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Tennis, ATP Finals 2016: Andy Murray tiene a bada Cilic e bagna l’esordio da numero uno
Parte con il piede giusto il cammino di Andy Murray alle ATP World Tour Finals, in corso di svolgimento nella splendida cornice della O2 Arena di Londra. Il fuoriclasse di Dunblane supera infatti Marin Cilic all’esordio per 6-3 6-2, issandosi dunque in testa al gruppo John McEnroe assieme a Kei Nishikori, prossimo avversario del neo numero uno del ranking nella giornata di mercoledì. Il 28enne di Medjugorje, invece, incassa la 12esima disfatta su 15 precedenti contro il rivale, ed ora sarà necessariamente chiamato a battere Stan Wawrinka per continuare a mantenere viva una piccola fiammella di speranza in ottica qualificazione.
Una partenza sprint del giocatore croato costringe lo scozzese a salvare due palle break già nel game inaugurale, ma è questione di pochi minuti prima che le gerarchie si ribaltino completamente e Andy piazzi chirurgicamente l’allungo alla prima chance a disposizione. La reazione di Cilic è perentoria tanto da produrre il controbreak immediato, anche se le basse percentuali al servizio continuano ad influenzarne la prestazione impedendogli di prendere in mano le redini degli scambi come il suo piano tattico prevederebbe. Marin ottiene appena il 20% di efficienza con la seconda palla in campo, una statistica a dir poco insufficiente per tenere la scia del numero uno del mondo, abile a sfruttare gli errori del rivale e a salire sul 4-1 proprio allo scoccare della mezz’ora di gioco. Il punteggio si mantiene on serve senza che il numero 7 del mondo riesca a procurarsi occasioni rilevanti in risposta, preludio al primo turno di battuta tenuto a 0 dal britannico che sancisce l’epilogo della frazione inaugurale dopo 48 minuti più equilibrati di quanto non suggerisca lo score.
Il secondo parziale inizia con il medesimo copione, i punti sono tutti molto combattuti e dopo 20 minuti sono stati completati appena tre games, nel secondo dei quali il campione di Dunblane è stato costretto a cancellare una pericolosa palla break sul 30-40. Giunti appaiati sul 2-2, Andy si dimostra ancora una volta il giocatore più solido strappando il servizio al croato un po’ falloso in questo frangente, come testimoniano alcuni unforced insoliti che finiscono per costargli carissimo. La medaglia d’oro olimpica sfiora il 75% di resa sulla prima oltre ad innalzare notevolmente il livello del proprio tennis nel corso della partita, al contrario il trionfatore degli Us Open accusa progressivamente la costanza del rivale e finisce spesso per spazientirsi con improbabili discese a rete. L’ennesimo scambio massacrante produce il secondo strappo in favore del numero uno del ranking, il cui diritto vincente è soltanto l’antipasto ad una rapida conclusione in un’ora e 32 minuti.
simone.brugnoli@oasport.it
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Foto: Profilo Twitter Parigi/Bercy