Sci di fondo
Sci di fondo, Francesco De Fabiani: “Voglio la top10 in Coppa del Mondo. Staffetta da podio ai Mondiali”
Il futuro è adesso. Francesco De Fabiani, insieme a Federico Pellegrino (e non solo…), sta gradualmente riportando l’Italia dello sci di fondo su livelli consoni alla propria tradizione. Dopo una fase di transizione coincisa con l’addio di mostri sacri come Pietro Piller Cottrer e Giorgio Di Centa, la Nazionale sta gradualmente trovando una sua dimensione nel gotha internazionale. Se Pellegrino è già un campione affermato e titolato, De Fabiani, vincitore lo scorso anno della Coppa del Mondo Under23, dovrà ancora progredire per compiere il definitivo salto di qualità. Si tratta di un atleta polivalente, nato come alternista, ma già molto competitivo anche a skating, come testimonia il secondo posto nella mass start di Falun nello scorso mese di febbraio. Il 23enne aostano guarda con fiducia ad una stagione importante che culminerà con i Mondiali di Lahti. L’obiettivo è quello di continuare a migliorare costantemente per puntare a traguardi sempre più prestigiosi.
Come si è svolta la preparazione estiva e su quali aspetti tecnici hai lavorato maggiormente?
“E’ andata bene, tutti i valori sono ottimi e non ci sono stati infortuni. Il discorso vale anche per il resto della squadra, infatti anche i test sugli skiroll si sono rivelati positivi. Mi sono soffermato molto sulla tecnica di pattinaggio in salita, il mio tallone d’Achille. Ho montato apposta delle ruote più lente sugli skiroll per migliorare questo aspetto“.
Nel 2015 hai conquistato la tua prima vittoria a Lahti, località dove si svolgeranno i prossimi Mondiali, in una 15 km in tecnica classica con partenza ad intervalli. Nella passata stagione, invece, sono arrivati due podi nelle mass start. Quale format di gara preferisci maggiormente?
“Mi piacciono più le gare sull’uomo, nel confronto diretto riesco a tirare fuori qualcosa in più. Nel 2015 vinsi a Lahti in condizioni particolari. Nel corso del secondo giro trovai il treno giusto nel ceco Lukas Bauer. Fui bravo a non farmi staccare e feci un gran tempo. Comunque la maggior parte delle prove che assegnano medaglie nei grandi eventi sono con partenza di massa. Quelle ad intervalli sono interessanti per i puristi e gli appassionati, ma poco televisive e difficili da capire. Le mass start sono più emozionanti. In volata poi me la cavo bene, paradossalmente più in tecnica libera, perché in alternato faccio ancora un po’ fatica a spinta nei confronti degli avversari. Poi dipende sempre chi mi trovo di fronte in volata…“.
Ad inizio carriera faticavi nelle lunghe distanze, ma il settimo posto della passata stagione nella 50 km di Oslo ha mostrato che sei sulla strada giusta.
“Il mio obiettivo è migliorare nelle gare lunghe, soprattutto in vista delle Olimpiadi. Sto lavorando sul fondo. La 15 km non è la mia gara preferita. A Oslo ero un po’ acciaccato all’inizio, poi nella seconda parte di gara mi sentivo meglio, ma ormai per il podio era tardi. E’ molto importante l’alimentazione, sia prima sia dopo la gara. L’esperienza è fondamentale in gare così lunghe“.
Quali obiettivi ti sei posto per la prossima stagione di Coppa del Mondo?
“Voglio entrare nella top10 della classifica generale, l’anno scorso non ci sono riuscito per poco. Per me conta migliorare sempre“.
Diventare il primo italiano a vincere la Coppa del Mondo assoluta: è un sogno che ha mai fatto capolino nella tua mente?
“Sì, ci penso alla Coppa assoluta. Per me è molto più importante di una medaglia olimpica o mondiale, dove basta un giorno di forma particolare o circostanze fortunate per vincere. La Coppa del Mondo assoluta premia veramente il migliore“.
Capitolo Tour de Ski. Lo scorso anno hai chiuso nono e sembra una competizione adatta a te. Come ti trovi nella scalata del Cermis?
“Sempre per il discorso del passo pattinato in salita, sul Cermis faccio un po’ fatica, anche se l’anno scorso non sono andato male. Quest’anno spero di vedere dei progressi importanti. E’ una gara che mi piace, voglio migliorare il nono posto della passata edizione“.
Mondiali Lathi 2017: su quali gare punterai maggiormente?
“Nella 15 km sono già qualificato ed è la stessa gara che ho vinto a Lahti nel 2015, quindi le aspettative sono alte. Punto anche sulle gare in linea. La staffetta ha buone possibilità, potremo giocarci una medaglia, anche se dobbiamo trovare un quarto elemento. Non sarà facile perché credo che anche Svezia e Finlandia, oltre alle solite Norvegia, Russia e Francia, saranno temibili. Ma noi ci siamo“.
Pensi di poterti giocare una medaglia anche nel team-sprint in tecnica classifica con Federico Pellegrino?
“Dipenderà molto dal percorso, dalla neve e da come starò. Penso di poter dare una mano, ma la scelta spetterà ai tecnici, che sceglieranno di sicuro gli atleti più in forma in quel momento“.
La modifica regolamentare dei bastoncini (misura massima dell’83% rispetto all’altezza corporea con scarpe da fondo ai piedi) potrebbe modificare i valori in campo?
“A noi italiani non cambia niente, ma atleti di altre nazioni dovranno abbassare il bastoncino anche di 4-5 cm e potrebbero essere penalizzati in fase di spinta. E’ un piccolo passo avanti per salvaguardare la tecnica, anche se si può fare ancora di più“.
Che idea ti sei fatto delle positività di Therese Johaug e Martin Johnsrud Sundby?
“La situazione è un po’ strana in Norvegia. Viste da fuori sembrano delle leggerezze, ma suona strano che ciò accada in una realtà organizzata come la loro. In ogni caso non è un bene che accadano certe cose, perché minano la credibilità di questo sport“.
federico.militello@oasport.it
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