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Volley, Earvin Ngapeth: “Non perdono Ivan Zaytsev dopo le Olimpiadi”. Il razzismo, la testata di Materazzi, Trump

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Non ho fatto pace con Ivan Zaytsev. Non puoi fare certi commenti sull’avversario, soprattutto dopo che hai vinto 3-0 ai Giochi: ha scelto di dire alla stampa che era ora di finirla con i francesi bravi e forti. Poi mi ha chiesto scusa, ma io non lo perdono”.

È questa una delle tante risposte che Earvin Ngapeth ha rilasciato in un’intervista al Corriere della Sera, all’indomani della vittoria nel big match con Trento che ha rilanciato la sua Modena. Lo schiacciatore transalpino è stato assoluto protagonista del ritorno al successo dei Campioni d’Italia.

Monsieur Magique non ha ancora digerito le dichiarazioni dello Zar alle Olimpiadi di Rio 2016, dopo che la nostra Nazionale aveva demolito i Campioni d’Europa nel girone eliminatorio. Era però stato Earvin Ngapeth ad attaccare gli azzurri perché, a suo dire, hanno perso appositamente contro il Canada per eliminare i transalpini.

 

Earvin si è dilungato anche sul razzismo:Non c’è più il razzismo da negro di merda. Però ci sono ancora frasi e sguardi strana. In Francia lo sento di meno, in Italia di più. Noi francesi siamo cresciuti con la multi-etnia, forse qui c’è più conoscenza della questione che razzismo. Peraltro, spesso vedo fratelli neri che avvicinano la gente per provare a vendere di tutto: posso capire che dia fastidio”.

Ritorna anche sul celebre episodio dell’attacco al capotreno che gli procurò una condanna di tre mesi in Francia:Avevamo vinto la World League, l’umore era speciale. Gli chiesi di aspettare un amico e non afferravo la cosa più semplice: c’era un altro treno poco dopo. Ho sbagliato, anche se ho subito frasi inaccettabili. Una lezione, peraltro, oggi ho una nuova dimensione e devo badare a ciò che faccio. Se fosse capitato a mio fratello non ci sarebbe stato lo stesso clamore”.

Curioso siparietto sugli idoli sportivi: “Penso a Eto’o, camerunense come me e persona generosa verso l’Africa. Oppure a Zidane”. Il giornalista interviene “e non a Materazzi”, pronta la risposta di Ngapeth: “Anch’io gli avrei dato la testata (risata)”.

Dopo l’elezione di Donald Trump, Max Holt centrale di Modena si è lanciato in un tweet: “Chi mi vuole sposare? Così divento italiano e rimango qui”. Il commento di Earvin: “Non mi interesso di politica, mi sembra però che sia da temere, a giudicare da quanto dicono i miei due compagni di squadra Holt e Cook: il primo vorrebbe sposare un’italiana e rimanere qui”.

La schiacciata rovesciata è il suo colpo da maestro: “Nata per caso: però adesso ripeto il colpo in allenamento. La rovesciata alla Ibrahimovic a Rio? Istinto pure quello. In verità c’entra anche il c… Mi è andata bene”.

 

(foto Roberto Muliere)

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