Pallavolo
Volley femminile, Europei 2017 – Il cammino dell’Italia e le avversarie ai raggi X: girone fortunato, ai quarti colossi Serbia e Olanda ma poi…
L’Italia è stata estremamente fortunata nel sorteggio degli Europei 2017 di volley femminile. L’urna di Baku ha sorriso alla nostra Nazionale che, in attesa di scoprire quale sarà il nuovo Commissario Tecnico (Davide Mazzanti in pole position), inizia a guardare con ottimismo verso la prossima stagione.
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Le azzurre, infatti, sono state inserite nella Pool B che si giocherà a Tbilisi, ospiti della Georgia organizzatrice dell’evento insieme all’Azerbaijan. Le padrone di casa sono al loro debutto assoluto nella rassegna continentale, non hanno alcuna esperienza nella pallavolo internazionale e questo evento dovrebbe servire proprio per far crescere il movimento: sulla carta dovrebbero essere la cenerentola dell’intero torneo.
L’Italia dovrebbe giocarsi il primo posto con la Croazia, un avversario di medio livello, da non sottovalutare ma assolutamente battibile. Le slave hanno in squadra due attaccanti di lusso che militano in Italia: Samanta Fabris (a Casalmaggiore) e Katarina Barun (a Novara). Temibile anche la centrale Maja Poljak che ora si è trasferita alla Dinamo Mosca. Persero le Finali degli Europei nel 1995 e nel 1997, in tempi recenti decimo posto nel 2015 e quinto nel 2013.
La Bielorussia è l’avversario proveniente dalla quarta fascia. Non ha individualità di spicco, punterà sulla compattezza di squadra e sulla voglia di fare bene. Non può incutere timore all’Italia che non dovrà però farsi trovare impreparata. Vera Klimovich (Casalmaggiore e Forlì, Vercesi le ha chiesto di sposarlo al termine di una partita) e compagne potrebbero giocarsi il terzo posto con la Georgia.
L’obiettivo minimo è la qualificazione diretta ai quarti di finale, dopo le ultime due esperienze negative. Battendo la Croazia, l’Italia si ritroverebbe quasi sicuramente tra le migliori otto formazioni del Vecchio Continente senza dover passare dalla tagliola dei playoff. In quel caso si ritroverebbero un ostacolo mastodontico sul loro cammino.
L’incrocio con la Pool D, il girone di ferro composto da Serbia, Olanda e Belgio, è estremamente impegnativo. Le azzurre si ritroverebbero sul loro cammino la seconda di questo raggruppamento (è molto probabile, infatti, che queste tre corazzate non avranno problemi a surclassare Bielorussia o Georgia nel playoff).
Le vicecampionesse olimpiche, le vicecampionesse d’Europa o le fiamminghe emergenti che affronteremo tra l’altro nel girone di qualificazione ai Mondiali 2018? Per ritornare in semifinale dopo sei anni dall’ultima volta (semifinale persa contro la Germania e successivo quarto posto nel 2011) l’Italia sarà chiamata a un’autentica impresa: le oranjes di Guidetti ci hanno letteralmente piallato nelle ultime occasioni (Europei 2015 e tornei di qualificazioni alle Olimpiadi 2016), la Serbia delle varie Stevanovic, Ognjenovic, Brakocevic, Boskovic è in grado di fare male e nell’ultima stagione ha sbalordito tutti. Più accessibile sulla carta l’impegno contro il Belgio di Van Hecke ma sembra davvero difficile che si qualifichino al secondo posto nel girone battendo o Russia o Serbia.
L’eventuale semifinale sarebbe poi contro la vincitrice del quarto di finale: Prima Pool A vs Seconda Pool C / Terza Pool A. La Germania parte con i favori del pronostico per vincere il girone con Azerbaijan, Polonia e Ungheria (biancorosse e padrone di casa si dovrebbero contendere la seconda e terza piazza). La seconda della Pool C sarà verosimilmente una tra Turchia, Bulgaria e Ucraina perché la Russia Campionessa in carica dovrebbe dominare.
Il quadro sarebbe invece ben diverso se l’Italia dovesse concludere la Pool B al secondo posto. In quel caso passaggio obbligatorio dai playoff contro la terza della Pool D con Serbia, Olanda, Belgio e poi eventuale quarto di finale contro la vincitrice della stessa Pool D. Insomma avremmo due match tutti in salita, senza alcuna via d’uscita. Sarebbe meglio evitare…
Molto dipenderà però dall’Italia stessa. Come ci presenteremo? Quale sarà il nostro sestetto titolare? Riuscirà il nuovo CT a portare in alto un gruppo nuovo, giovane, tutto da crescere? Si riuscirà a lavorare sulla testa, ingrediente fondamentale per potersela davvero giocare nel quarto di finale decisivo per le nostre sorti? Su questi interrogativi, che verranno sciolti solo nei prossimi mesi, si consumeranno i nostri Europei.