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Tuffi grandi altezze, World Series 2016: Hunt è campione per la sesta volta in carriera

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C’era pure la leggenda dei tuffi tradizionali Greg Louganis a Shirahama per la “prima” giapponese delle Red Bull World Series del cliff diving e, nella primissima mattinata in Italia, la tappa nipponica ha incoronato il cannibale delle grandi altezze Gary Hunt campione per la sesta volta in carriera, la terza consecutiva. L’iridato britannico, che nelle due occasioni in cui non ha vinto è arrivato secondo in classifica generale (2009 e 2013), si è piazzato terzo nella penultima uscita stagionale con 453.20 punti. Primo hurrà della carriera per il messicano Sergio Guzman (471), secondo lo statunitense Steven Lo Bue. Tredicesimo l’azzurro Alessandro De Rose con 250.40.

Hunt quest’anno ha dominato meno del solito, con “appena” tre successi tra Danimarca, Portogallo e Francia, ma in una stagione caratterizzata da cinque vincitori diversi in otto gare è risultato il più costante con anche due secondi posti e un terzo. In graduatoria, con 1190 punti, è ormai irraggiungibile. Il messicano Jonathan Paredes (900) e il ceco Michal Navratil (830) si giocheranno il prossimo 28 ottobre a Dubai (Emirati Arabi Uniti) la piazza d’onore.

E’ a un passo dal titolo – impronosticabile a inizio estate – l’australiana Rhiannan Iffland tra le donne, invitata tramite wildcard ma conquistatrice di ben quattro tappe su sei. In Giappone ha anticipato con 254.60 punti la statunitense Ginger Huber (244.55) e la canadese Lysanne Richard (244.30), che in classifica generale insegue a 150 punti di distanza (1090 a 940). Poiché ogni singolo evento premia la vincitrice con 200 lunghezze, all’oceanica ne basteranno 50 in Medio Oriente tra 12 giorni per il primo trionfo.

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Dean Treml/pagina Facebook Red Bull Cliff Diving

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