Rugby
Rugby, Italia-Sudafrica: azzurri, mission impossible? Mai come questa volta, bisogna crederci
Oggi all’“Artemio Franchi” di Firenze andrà in scena il secondo Test Match novembrino dell’Italrugby di Conor O’Shea. L’avversario sarà il Sudafrica, allenato da Allister Coetzee, una delle formazioni più blasonate del panorama rugbistico mondiale. L’incontro, per gli azzurri, sarà tutt’altro che facile ma, allo stesso tempo, la sfida sarà molto indicativa sulla condizione della palla ovale italiana e darà molte informazioni circa il lavoro finora svolto dallo stesso O’Shea. Nessun paragone con la partita della settimana scorsa dell’Italia contro la Nuova Zelanda: gli All Blacks sono stati (e lo sono tutt’ora) dei marziani, una corazzata che può essere messa in difficoltà raramente e il risultato finale di sette giorni fa (68-10 per gli oceanici) ha dato ragione proprio ai campioni del mondo in carica.
Gli uomini di Steve Hansen si presentavano all’Olimpico di Roma reduci da una cocente delusione, la sconfitta per 40-29 maturata la settimana prima a Chicago contro l’Irlanda. Se, in quell’occasione, era stato messo in discussione qualche valore della Nazionale tuttanera, sette giorni dopo, gli All Blacks ci hanno tenuto a rifarsi, ribadendo e confermando la loro leadership nel mondo del rugby. Anche il Sudafrica, oggi, scenderà sul prato del “Franchi” voglioso di riscattare una battuta d’arresto: una settimana fa, gli Springboks hanno perso amaramente a Londra contro i padroni di casa inglesi per 37-21.
Quella della Nuova Zelanda e quella del Sudafrica sono però due delusioni completamente diverse: se per gli All Blacks si è trattato di un passo falso, di un saltuario incidente di percorso, per gli Springboks è stato il culmine di un anno “giocato” decisamente sottotono con diversi errori individuali e di squadra.
Più precisamente, contro l’Inghilterra, il Sudafrica ha faticato molto sia dal punto di vista difensivo che offensivo. Troppo campo e possesso palla concesso agli avversari, una scarsa continuità nell’arco degli 80’, un gioco prevedibile e inefficace e una serie di disattenzioni nelle retrovie hanno portato gli Springboks ad imbattersi nella quinta sconfitta nelle ultime sei partite.
Questo pomeriggio, pertanto, la Nazionale italiana dovrà affrontare il XV di Coetzee con la giusta mentalità perché se è vero che l’avversario gode di un certo livello tecnico e prestigio, è vero anche che la prolungata crisi d’identità del Sudafrica potrebbe in qualche modo agevolare le manovre e la creazione di gioco degli azzurri. Mission impossible? No.
giuseppe.bernardi@oasport.it
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Foto: South African Rugby