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Motomondiale: la crescita graduale di Franco Morbidelli. L’Italia ha trovato il suo top rider per la Moto2?

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Franco Morbidelli, figlio d’arte classe ’94 di Livio, ha appena concluso la sua quarta stagione nel Motomondiale con il buon 4° posto finale in classifica generale, ad un solo punto dal podio iridato rappresentato dallo spagnolo Alex Rins. Categoria Moto2, quella in cui il romano ha sempre corso fin dal suo esordio nel 2013, in sella alla Suter MMX2 del team Gresini Racing (solo tre GP all’attivo).

Nel 2014 è diventato pilota titolare del team Italtrans Racing, che gli ha affidato una Kalex Moto2. Alla sua prima “vera” stagione nella classe cadetta, Franco ha ottenuto come miglior risultato il quinto posto al GP d’Aragona e ha terminato la stagione all’undicesimo posto con 75 punti, disputando tutte le 18 gare in calendario.

L’anno scorso è rimasto nello stesso team ed è anche arrivato il suo primo podio nel Motomondiale, ad Indianapolis, giungendo in terza posizione dietro Rins e Zarco. Il Campionato 2015 di Morbidelli non è però fortunato, infatti è costretto a saltare i Gran Premi di Gran Bretagna, San Marino, Aragona e Giappone a causa della frattura di tibia e perone della gamba destra rimediata in allenamento. Ha chiuso la stagione al 10° posto con 90 punti.

Arriviamo così al 2016. Passato al team Marc VDS, Franco Morbidelli ha collezionato quattro terzi posti (Olanda, Aragona, Giappone, Valencia) e altrettanti piazzamenti in seconda posizione (Austria, Gran Bretagna, Australia, Malesia), vedendosi beffardamente sfuggire la prima vittoria in carriera nel Motomondiale a Philip Island, preceduto sulla linea del traguardo per soli 10 millesimi dallo svizzero Thomas Lüthi.

Come si può facilmente notare, la crescita in Moto2 di Franco Morbidelli è stata graduale, costante, serena, oggettivamente quest’anno è mancata solo la vittoria di un GP che avrebbe aritmeticamente significato podio finale nel Mondiale. Il 4° posto e 213 punti conclusivi devono dunque rappresentare l’inizio della seconda parte di carriera del promettente rider romano.

L’anno prossimo – confermati team Estrella Galicia 0,0 Marc VDS e moto Kalex – Franco dovrà giocoforza puntare a qualcosa di più: il podio iridato. Non diciamo quale gradino, però… La concorrenza, per quanto importante, non pare inarrivabile, oggi: il rookie di lusso Brad Binder, l’esperto Thomas Lüthi (ex iridato in 125cc, secondo quest’anno), il “retrocesso” Yonny Hernandez, Jorge Navarro, Takaaki Nakagami, Fabio Quartararo e, perché no, il nostro Pecco Bagnaia.

Tutti nomi “papabili”, qualcuno qualificabile come giovane, interessante outsider, ma dall’alto dell’esperienza ormai acquisita, considerando anche una struttura fisica non da granatiere che ben si sta adattando alla categoria, Franco Morbidelli non parte assolutamente sconfitto al cospetto di chicchessia, anzi… C’è una crescita graduale da completare e l’Italia potrebbe aver trovato il suo top rider in Moto2.

giuseppe.urbano@oasport.it

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