spedizione tricolore potrà fare affidamento su un serbatoio di certezze consolidate; inoltre diverse discipline sono in progressiva crescita, senza dimenticare ben 6 nuovi sport da cui potremmo attingere medaglie extra.

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LE CERTEZZE

Una premessa: tutti i sette vincitori azzurri a Rio potranno certamente essere presenti anche a Tokyo, alcuni dei quali ancora ben al di sotto dei 30 anni (pensiamo a Fabio Basile, Gregorio Paltrinieri, Daniele Garozzo e Gabriele Rossetti). In Brasile si è aperto un nuovo ciclo, le cui fondamenta sono costruite da giovani campioni già affermati e dunque destinato a durare nel tempo.

Il nuoto resterà una delle discipline di punta. Dopo aver vinto tutto, Gregorio Paltrinieri andrà a caccia di una nuova sfida: diventare il primo uomo al mondo a trionfare nei 1500 sl e nella 10 km in acque libere nella stessa Olimpiade. Si tratterebbe di un’ulteriore gemma in una carriera di per sé già leggendaria. Tra 4 anni, inoltre, Gabriele Detti, già due volte di bronzo a Rio, potrebbe acquisire una competitività ancor più elevata, magari puntando anche al bersaglio grosso nei 400 sl. Per il momento le certezze in piscina si fermano qui, in attesa dell’ascesa di alcuni giovani interessanti, tra cui Ilaria Cusinato e Lorenzo Glessi.

La pietra miliare resterà ancora una volta il tiro. Riteniamo che Niccolò Campriani, smaltito il naturale appagamento post-olimpico, sarà ancora una volta della partita, magari intrigato dal nuovo format che, con ogni probabilità, potrebbe vederlo gareggiare in coppia con la compagna Petra Zublasing nel team-event. Non mancano poi diversi giovani in rampa di lancio come Dario Di Martino e Simon Weithaler. Nel tiro a volo l’Italia ha spadroneggiato a Rio con 5 medaglie in 5 gare, di cui due d’oro. La nota positiva è rappresentata dal fatto che i campioni già affermati dovranno guardarsi le spalle da nuovi connazionali: la scuola tricolore produce intatti talenti a getto continuo (pensiamo a Tammaro Cassandro e Silvana Stanco, possibili protagonisti del quadriennio appena iniziato).

La scherma, pur non brillando, ha comunque portato a casa la bellezza di quattro medaglia a Rio. E’ chiaro che in Giappone si potrà fare meglio. Faranno comodo, in tal senso, i rientri delle prove a squadre di fioretto femminile e sciabola maschile, armi dove l’Italia vanta una forza d’urto notevole. Resteranno fuoriclasse come Rossella Fiamingo, Elisa Di Francisca e Daniele Garozzo, mentre andrà seguita con grande curiosità la nuova avventura di Arianna Errigo, decisa a primeggiare sia nel fioretto sia nella sciabola.

Ottime le prospettive del judo (non solo i medagliati Odette Giuffrida e Fabio Basile, ma anche giovani formidabili come Elios Manzi ed Antonio Esposito), mentre nella lotta Frank Chamizo cercherà di prendersi l’oro mancato in Sud America.

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SPORT IN CRESCITA

Alcune discipline stanno vivendo una progressione consistente che potrebbe culminare tra quattro anni con una grande Olimpiade. Fa sognare il ciclismo su pista. L’oro nell’omnium di Elia Viviani ha dato il là al rifiorire di uno sport da troppo tempo nell’anonimato. A Tokyo non è azzardato immaginare un’Italia da podio in ben quattro gare: negli inseguimenti maschili e femminili e negli omnium (le recenti modifiche regolamentari giocano a favore dei giovanissimi Elisa Balsamo e Simone Consonni, già ai piedi del podio agli Europei). Non conoscendo il percorso, risulta impossibile sbilanciarsi riguardo alle prove su strada.
Il canottaggio ha raccolto un solo bronzo a Rio, ma la giovane età della squadra lascia intravedere ancora ampi margini di miglioramento. La base c’è ed è solida, come testimoniano anche i risultati dei Mondiali juniores. Servirà lavorare ora per colmare il gap della nazionali di riferimento.
E’ mancata solo la medaglia, ma il tiro con l’arco nell’ultima edizione dei Giochi ha confermato l’Italia come una realtà di riferimento, oltretutto con prospettive enormi in campo maschile e femminile. La giovane età dei vari Lucilla Boari e David Pasqualucci fa pensare che nel 2020 si possano covare ambizioni importanti.
Diversi elementi di prospettiva troviamo anche nel pentathlon, soprattutto in campo femminile con Aurora Tognetti: chissà che non possa essere questa una delle discipline rivelazione in Brasile.
Da valutare poi l’eventuale apporto degli sport di squadra, ad oggi difficilmente quantificabile. Quasi certo, tuttavia, che come sempre pallavolo e pallanuoto faranno da traino, nella speranza di ritrovare anche calcio e basket.

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NUOVI SPORT OLIMPICI

A Tokyo saranno presenti ben sei nuovi sport a cinque cerchi: baseball, softball, surf, arrampicata sportiva, karate e skateboard. L’Italia è competitiva in tutti. Chiaramente la punta di diamante potrebbe essere rappresentata dal karate, dove ai Mondiali in corso di svolgimento in Austria gli azzurri hanno conquistato ben quattro finali per il bronzo nelle categorie di peso olimpiche. Nel surf andrà monitorato con attenzione il giovanissimo Leonardo Fioravanti, considerato un predestinato e già una star al di fuori dei confini italici. Attenzione nell’arrampicata a Stefano Ghisolfi, mentre nello skateboard Ivan Federico è già ai vertici mondiali. Difficile pensare, invece, ad un’Italia da podio nel baseball e nel softball: in entrambi i casi l’obiettivo (non semplice) sarà quello della qualificazione, da giocarsi con la nemica storica Olanda.

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SPORT DA RICOSTRUIRE

Non mancano anche molte note stonate. Tante, forse troppe discipline all’anno zero. Su tutte l’atletica, uscita con le ossa rotte dal Brasile. Servirà ricostruire una squadra solida dalle fondamenta, evitando che gli eventuali (ed auspicati) successi di Gianmarco Tamberi mascherino (come avvenuto in passato con altre stelle come Fiona May, Giuseppe Gibilisco ed Antonietta Di Martino) lacune strutturali. Da rifondare il taekwondo, incapace di qualificare atleti a Rio. Ci si aspetta una crescita dal settore maschile della canoa velocità, mentre la vela, nonostante i buoni risultati nell’avvicinamento, continua a deludere proprio nell’evento a cinque cerchi. Bisognerà ripartire quasi da zero anche nella boxe, dove il pugile più interessante per aprire un nuovo ciclo è il supermassimo Guido Vianello. Molto complicate, invece, le situazioni di tennis, ginnastica ed equitazione, nelle quali ad oggi non si intravedono prospettive luminose,

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