Scherma
Scherma: Arianna Errigo sfida la storia. Mai nessuna donna sul podio olimpico in due armi diverse
Ha fatto molto scalpore nel mondo della scherma la scelta operata da Arianna Errigo, reduce dal flop di Rio dove deteneva lo status di favorita, che ha scelto di misurarsi sia nel fioretto sia nella sciabola in preparazione delle Olimpiadi di Tokyo del 2020. La campionesse originaria di Monza ha dunque optato per la doppia arma come stimolo in vista del prossimo appuntamento a cinque cerchi, una sfida che sicuramente affascina oltre a testimoniare la personalità di questa ragazza, ma di non semplice attuazione pratica. Non a caso, infatti, nessun atleta si è cimentato in quest’impresa nel periodo recente, e bisogna tornare indietro di 88 anni per trovare uno schermidore capace di aggiudicarsi l’oro olimpico in due diverse specialità.
Tale incredibile risultato fu conseguito l’ultima volta dal francese Lucien Gaudin alle Olimpiadi di Amsterdam 1928, quando riusci ad imporsi sia nel fioretto sia nella spada raccogliendo l’ammirazione generale degli appassionati che ne riconobbero l’indiscussa grandezza. Il primo atleta ad aggiudicarsi il metallo più pregiato con due differenti armi fu tuttavia nel lontanissimo 1904 a San Louis il cubano Ramòn Fonst, capace di trionfare nella spada e nel fioretto individuali.
E’ un onore ricordare che in questo elenco figura anche il nome di un italiano, quello del livornese Nedo Nadi, autore di una straordinaria cavalcata che lo condusse in vetta nel fioretto e nella sciabola durante le Olimpiadi di Anversa del 1920. Non si può non citare, seppure esuli dal nostro discorso, anche il campionissimo transalpino Roger Francois Ducret, talmente completo da iscriversi a tutte e tre le specialità individuali nell’edizione di Parigi 1924, nelle quali si rivelò in grado di cogliere l’oro nel fioretto e l’argento sia nella spada sia nella sciabola. Nel campo delle donne nessuna è mai riuscita in un’impresa di questo calibro, anche se, come attenuante, sussiste il fatto che fino ad Atlanta 1996 la scherma femminile proponeva soltanto la gara del fioretto a livello individuale. Risale addirittura ad Atene 2004 l’introduzione della sciabola all’interno del programma a cinque cerchi. Bisogna sottolineare che oggi sfide di tal genere sono rese ancor più difficili dal maggior numero di contendenti rispetto al passato, un fattore già evidenziato nel ciclismo circa la possibilità di vincere più di un grande Giro in una singola stagione, e nel tennis, dove il Grande Slam manca addirittura dai tempi del mitico Rod Laver. E’ certo, tuttavia, che la nostra Errigo non lascia dopo la delusione olimpica, anzi raddoppia.
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Foto: Profilo Facebook Federscherma