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Ciclismo, il 2017 di Diego Rosa: Giro e Vuelta o Classiche di primavera e Tour in appoggio a Froome?

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Negli ultimi giorni del mese scorso è stato annunciato ufficialmente il trasferimento di Diego Rosa dall’Astana alla Sky, formazione con cui ha firmato un contratto triennale. Si tratta di uno dei movimenti di ciclomercato che più da vicino interessano l’Italia, come lo è stato quello di Vincenzo Nibali che, dal team kazako di Aleksandr Vinokurov, è passato alla Bahrain-Merida. Per Rosa sarà certamente un’occasione importantissima per continuare a crescere al fianco di grandi corridori della Sky, come Chris Froome, Wout Poels o Mikel Landa.

Finora il piemontese è stato molto abile nelle gare che presentavano un cospicuo numero di chilometri da percorrere (oltre 200 km) e salite nelle parti conclusive. Lo dimostrano bene i risultati conseguiti, in particolare, nelle ultime due edizioni del Giro di Lombardia, una gara che si addice alle sue doti di corridore: quinto nel 2015; secondo nel 2016, dietro al colombiano Esteban Chaves.

Se all’Astana però era più facile trovare spazio e essere impiegato in diverse corse, dalle Classiche ai Grandi Giri, in casa Sky, Rosa dovrà fare i conti con dei giganti, come i sopraccitati Froome, Poels e Landa. Il primo sarà sicuramente la punta di diamante del team britannico al prossimo Tour de France, con il quale sembra aver trovare un particolare feeling, mentre l’olandese e lo spagnolo (anche Landa è un ex-Astana) sono due ottimi corridori su cui puntare per le corse a tappe come Giro d’Italia e Vuelta a España (recentemente proprio Landa ha dichiarato al quotidiano Marca che disputerà la corsa rosa).

Da delineare più precisamente allora il ruolo che Diego Rosa ricoprirà all’interno del roster della squadra di nero vestita. Se i Grandi Giri saranno affare di Poels e Landa, all’ex di Androni e Astana resteranno il Tour (da correre in appoggio a Froome) e le grandi Classiche di primavera, magari quelle delle Ardenne, una su tutte la Freccia Vallone, una corsa che, per le caratteristiche, potrebbe davvero diventare il terreno di caccia ideale del piemontese.

giuseppe.bernardi@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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