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Volley, SuperLega – Todor Skrimov torna a giocare dopo il tumore al rene! Recupero lampo: “Scoperto per caso”
Todor Skrimov è lo schiacciatore bulgaro di Milano, uno dei top player dei meneghini che contano tantissimo sulle prestazioni del 26enne per ben figurare in SuperLega, il massimo campionato italiano di volley maschile.
Mercoledì è tornato in campo, segnando 8 punti nel match vinto contro Padova per 3-1, dopo solo 27 giorni dall’operazione al rene effettuata per asportare un tumore di origine maligna. Un ritorno lampo che ha davvero sorpreso tutti. I controlli medici sono risultati positivi, il coach Luca Monti aveva chiesto al giocatore la disponibilità e lui senza pensarsi ha accettato riportando la propria squadra al successo dopo sette sconfitte consecutive.
Skrimov ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha espresso le proprie sensazioni per questo momento. Riprendiamo i passaggi più interessati:
“Il giorno prima il coach mi ha detto che se avesse avuto bisogno mi avrebbe mandato in campo. Mi ha chiesto che cosa ne pensavo e io ho detto che ero pronto. Entrare è stata una sensazione molto strana quando sei stato fuori da tanto, non ero sicurissimo di me. Ho avuto qualche problema all’inizio. Poi è andata bene, ho fatto capire subito che ero entrato per aiutare e non per avere l’applauso del pubblico”.
Un super uomo per essere tornato a giocare solo dopo un mese?: “Non so come sia possibile. La verità è che mi aspettavo di stare fuori altre 2-3 settimane. Anche se io ho sempre sperato di tornare prima. Abbiamo lavorato bene, appena mi sono sentito pronto di fare qualcosa, sempre in contatto con il nostro dottore e il preparatore fisico”.
Skrimov racconta l’iter che lo ha portato all’operazione: “Durante questo mese sinceramente ho avuto più paura per la mia famiglia, i miei genitori, la mia fidanza. Io, per me, ho avuto paura solo all’inizio quando non si sapeva di cosa stavamo parlando. È successo quasi tutto per caso. Avevo uno strappo. Per farmi stare tranquillo mi hanno fatto fare una risonanza. E da lì si è visto che era qualcosa: una ciste? Un tumore? Per due tre giorni non sapevo cosa pensare. Lì ho avuto davvero paura: non sapevo cosa aspettarmi. Cosa avrei dovuto affrontare. Poi quando mi hanno detto che era un tumore ho chiesto che percentuali avevo. Mi hanno spiegato che lo avevano trovato in tempo, che la percentuale per me era molto buona. Quindi sono stato più sereno. Anche perché non volevo fare vedere alle persone che mi stavano vicino che avevo ansia, visto che loro ne avevano tanta di loro”.
(foto Vero Volley Channel)