Pallanuoto

Pallanuoto maschile, Valentino Gallo: “Mi mancano lo scudetto e l’oro olimpico. BPM e Nazionale per coronare due sogni…”

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ESCLUSIVA – Continuano le “Interviste in calottina” di OA Sport così, dopo Andrea Fondelli e Marco Del Lungo, abbiamo raggiunto telefonicamente un altro fedele soldato di coach Sandro Campagna; un pallanuotista capace di salire due volte sul podio olimpico in tre partecipazioni, oltre a mettersi al collo l’oro mondiale di Shanghai 2011, eccetera eccetera… Stiamo parlando di Valentino Gallo, attaccante siracusano approdato da poco più di un mese alla corte di Marco Baldineti e della sua ambiziosissima BPM Sport Management di Busto Arsizio, dopo dodici anni con la calottina rossoverde del Posillipo. Andiamo allora a conoscere meglio Valentino, un burlone travestito da “cattivo”, un aspirante cuoco a cui calza a pennello il ruolo del capobranco carismatico (all’occorrenza scanzonato) innamorato della Vittoria e del Settebello… Buona lettura!

Ciao Valentino. La prima domanda è d’obbligo… Come ci si sente a vestire una calottina diversa da quella del Posillipo, dopo una vita sportiva in rossoverde?

“Ho già scoperto che fa una strana sensazione, perché in occasione dell’esordio in Campionato a Napoli, prima di noi giocava proprio il Posillipo… Vederli riscaldare in vasca con la mia vecchia calottina, ma senza di me, è stata un’emozione forte, molto particolare… Comunque sono entusiasta qui, grazie ai nuovi compagni mi sta pesando meno questo distacco, così come mi stanno mettendo del tutto a mio agio allenatore e società”.

Cosa puoi dirci dopo queste prime settimane di permanenza in quel di Busto Arsizio? Che ambiente, società, compagni di squadra hai trovato?

“Ho trovato un gruppo eccezionale! Grandi giocatori, persone splendide con cui passo molto tempo insieme. La società ha messo a disposizione una palazzina di nuova costruzione dove alloggiamo quasi tutti, così sto sempre insieme ai miei compagni. Lo facciamo con piacere, è bello ed importante sia dal punto di vista umano sia tecnico. Società perfetta, non ci fa mancare niente, un bellissimo ambiente”.

Gli addetti ai lavori sanno bene che la BPM Sport Management può continuare a crescere e stupire. Ma fin dove si può arrivare quest’anno? Siete partiti forte, tra Campionato ed Europa…

“Non lo sappiamo neanche noi dove possiamo arrivare! Affrontiamo ogni partita con grande attenzione, mister Baldineti ci mette sempre in guardia… Pian piano prenderemo consapevolezza delle nostre potenzialità, ora non sono ben definite… E’ un processo lento e graduale, ma possiamo diventare da subito una potenza della pallanuoto italiana”.

Arrivasti a Posillipo per provare a vincere tutto quello che si poteva. Sono arrivate un’Eurolega, una Supercoppa LEN e un’Euro Cup, ma lo scudetto, da quel momento in poi, è scappato in Liguria senza più farne ritorno… Senti particolarmente questo “buco” nella tua personale bacheca o non ci pensi più di tanto?

“Poter dire ‘ho vinto tutto’ è bello ed io sono un tipo molto ambizioso: quindi mi manca lo scudetto… Sono capitato nella squadra giusta, la BPM è il futuro!”.

Apriamo il capitolo Nazionale. Sei nel giro del Settebello dal 2008, hai disputato tre Olimpiadi, vincendo un argento e un bronzo. Cosa rappresentano per te i Cinque Cerchi colorati?

“Penso siano l’ambizione di ogni atleta. Farne una è già un traguardo enorme, farne tre con due medaglie è quasi fantascienza… Però mi manca qualcosa, il mio obiettivo è Tokyo 2020”.

Allora lo completiamo o no il tris di medaglie olimpiche con quella mancante…?!

“Penso ai Giochi di Tokyo, certo, ti ho già detto che sono molto ambizioso… Avrò 35 anni, non sarò più giovane, ma credo che il fisico e l’esperienza possano farmi arrivare bene fin lì. Anche la scelta del club è stata finalizzata ad ottenere nuovi stimoli ‘pluriennali’…”.

Sei siciliano come coach Campagna (Valentino è siracusano di nascita, Sandro d’adozione, ndr). Puoi raccontarci un po’ com’è il tuo rapporto con l’allenatore della Nazionale? Sei uno dei suoi fedeli soldati e sicuramente ci sono anche delle radici extra-sportive che vi uniscono…

“Sì, quando è ritornato all’Italia (dopo l’ottima parentesi sulla panchina della Grecia, ndr) io già c’ero in Nazionale; abbiamo tanto in comune, ma il nostro rapporto è super-professionale perché lui è un maniaco del lavoro e della serietà professionale. Non mi ha mai fatto sconti, ad esempio quando non meritavo la convocazione sono rimasto fuori… Scambieremo battute in dialetto solo quando io non sarò più un suo giocatore e lui non sarà più il mio allenatore”.

I momenti più belli e quelli più brutti della tua carriera. In Nazionale e con il Posillipo, di cui, ricordiamo, sei stato capitano per 4 anni nonché tuttora giocatore con il maggior numero di presenze e reti realizzate in rossoverde.

“Il mio rapporto con la Nazionale è stato un po’ altalenante, all’inizio i momenti più difficili. Poi sono arrivate le stagioni 2010-2011-2012: tre finali internazionali in tre anni, quel triennio è stato il mio apice azzurro. Poi di nuovo giù, con la pubalgia nel 2014 ed i fastidiosi postumi nel 2015. Nel 2016 di nuovo su… Col Posillipo l’inizio è stato fantastico, con la doppietta Eurolega-Supercoppa, tuttavia il picco più alto l’ho toccato nel 2014, da capitano maturo, davanti a seimila nostri tifosi. Quella vittoria ha cancellato i miei momenti più difficili in rossoverde…”.

Quali consigli daresti ad un giovane pallanuotista che sogna di diventare “top player” come te, un giorno?

“Servono tantissime cose: talento, spirito di sacrificio, tanta tanta ambizione, fortuna… Nel mio caso, la differenza l’hanno fatta la voglia di allenarsi, arrivare e il carattere forte. Ringrazierò sempre Francesco Postiglione, il mio mentore e lui lo sa…”.

Ultima domanda. Che tipo è Valentino Gallo fuori dalle piscine? I suoi valori, le sue abitudini, il suo modus vivendi…

“Vado a periodi… Di natura, sono abbastanza irrequieto, non riesco a stare fermo, mi piace fare la peste del gruppo con scherzi, simpatiche provocazioni, ecc… Amo uscire con gli amici per bere qualcosa, eppure delle volte mi piace stare in casa per fatti miei, vedere film, rilassarmi. Negli ultimi tempi, sono diventato schiavo della mia passione per la cucina, infatti i compagni di squadra vengono sempre a casa per mangiare i miei piatti…”.

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giuseppe.urbano@oasport.it

Foto: archivio privato Valentino Gallo

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