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Rugby, Test Match novembre 2016: Italia-Nuova Zelanda, spettacolo ed emozioni assicurate

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Sempre meno giorni ci separano dall’evento clou dello sport italiano novembrino: domani, sul campo dello Stadio Olimpico di Roma, andrà in scena il Test Match di rugby tra la Nazionale italiana e quella neozelandese, un incontro che saprà sicuramente regalare spettacolo ed emozioni forti. Dopo la tipica haka che gli All Blacks danzeranno, vi sarà la partita vera e propria: agonismo puro.

Per quanto riguarda le formazioni, come da tradizione, i due ct hanno già da qualche giorno annunciato i loro rispettivi XV. Nell’Italia, la novità più importante è l’esordio dal primo minuto del viadanese Giorgio Bronzini, mediano di mischia della Benetton Treviso e campione d’Italia in carica (titolo conquistato la scorsa stagione con la maglia di Rovigo). Bronzini, che timbrerà quindi il suo primo cap in azzurro, sarà affiancato da un’altra nota lieta del rugby nostrano, Carlo Canna. L’apertura delle Zebre, in questa prima parte di stagione, ha dimostrato uno stato di forma eccezionale, dimostrandosi pressoché infallibile nei calci tra i pali. Contro gli All Blacks, sarà sicuramente una risorsa vitale. Edoardo Padovani occuperà la posizione di estremo con Giulio Bisegni a destra e Angelo Esposito a sinistra. Luke McLean, pertanto, vestirà la maglia n.12 e sarà uno dei due centri, insieme a Tommaso Benvenuti. La terza linea sarà formata dai due flanker Maxime Mbandà (a destra) e Simone Favaro (a sinistra). In mezzo al campo, con il n.8 sulla schiena, capitan Sergio Parisse. Davanti, Andries Van Schalkwyk e Marco Fuser comporranno la seconda linea, dietro a Leonardo Ghiraldini tallonatore, Lorenzo Cittadini pilone destro e Andrea Lovotti pilone sinistro.

L’Italia – ha detto il capo allenatore degli All Blacks, Steve Hansen, commentando la partita di dopodomani – ha una mischia forte, con giocatori grossi e potenti, ed alcuni trequarti davvero interessanti. Cercheranno sicuramente di utilizzare la maul ed essere il più dirompenti possibile in questa fase. Dovremo essere molto attenti ed efficaci in tutte le fasi del nostro rugby, a cominciare dalla nostra conquista. E speriamo di vedere miglioramenti nel nostro gioco al piede” (clicca qui per consultare la formazione della Nuova Zelanda).

Data la forza e la tradizione dei nostri prossimi avversari, a livello di precedenti, l’Italia non ha mai battuto gli All Blacks. Su dodici incontri disputati, dodici vittorie tuttenere. La prima partita tra le due compagini risale al 22 maggio 1987 e, nel match inaugurale della Coppa del Mondo, la Nuova Zelanda travolse gli azzurri 70-6. Leggermente meno pesante, invece, il verdetto del 17 novembre 2012: l’amichevole, svoltasi proprio nella Capitale italiana, terminò 42-10 per gli oceanici. Tuttavia, malgrado gli All Blacks non abbiano mai perso contro l’Italia, nella storia sono maturati anche risultati in cui lo strapotere neozelandese non si è espresso al meglio: a novembre 2009, finì “soltanto” 20-6; nel 1991, l’incontro terminò 31-21.

La Nuova Zelanda è comunque da considerarsi uno dei capisaldi del rugby mondiale, per storia, passione e tradizione, e, dopodomani, scenderà in campo con l’obiettivo primario di imporre la propria leadership, soprattutto dopo la cocente delusione di Chicago, con l’impresa dell’Irlanda, capace di battere gli All Blacks 40-29. L’obiettivo dell’Italia sarà, quindi, quello di provare a impensierire la difesa avversaria, cercando di mantenere i ritmi bassi e mettere i bastoni fra le ruote ai tentativi di attacco neozelandesi.

giuseppe.bernardi@oasport.it

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Foto: Twitter FIR

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