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Rugby, O’Shea stila il primo bilancio: “Il potenziale è superiore alle aspettative, ma manca professionalità”

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Per Conor O’Shea, da quattro mesi alla guida tecnica della Nazionale italiana, è già tempo di bilanci proprio quando manca ormai pochissimo ai test match di novembre che vedranno gli azzurri opposti a corazzate del calibro di All Blacks, Sudafrica e Tonga. In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il coach irlandese ha raccontato le sue sensazioni e prospettive future.

Il potenziale è superiore a quel che pensavo. L’ho constatato nella tournée nelle Americhe di giugno e incontrando le società in queste settimane. Certo il lavoro da fare è enorme – le parole di O’Shea, che poi non manca di bacchettare alcune lacune del movimento – C’è una generale mancanza di professionalità. Con l’attuale situazione è impossibile essere al top”.

Spostando invece la propria attenzione sui singoli, O’Shea chiarisce quali saranno i giocatori sui quali si ergerà il suo progetto: “Con McLean primo centro, voglio vedere Palazzani estremo, con un talento come Canna e un uomo d’ordine come Allan, il problema apertura è finalmente risolto, a n. 9 punto su Violi e su un Bronzini che a Treviso ha ben sfruttato gli acciacchi di Gori, Favaro è una forza della natura”.

Infine, Conor rivolge anche uno sguardo alla collaborazione tra lo staff azzurro e le franchigie di Eccellenza e Pro12. “Col mio staff, al quale presto, almeno per l’autunno, si aggiungerà Brendan Venter, iridato con gli Springboks 1995 e amico che darà una mano per la difesa, lavoriamo a contatto con quelli delle franchigie – dice O’Shea –. Collaboriamo e poiché, come ho chiarito, mi sta molto a cuore la tenuta fisica dei giocatori, poniamo l’accento sulla preparazione. Basta che due o tre non siano all’altezza e tutta la squadra ne risente. Non vorrò azioni da dieci fasi se poi dobbiamo morire, pretenderò solo aggressività”.

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Foto: Profilo Twitter Federugby

 

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