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Tennis, ATP Finals Londra 2016: Andy Murray più di Novak Djokovic. Mission impossible per gli altri

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Il Master 1000 di Parigi Bercy assegnerà gli ultimi due posti validi alla qualificazione per le ATP Finals 2016 di Londra. Sono dunque sei i tennisti già sicuri della partecipazione all’ultimo evento ATP stagionale. Capiamo come arriveranno nella capitale inglese i protagonisti dell’intensa stagione ormai agli sgoccioli.

Non è più al limite della robotica il tennis di Novak Djokovic. Il numero uno del mondo vacilla da qualche settimana, e le certezze del suo gioco sono messe all’angolo. Vittorioso a Doha, Australian Open, Indian Wells, Miami, Madrid, Roland Garros e Toronto, il serbo ha disputato ad ogni modo una stagione straordinaria, macchiata nell’ultima fase dalle brucianti sconfitte maturate con Del Porto alle Olimpiadi di Rio, Wawrinka in finale agli US Open, e Bautista Agut  a Shanghai. Il fallimento a Wimbledon, dove fu sconfitto al terzo turno dall’americano Sam Querrey, è inoltre simbolo di un dominio che non appare più incontrastato come nelle due scorse stagioni. Sembra strano affermarlo, ma il favorito alla vittoria delle ATP Finals non è Djokovic.

Arriva infatti con i favori del pronostico nelle O2 Arena Andy Murray. Lo scozzese sta attraversando un momento magico, mostrando un tennis solido, propositivo e vario. Forma fisica smagliante, utilizza al meglio l’intelligenza tattica, riuscendo a contrastare perfettamente i colpi di ogni suo avversario. Dalla vittoria contro Pella in Davis Cup, Andy ha collezionato 16 successi consecutive, aggiudicandosi i tornei di Pechino, Shanghai e Vienna. I successi di Roma, Queen’s, Wimbledon, e l’oro colto in quel di Rio, sono il giusto premio alla fenomenale stagione del numero due del ranking, che punta dritto alle Finals ed al trono della classifica ATP.

Stan Wawrinka, come accade peraltro in ogni Slam da qualche annata. si presenterà a Londra da mina vagante. Lo svizzero in questa stagione, quasi nell’anonimato, ha portato a casa i tornei di Chennai, Dubai, Ginevra, e gli US Open. Se ispirato, come già dimostrato in carriera, potrebbe mettere alle strette anche i già citati Djokovic e Murray.

Non si può dire lo stesso degli altri tre qualificati al Master londinese. Milos Raonic non ha palesato i miglioramenti tanto attesi dagli addetti ai lavori. Il canadese sembra paradossalmente sia riuscito a fare dei passi indietro. Dopo aver iniziato il 2016 in modo sfavillante con la vittoria a Brisbane, la semifinale con rammarico colta a Melbourne, e la finale persa ad Indian Wells, il gigante nordamericano, fatta eccezione per la brillante parentesi sull’erba, è andato via via spegnendosi. Le sconfitte con Ramos-Vinolas, Harrison, Youzhy, Dimitrov, Sock e Berankis, rappresentano un importante campanello d’allarme, A Londra faticherà nel superare il round robin.

Per Kei Nishikori e Gael Monfils la mission è decisamente impossible. Il nipponico vanta una sola vittoria stagionale (Menphis), e tante ottime settimane, ma manca il guizzo, se si esclude l’importante bronzo olimpico. Il transalpino, vincitore a Washington, è finalmente riuscito ad entrare tra i magnifici 8, e potrà giocare sulle ali dell’entusiasmo, mostrando tutta la sua esplosività fisica.

Come detto, devono essere ancora assegnati due posti. Sono in lizza principalmente Dominic Thiem, Thomas Berdych, Marin Cilic e David Goffin, che a Bercy cercheranno di conquistare i punti utili per staccare il pass per Londra. Anche per loro vale il discorso della mission impossible. Il livello di gioco, sommato alla stanchezza accumulata nella rincorsa alle Finals, non rappresenterà alcun pericolo per i due moschettieri indirizzati, con ogni probabilità, a giocarsi il titolo.

Foto: Official Twitter US Open

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ciro.salvini@oasport.it

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