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Tennis, Andy Murray e l’inizio di un nuovo corso: il regno dello scozzese sarà duraturo?

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21 match vinti consecutivamente, numero uno del ranking ATP conquistato, 2 ATP 500 e 2 Master 1000 messi in bacheca. Il finale di stagione di Andy Murray è assolutamente da incorniciare. E non è per nulla finito qui. Da domenica Londra ospiterà le Finals ATP, e lo scozzese parte non solo da numero uno delle classifiche, bensì da favorito.

Il periodo di appannamento tecnico e psichico di Novak Djokovic, e la mancanza di ulteriori competitors, coincidono infatti con la proiezione verso livelli mai raggiunti da parte del britannico, capace di imbrigliare nella sua ragnatela tattica ogni sorta di avversario. Muro invalicabile in difesa, da non confondere con i cosiddetti “pallettari” in quanto Andy riesce ad usare svariate soluzioni anche in fase passiva, sorprende per la capacità di risolvere le soluzioni più complicate con improvvise accelerazioni o invenzioni che possono sembrare estemporanee, ma sono invece frutto di allenamenti e schemi ben architettati. Il gioco divenuto vario, con l’aiuto del back, dei cambi di direzione e rotazione, delle discese a rete, e del rovescio in lungolinea, e molto altro, permette al nuovo numero uno del mondo di avere innumerevoli frecce da scoccare.

29 anni, Murray è diventato il secondo numero uno britannico dai tempi di Fred Perry. Dal Rolad Garros ha recuperato ben 8035 punti al serbo Djokovic. Andy però non può dormire sogni tranquilli, dovrà dare tutto anche nel corso delle Finals. Djokovic infatti, vincendo il Master senza perdere neppure una partita nel girone, tornerebbe subito sul trono del tennis ATP. Superando questo scoglio invece lo scozzese potrebbe rafforzare la sua leadership, facendo partire un regno duraturo.

ciro.salvini@oasport.it

Foto: pagina Facebook Andy Murray

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