Baseball
Baseball, Luigi Mignola: “In Europa chiuso un ciclo. Pronti ad affrontare WBC e qualificazioni olimpiche”
Abbiamo incontrato Luigi “Gigi” Mignola, esponente della Federazione Italiana Baseball & Softball, facente parte della cordata Changeup2016. Impegnato in un evento in quel di Salerno con la squadra locale dei Thunders, militante in serie C1, Mignola, gran conoscitore di queste magnifiche discipline, ha parlato della situazione di Baseball & Softball italiano, sia per quel che riguarda i club, che per le selezioni nazionali.
A stagione conclusa è tempo di bilanci. Come giudica il 2016 per quanto riguarda Campionati club italiani e kermesse per nazionali?
“Riguardo ai massimi Campionati posso dire che purtroppo gli epiloghi sono stati condizionati dal brutto tempo in IBL, mentre se penso ad alcune altre finali mi viene da pensare ad una cattiva gestione dei campi. Quello che noi vogliamo fare da questo punto di vista è scrivere regole che valgano per un periodo definito e servano a portare avanti i Campionati in modo più regolare rispetto a quanto avvenuto in questi ultimi anni. Ad esempio, cerchiamo di “copiare” sempre gli Stati Uniti ma poi sotto certi aspetti importanti facciamo di testa nostra. Nelle Finals una partita non può diventare valida al quinto inning in caso di pioggia…bisogna cambiare questa regola in primis.
Per quanto riguarda la nazionale maschile, a nostro avviso, in Europa siamo arrivati al capolinea. Bisogna riorganizzarsi in fretta per centrare la qualificazione olimpica. Pensando al Classic non vedo alternative. Bisogna ancora andare avanti come fatto finora, con gli oriundi. Siamo convinti invece che per il programma olimpico si possa costruire un percorso innovativo, partendo dall’affidamento della gestione di tutte le nazionali ad un solo manager, partendo dalle giovanili. Se Classic ed Olimpiadi dovranno essere affrontate ancora una volta con nazionali “miste” ok, ma in Europa bisogna iniziare a creare una nazionale con più ragazzi italiani in campo. In questo senso potremo aumentare l’appeal della gente italiana verso il nostro sport”.
Parliamo del seguito che baseball e softball catalizzano in Italia. Soddisfatti da questo 2016?
“Purtroppo c’è stato un calo, nonostante gli annunci provenienti da altri ambienti. Siamo molto più soddisfatti delle presenze ottenute dal softball, mentre per quel che riguarda il baseball la situazione pubblico non è rosea. Uno dei motivi è la carenza di giovani italiani. Molte testate paragonano sempre il momento d’oro degli anni ’80, ma per me il paragone non regge. Bisogna assolutamente migliorare il format dei Campionati, pensando inoltre che dagli anni ’80 ad oggi è cambiata nettamente la fruibilità degli eventi sportivi. Creare ad esempio un evento come può essere il Sei Nazioni nel rugby, attrarrebbe migliaia di persone, altrimenti difficilmente riempi stati da 4-5 mila posti. Oggi quando va bene stacchi 4-500 biglietti, forse un migliaio per le finali. Inoltre, guardando sempre gli USA, attorno al semplice match bisogna creare un corollario di situazioni, in modo da portare allo stadio le famiglie. Ovvio, sono due realtà completamente diverse, ma se si pensa che oggi lo sport lo si può seguire comodamente dalla poltrona di casa, oppure in viaggio con uno smartphone, si capisce che non sarà facile riportare gente negli stadi”.
Sta per iniziare un importante quadriennio che porta dritti a Tokyo 2020. L’Italia ce la farà a piazzare due squadre ai prossimi Giochi?
“Le chance di qualificazione olimpica per le nostre squadre sono difficili da quantificare al momento, anche perchè non siamo ancora a conoscenza del format. Pare che i posti siano soltanto 6, quindi sarà dura, ma siamo sempre tra i primi in Europa, quindi ci proveremo”.
Infine, cosa potrà fare l’Italia al prossimo World Baseball Classic?
“Nel WBC speriamo che l’Italia dimostri le proprie capacità. In questo momento andiamo al Classic portando parecchi giocatori provenienti dalla Major League che quest’anno ha mostrato molti italo-americani di ottima prospettiva”.
ciro.salvini@oasport.it
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