Pallanuoto
Pallanuoto femminile, Arianna Garibotti: “Siamo una Nazionale forte. Queirolo capitano ideale perché ha le giuste caratteristiche per farlo”
ESCLUSIVA – Non sono passate nemmeno 24 ore dalla prima, convincente uscita ufficiale del ringiovanito Setterosa allenato da Fabio Conti. Tra le protagoniste della sonora vittoria (14-4) sulla Francia in World League, a Firenze, v’è stata anche Arianna Garibotti, autrice di un gol ieri e da ormai dieci anni ingranaggio preziosissimo della Nazionale italiana femminile di pallanuoto. L’abbiamo raggiunta telefonicamente, dopo averla intervistata il 25 agosto, all’indomani dello strepitoso argento olimpico di Rio de Janeiro: sensazioni ed impressioni sono ovviamente diverse, ma caparbietà, grinta, voglia di lavorare e “arrivare” sono le stesse… Buona lettura!
Ben ritrovata, Arianna. La prima uscita ufficiale del Setterosa 2016-2020 è andata in archivio con una bella vittoria davanti al solito caloroso pubblico italiano. Il tuo giudizio sulla prestazione della squadra e di Arianna Garibotti.
“E’ stato un esordio molto positivo, anche perché le più giovani hanno potuto esprimere da subito le loro migliori caratteristiche. Certo, le avversarie non erano gli Stati Uniti d’America, bisogna essere onesti… Abbiamo già capito dove intervenire, però, c’è sempre da migliorarsi. Per quanto mi riguarda, i nuovi stimoli sono tanti e piacevoli, non sono più tra le più piccole del gruppo e le compagne meno esperte ti guardano con occhi attenti, per imparare. Mi fa un enorme piacere tutto ciò”.
Ma che c’avete contro queste francesi?! Sei partite in un anno, sei sonore vittorie…
“Noi siamo una Nazionale forte, è questa la verità!”.
Osservandovi e ascoltando le parole di coach Fabio Conti, vi ripresentate ai nastri di partenza come una squadra ancora affamata di successi, per niente appagata dal pesantissimo argento di Rio. Quanto c’è di voi giocatrici e quanto dell’allenatore in questo giusto approccio al prossimo quadriennio olimpico?
“Sicuramente nessuno è appagato da quell’argento. Io, ad esempio, ho ancora l’amaro in bocca e credo anche molte delle mie compagne. Anche Fabio ce l’ha, era la partita della vita e andava vinta… Sia lui che noi è come se avessimo qualcosa in sospeso… Ogni partita è quindi un buon esame, dove migliorare e compiere un altro passo per arrivare al top, rappresentato proprio da coloro che ci hanno battuto in finale a Rio… Brave fin qui le giovani, il loro giusto approccio sarà fondamentale per il prossimo quadriennio”.
Elisa Queirolo nuovo capitano del Setterosa, nonostante un’età tutt’altro che da veterana (25 anni, ndr). Com’è maturata questa scelta all’interno del gruppo?
“C’è stata fatta una domanda: ‘Qual è, secondo voi, la persona ideale per ricoprire il delicato ruolo di capitano?’. Le risposte della squadra hanno detto ‘Queirolo’, ma anche il parere di tutto lo staff è stato decisivo. Ha scelto il collettivo. Elisa, oltre ad essere una grande giocatrice, è una ragazza molto molto intelligente, diplomatica e dopo il problema all’occhio patito prima dei Giochi è tornata a lottare in acqua come una leonessa. Ha dimostrato un enorme attaccamento alla squadra, e non era affatto facile: lei è il nostro capitano ideale perché possiede le giuste caratteristiche per farlo”.
Domitilla Picozzi e Arianna Gragnolati sono le due nuove “ragazzine terribili” del Setterosa. Nell’ambiente se ne parla un gran bene, quali consigli darebbe a due talenti così precoci una giocatrice esperta e vincente come te, con già 10 anni di Nazionale alle spalle?
“Sono due ragazzine molto promettenti, con un gran talento con caratteristiche diverse tra loro. Da posizione 2 Domitilla, mentre Arianna è un’attaccante che sa anche difendere bene. A loro direi di fare le stesse cose che ho fatto io – e credo di poter dire di aver fatto bene! – cioè andare avanti così, con umiltà e imparare il più possibile, fare come le spugne, assorbire da tutti (giocatrici e staff) tutto quello che si può. Io ho fatto così, ‘spiavo’ e imparavo i segreti per migliorarmi”.
La limitazione nell’utilizzo delle straniere nel nostro Campionato, secondo te, può risultare decisiva nel processo di crescita del movimento pallanuotistico femminile italiano in ottica ricongiungimento con le statunitensi? Se sì, insieme a quali altri interventi tecnico-tattici? Se si possono svelare…
“Sì, è un’ottima scelta. Sennò vince solo il club più ricco e non crescono le giovani italiane. Fabio è stato chiaro: determinazione, velocità, cattiveria. Se non hai queste caratteristiche, non puoi far parte del Setterosa! Il nostro impianto di gioco e la nostra filosofia rimarranno sostanzialmente gli stessi, importante sarà il sano inserimento delle giovani, come già detto”.
Mondiali e World League, i due obiettivi del prossimo anno. L’oro in queste competizioni manca rispettivamente dal 2001 e da sempre… Può essere la volta buona per sfatare questi due tabù? Sebbene si parli di nuovo corso del Setterosa, lo zoccolo duro del gruppo è ormai maturo per qualsiasi traguardo…
“Senz’altro dopo l’ultimo biennio e l’argento di Rio saremo più ‘attenzionate’, nonostante le perdita di due pedine fondamentali, uniche come Tania Di Mario e Teresa Frassinetti. Noi ce la metteremo tutta per vincere tutto quello che si può, non ci può limitare nelle ambizioni: la medaglia olimpica è stata come benzina sul fuoco…!”.
Chiudiamo con uno sguardo al Campionato. Dopo 6 giornate, L’Ekipe Orizzonte Catania è terza a due soli punti dalle “cugine” capolista del Messina. Ad inizio stagione, una certa Tania Di Mario aveva parlato di crescita graduale di una squadra rinnovata a tutti i livelli, continuiamo quindi a considerare difficile per voi uno scudetto immediato o quasi quasi un pensierino ce lo facciamo?
“L’Orizzonte ha una storia incredibile, ha una bacheca più ricca anche del Milan! E la sua filosofia è sempre quella di vincere, vincere, vincere… Passando per i fisiologici rinnovamenti, chiaramente. Noi vogliamo vincerlo già lo scudetto, ci mancherebbe, pur non essendo l’obiettivo di quest’anno. Avere ancora in squadra la numero uno assoluta è sicuramente un gran vantaggio per noi. Che dire, in bocca al lupo al Catania e, ovviamente, al Setterosa!”.
giuseppe.urbano@oasport.it
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Foto: archivio privato Arianna Garibotti (Credit Ferdinando Mezzelani)