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MotoGP
Valentino Rossi, quanti errori nel 2016. Può ancora vincere nel 2017?
236 punti e secondo posto ormai in cassaforte ad una gara dal termine (Valencia 13 novembre). E’ questo il riscontro della stagione 2016 di Valentino Rossi nel Mondiale di MotoGP. Un campionato nel quale Valentino non è mai stato davvero in lizza per conquistare il titolo e l’aver vinto il confronto interno con Jorge Lorenzo, in termini di posizionamento nella graduatoria, è una magra consolazione. Lo sa perfettamente Rossi che il tempo passa ed il sogno del decimo successo mondiale si fa sempre più complicato.
Nel corso dell’annata corrente si è visto un 46 molto veloce in termini prestazionali, come le 11 prime file (3 pole) ottenute dimostrano, ma assai meno costante. Quattro zeri in gara (Austin, Mugello, Assen, Motegi) sono troppi per poter raggiungere il massimo traguardo. In particolare gli errori in tre delle quattro tappe menzionate sono un’incongruenza rispetto alle qualità da regolarista del 9 volte iridato. La domanda che sorge spontanea è la seguente: il campione italiano potrà davvero vincere il suo decimo titolo nel 2017?
Difficile rispondere ad un quesito del genere. Molto dipenderà dalla capacità di Valentino di mettere da parte anche le scorie polemiche del passato, cosa che forse in questo 2016 non è stato capace di fare, e dalla Yamaha, non in grado di assecondare i propri piloti da Barcellona in poi. La casa di Iwata, infatti, è da giugno che non vede il gradino più alto del podio e ciò è riconducibile alla crescita esponenziale degli avversari, specie della Honda, ed anche ad una stagnazione tecnica. In più, c’è da dire che il vincitore Marc Marquez è stato autore di una stagione incredibile: abile a raccogliere più punti possibili nella prima metà del campionato, sfruttando le cadute sia di Rossi che di Jorge Lorenzo, ha poi inferto il colpo di grazia definitivo dal GP di Germania in avanti. Un Marquez maturo e più razionale, difficile da battere in futuro.
Tuttavia, la forza di Vale è anche quella di trovare nelle sue infinite motivazioni il coraggio e la forza di rimettersi in discussione. L’aver modificato il proprio stile di guida, per competere con ragazzi più giovani ed essere sempre veloce, è un dato inconfutabile. Il target iridato, pur complicato, non è impossibile perchè Rossi è un campione e questo niente e nessuno può disconoscerlo.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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