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Slittino, dietro le quinte a Winterberg. Tartaglia e l’addio al bob. Azzurri tra speranze e difficoltà

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In una Winterberg soleggiata come pochi ricordavano, lo scorso settimana ha preso il via la Coppa del Mondo 2016/2017 di slittino.
Vivendo in un paese calciocentrico come il nostro, l’impatto con l’ambiente dello slittino è sempre rasserenante. Al di là di una sana e ovvia competitività, sport, rispetto e amicizia sono i valori dominanti.

Venerdì e sabato, la “piscina” di febbraio ha lasciato il posto ad una pista asciutta e performante, che ha portato ad una sfilza di record della pista.

Le donne hanno cominciato alla grande nella prima manche: Mc Rae (CAN), Platzer (AUT), Eitberger (GER), Hüfner (GER) e Geisenberger (GER) si sono superate in quest’ordine, portando sempre più in basso l’asticella. La stessa Geisenberger ha battuto se stessa nella seconda discesa, col tempo di 55″,401.
Nonostante il percorso sia lungo, vediamo speranze di miglioramento anche per le nostre ragazze. Un fato particolarmente dispettoso ha voluto che entrambe avessero grossi problemi alle spalle, che, si sa, per uno slittinista sono fondamentali.

Sandra Robatscher aveva una brutta infiammazione, che era stata un po’ trascurata, ma il nuovo fisioterapista, Antonio Tartaglia, ha cominciato ad affrontare la situazione già l’estate scorsa. “In Norvegia le sue condizioni erano ancora pessime ” -ci ha raccontato – “ma siamo riusciti a fare un buon lavoro e adesso il problema sembra risolto
Ancora peggiore la situazione di Andrea Vötter, che era già stata sottoposta ad un intervento bilaterale nell’estate 2015. Per le due spalle, però, erano state usate tecniche operatorie differenti. Quella usata sulla spalla destra si era dimostrata molto più efficace, così, nei mesi scorsi l’intervento alla spalla sinistra è stato ripetuto con la tecnica rivelatasi migliore ed Andrea ci ha detto: “Sin dal ritorno sul ghiaccio, in Norvegia, ho notato un miglioramento notevole, tanto da essere risultata performante come non mai proprio in partenza. Dopo l’intervento, visto che i miei compagni erano spesso via ed io ero ancora convalescente, mi sono affidata ad un mio fisioterapista personale, con cui sono riuscita a riprendere in modo soddisfacente in tempo per l’avvio della stagione“.

I doppi non sono stati da meno con Wendl/Arlt, che hanno aperto abbassando il tempo fatto segnare nello scorso febbraio da Eggert/Benecken, ma sono stati ripetutamente battuti dagli stessi connazionali, che hanno fatto segnare il Track Record in entrambe le discese (42.962 e 42,943) e lo Start Record (2,983) nella prima manche.
Tra gli italiani buoni quinti Rieder/Rastner, secondi solo ai vincitori in fase di partenza, e che stanno lavorando duramente sulla propria tecnica di guida, in cui hanno ancora ampi margini di miglioramento.

Una cosa che ha incuriosito molti appassionati è come Antonio Tartaglia, ex Direttore Tecnico della Nazionale italiana di bob, sia diventato fisioterapista di quella di slittino: In realtà il mio ruolo nel bob era davvero stressante e avevo comunque deciso di lasciarlo. Io ero già abilitato come fisioterapista e ho fatto ciò che serviva per poter svolgere questa mansione anche a livello di Nazionale. Il caso ha voluto che il mio precursore, Diethmar Pirhofer, sia stato spostato dall’Esercito a Bolzano, per occuparsi dei Casta. Quando in primavera ho incontrato Armin Zöggeler, mio commilitone nei Carabinieri, mi ha proposto di aggregarmi alla Nazionale di slittino. Abbiamo fatto una prova, ci siamo trovati bene da entrambe le parti, ed eccomi qui. L’ambiente dello slittino è completamente diverso da quello del bob e sono sicuro che qui avrò nuovi stimoli…non ultimo quello linguistico: parlano tutti dialetto, al massimo tedesco…e io non ne capisco neanche una parola!“.

In un ambiente di matrice teutonica come questo, una delle persone che non riuscirebbe a passare inosservata nemmeno se lo volesse è un sorridente ragazzo indiano, con la sua divisa arancione, che grazie alla mamma Rosalba ed ai suoi studi universitari in Italia, parla perfettamente la lingua di Dante, con un lieve accento toscano: Shiva Keshavan.

Shiva è uno dei veterani del circuito, detentore del World record for youngest ever Olympian per quanto riguarda questa disciplina, che a soli 16 anni prese parte alle Olimpiadi di Nagano (JAP). Da allora non ha saltato un’edizione dei Giochi, tanto che Pyeongchang sarà la sua sesta Olimpiade.
Dal 2014 collabora con lui come coach l’ex slittinista americano Duncan Kennedy, che gli sta mettendo a disposizione la propria grande esperienza anche per migliorare la slitta.

Purtroppo domenica mattina Winterberg ha ritrovato il suo abituale clima umido ed instabile. A pagare lo scotto maggiore sono stati i cugini Fischnaller, che si sono trovati a scendere la prima manche sotto un misto di neve e pioggia che, oltre a rendere precarie le condizioni della pista, ha reso pessima la visibilità in gara.
Magra consolazione nella seconda discesa: Dominik ha fatto segnare il miglior tempo di manche e Kevin ha ottenuto un 5° tempo per lui assai incoraggiante.
Nella World Cup di “formato tradizionale” fuori dal podio anche Felix Loch, rifattosi però vincendo la gara Sprint.
Continua a convincere anche la Russia, guidata da Albert Demchenko, che ha messo 3 atlti tra i primi 6 ed ottenuto 2 secondi posti, con Repilov nella World Cup e con Fedorov nella Sprint.

A cura di Paola Castaldi

Foto: Paola Castaldi

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