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Pallanuoto, intervista a Domitilla Picozzi: “Formiconi mi sta insegnando tantissimo. Giocare a pallanuoto è divertente!”

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ESCLUSIVA – Domitilla Picozzi è senza alcun dubbio uno dei profili “verdi” più interessanti dell’intera pallanuoto femminile italiana, oseremmo definirla una scommessa vincente già in partenza… Per lei parlano infatti i numeri, il curriculum, gli attestati di stima (e le convocazioni) di Paolo Zizza e Fabio Conti, in pratica, i due responsabili massimi dell’inconfutabile crescita di tutto il comparto pallanuotistico rosazzurro. Mica chiacchiere. Abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con la giovanissima leader della SIS Roma che sta stupendo tutti in Campionato (capitoline prime in coabitazione, ndr), ma non vogliamo anticiparvi alcunché, d’altronde la giovane atleta romana è anche un’ottima oratrice. Buona lettura e…AD MAIORA, Domitilla!

Ciao Domitilla. Prima di passare all’intervista nel senso stretto del termine, perché non ti presenti un po’ ai nostri lettori?

“Ciao! Sì, sono nata a Roma il 5 giugno del 1998 ed ho iniziato a giocare a pallanuoto nella stagione 2007/2008 in una squadra maschile (prassi diffusa, a quell’età, ndr) per poi passare alla Roma Pallanuoto l’anno seguente; quando questa è fallita ho cominciato a giocare nella SIS nell’anno della sua fondazione e insieme siamo partite dalla serie B, arrivando fino all’A1. Con la Nazionale giovanile ho partecipato a diversi eventi, tra cui l’Europeo U19 ad Ostia nel 2015, dove abbiamo vinto un argento. Ora ci stiamo preparando per i Mondiali U18 che si terranno a dicembre in Nuova Zelanda. Con la Nazionale maggiore, invece, ho preso parte ad un match di World League contro la Francia”.

Quindi hai appena 18 anni, ma sei già nel giro del Setterosa (realizzando anche un gol contro la Francia!) e con la tua SIS Roma sei in testa alla classifica del Campionato dopo quattro giornate, nelle quali hai realizzato la bellezza di 12 reti. Quali sono i “segreti” di un’ascesa così repentina? Chi sono stati i tuoi maestri, le tue guide in questi anni?

“In realtà, ‘segreti’ non lo sono poi così tanto… Ho sempre pensato che l’allenamento, la concentrazione e soprattutto la passione ed il divertimento siano gli ingredienti fondamentali per riuscire, per arrivare. Ovviamente bisogna anche avere un ambiente che permetta queste cose ed io devo dire che sono sempre stata molto fortunata in proposito, da ogni allenatore che ho avuto ho sempre imparato qualcosa, a partire dal primissimo che mi ha fatto appassionare, Daniele Cianfriglia, all’attuale rispondente al nome di Pierluigi Formiconi, che mi sta insegnando tantissimo”.

E il tuo rapporto con la studio com’è? Sei già iscritta all’Unniversità e gli impegni di una pallanuotista agonista sono tanti…

“Mi sto districando tra piscina e Università. Ho scelto la facoltà di medicina, quindi un percorso abbastanza impegnativo, ma sono convinta che le due cose possano coesistere”.

I Mondiali seniores di Budapest si terranno invece nella seconda metà di luglio. Programmi…?

“Penso che luglio sia ancora lontano… La voglia di fare non manca, ma vado avanti un passetto alla volta”.

Il tuo coach a Roma è un certo Pierluigi Formiconi, si diceva, un uomo che ha vinto qualcosina in carriera e cresciuto autentiche campionesse in vasca. Raccontaci che allenatore è, in che modo ti sta facendo crescere, quali sono le analogie e le differenze con Zizza-Conti, l’affiatato tandem che rappresenta il movimento pallanuotistico italiano in rosa.

“L’esperienza che ha Pierluigi è unica e ce la trasmette in tutti gli allenamenti, questo ci permette di lavorare e crescere in ogni aspetto del gioco, sia tattico che tecnico. Il confronto con Paolo e Fabio è difficile da fare perché loro devono preparare la squadra per un tipo di gioco diverso, quello internazionale. Ogni allenatore ha appunto le sue caratteristiche e permette alle atlete di migliorare sotto aspetti diversi”.

La SIS Roma 2016-2017 può lottare per…

“Il nostro obiettivo è la salvezza, quindi lavoriamo per quello. Poi affronteremo il resto del campionato partita per partita”.

Chi è la tua pallanuotista preferita da sempre? E l’atleta in generale di cui puoi ritenerti grande estimatrice?

“La giocatrice che mi ha sempre ispirato è Tania Di Mario, soprattutto per grinta e carisma. In generale, visto anche il successo a Rio, penso che un’atleta davvero completa sia Bebe Vio”.

Cosa rappresenta per te il Setterosa? Un sogno a cinque cerchi, un’ambizione concreta, uno sbocco naturale per chi lavora duro e crede ciecamente in sé…

“Il Setterosa è l’obiettivo che ogni giocatrice penso si ponga all’inizio della propria carriera, ma non è un punto d’arrivo, anzi, direi piuttosto di partenza! Solo con l’allenamento e la voglia quello che all’inizio sembra un sogno o un’ambizione può diventare concreto…”.

Quali sono invece i tuoi interessi e tuoi progetti al di fuori delle piscine?

“Per ora mi sto dedicando particolarmente a Medicina, che vorrei fosse nel mio futuro accanto allo Sport, ma sono anche un’avida lettrice, lo considero un momento di relax tra un impegno e l’altro”.

Infine, fatti promotrice del tuo amato Sport. Perché i giovanissimi dovrebbero scegliere la pallanuoto anzichè altre discipline più “pubblicizzate”?

“Credo che la pallanuoto sia assolutamente formativa, i compagni di squadra diventano come una seconda famiglia e cercare di far combaciare allenamenti ed altri impegni personali aiuta tanto a responsabilizzarsi… Ma soprattutto perché è divertente!”.

giuseppe.urbano@oasport.it

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Foto: archivio privato Domitilla Picozzi

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