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Biathlon, Coppa del mondo 2016/2017: Wierer ma non solo. La squadra femminile vuole continuare a crescere

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Dopo alcuni anni privi di risultati, la nazionale italiana di biathlon nelle ultime stagioni ha ritrovato nel settore femminile atlete competitive e risultati di alto livello anche in Coppa del mondo. Se Dorothea Wierer ha dimostrato di essere la punta di diamante della squadra, le altre atlete che si misureranno nel massimo circuito mondiale hanno dimostrato di essere all’altezza.

Di Wierer abbiamo già parlato nella giornata di ieri. L’obiettivo per quest’anno sarà quello di confermare quanto di buono fatto lo scorso inverno, provando a migliorare le percentuali al poligono per rendersi ancora più competitiva nell’arco di tutta la stagione. Il passo sugli sci da fondo, ormai, è paragonabile a quello delle migliori del circuito e l’azzurra ha compiuto il salto di qualità definitivo.

Lo scorso anno ha faticato a trovare la precisione al tiro, chiudendo la stagione con un 80% che l’ha spesso relegata nelle posizioni di rincalzo, Karin Oberhofer. Il passo sugli sci per essere competitiva e pericolosa c’è, ma senza la precisione al poligono anche un’atleta prestante come lei fatica a cogliere risultati da top 10. L’inverno è alle porte, per Karin, che ormai è da diversi anni sulla cresta dell’onda, è fondamentale per capire come può arrivare, per esempio, alle Olimpiadi del prossimo anno e per ritrovare quella fiducia che forse è venuta a mancare lo scorso anno.

Alle spalle di Wierer e Oberhofer ci sono almeno altre quattro ragazze che possono fare bene. Lo scorso anno ha impressionato Federica Sanfilippo, che nelle ultime due stagioni si è conquistata con costanza, dedizione e risultati un posto nella squadra di Coppa del mondo. Le manca ancora la costanza quando si tratta di colpire i bersagli, ma nello sci di fondo è riuscita spesso e volentieri da rimanere tra le migliori 20 del circuito.

Giovane e ancora in netta crescita, Lisa Vittozzi sta aggiungendo un mattoncino stagione dopo stagione per provare a seguire le orme di Dorothea Wierer. Ha dimostrato di poter viaggiare su percentuali altissime al tiro, anche se non sempre riesce a contenere gli errori, e sta migliorando dal punto di vista atletico, dove ancora le manca il salto di qualità per confrontarsi con le migliori al mondo e trovare spazio nelle prime posizioni anche in Coppa del mondo.

Nicole Gontier e Alexia Runggaldier, per motivi diversi, sono chiamate ad un piccolo riscatto. La prima, lo scorso anno, non ha mai trovato il bandolo della matassa, sopratutto al poligono. Per tornare sui livelli che l’avevano vista anche a podio nella sprint di Oberhof del 2015 ha bisogno di ritrovare tranquillità e fiducia, che probabilmente sono mancate. La seconda, invece, pur con ottime percentuali ha faticato a trovare spazio in squadre e risultati a causa di un rendimento nello sci di fondo troppo lontano da quello delle migliori del circuito. Queste caratteristiche, in ogni caso, la rendono molto adatta alle staffette, dove con una prova senza errori può essere una pendina fondamentale per la squadra italiana

Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: Romeo Deganello

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