Rugby
Rugby, Test Match 2016: si ferma a 18 la striscia degli All Blacks! L’Irlanda scrive la storia, Argentina e Australia a valanga
Il primo weekend di novembre dedicato ai Test Match si apre con la vittoria dell’Argentina che annichilisce il Giappone per 54-20 a Tokyo, il successo dell’Australia sul Galles con lo score di 32-8 a Cardiff, e l’inattesa caduta degli All Blacks a Chicago per mano di una strepitosa Irlanda, capace di imporsi 40-29 al termine di una gara gestita davvero alla perfezione.
L’Argentina conferma ancora una volta di essere una bellissima realtà nel panorama rugbistico internazionale, grazie ad una performance davvero entusiasmante che ha permesso all’Albiceleste di schiantare un avversario molto insidioso come il Giappone al Prince Chichibu Memorial Ground di Tokyo. Dopo una fase iniziale di equilibrio, la prima marcatura dei Pumas giunge al 12′ e porta la firma di Matias Moroni abile a capitalizzare alla bandierina un’azione scaturita da un pallone recuperato; a sbloccare il punteggio in precedenza era stato invece il calcio piazzato messo a segno da Yu Tamura. Segue un autentico assolo interamente griffato da Nicolas Sanchez, autore di una meta e due realizzazioni dalla piazzola che fissano lo score del parziale inaugurale sul 21-6. In avvio di ripresa l’Argentina sferra il colpo di grazia conseguendo due mete molto ravvicinate con Santi Cordero e Moroni, entrambe trasformate da Sanchez e utili a trasformare gli ultimi frangenti della sfida in garbage time. La compagine nipponica accenna una minima reazione d’orgoglio e accorcia le distanze complice l’iniziativa vincente di Amanaki Mafi, ma nell’ultimo quarto d’ora di gioco arrivano inesorabili altre tre marcature dei Pumas che rispondono ai nomi di Sanchez, Cordero e Tomas Cubelli. La sortita finale di Lomano Lemeki, il quale rompe un placcaggio e si invola verso la schiacciata, serve soltanto a rendere meno amaro un passivo a dir poco schiacciante.
L’Australia espugna Cardiff e infligge ai padroni di casa del Galles una batosta non preventivabile alla vigilia. Il match comincia con il botta e risposta tra Foley e Halfpenny che appaiano il punteggio sul 3-3, ma poco dopo sono gli ospiti a prendere il mano le redini della partita. I Wallabies diventano infatti padroni del campo, tanto da colpire due volte in una manciata di minuti, prima grazie ad una bellissima sortita di Hodge che buca la difesa dei britannici, e poi una fantastica azione alla mano porta Kuridrani a fissare lo score sul 3-20 alla fine della frazione inaugurale. Nella ripresa il Galles cerca di forzare i ritmi senza però il giusto ordine, ed infatti una trama concitata dell’Australia premia la determinazione di Foley, che trova la marcatura mancando tuttavia la conversione. L’incontro perde decisamente di ritmo e lo spettacolo ne risente, anche se gli uomini di Cheika rispondo alla prima meta nipponica firmata da Scott Williams con una perentoria azione di rimessa griffata dal duo Dane Haylett-Petty. L’Australia comincia dunque nel migliore dei modi il suo tour nell’Emisfero Nord.
Al Soldier Field di Chicago l’Irlanda scrive un pezzo di storia di questo sport battendo per la prima volta gli All Blacks, la cui incredibile striscia di vittorie si ferma dunque a 18. I neozelandesi hanno pagato a caro prezzo un primo tempo a dir poco sottotono, caratterizzato da troppo indisciplina (ben tre placcaggi pericolosi) e dalla difesa aggressiva dei britannici che non ha permesso agli avversari di esprimere il proprio gioco abituale. Il parziale inaugurale si è chiuso sul 25-8 in favore dell’Irlanda, propiziato dalle marcature di Murphy e CJ Stander che hanno risposto alla meta iniziale realizzata da Moala. Poco prima del riposo, Murray ha punito l’ennesima distrazione degli All Blacks permettendo ai suoi di acquisire un vantaggio non più colmabile per i rivali. La Nuova Zelanda ha provato in tutti i modi la reazione accorciando con Perenara, uno dei pochi a salvarsi nello schieramento di Hansen, e la schiacciata di Smith alla bandierina è sembrata dare l’avvio ad un’inesorabile rimonta. La prima marcatura in carriera dell’esordiente Scott Barrett ha riportato la situazione quasi in equilibrio sul 33-29, ma la formazione di Schmidt ha impiegato perfettamente le ultime energie rimaste mettendo la parola fine sulla contesa grazie a Henshaw, abile ad approfittare della pessima scelta di Savea di non calciare all’interno dei propri 22.
simone.brugnoli@oasport.it
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Foto: Profilo Twitter Irish Rugby