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1° premio OA Sport a Giovanni Pellielo. Un campione che non smette di credere nei propri sogni

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Lo Sport non è solo vittorie. Lo Sport che piace a noi è anche tanto altro. E’ l’etica di saper accettare le sconfitte. E’ il piacere di coltivare un sogno ed inseguirlo con coraggio, passione e determinazione. E’ il rispetto per l’avversario, l’orgoglio di appartenere ad una Nazione. E’ una scuola di lealtà per vivere meglio.

Tutti questi valori sono incarnati perfettamente da Giovanni Pellielo, vincitore del 1° premio OA Sport, dedicato proprio all’atleta azzurro che più si è messo in luce nell’anno in corso nel mettere in pratica le virtù sopra descritte.

Johnny è un vero e proprio eroe dei giorni nostri. Ha 48 anni e da 30 insegue come Godot quell’oro olimpico che non arriva mai. Una leggenda intramontabile del tiro a volo: ha vinto raffiche di Mondiali, Europei e Coppe del Mondo, ma non il titolo a cinque cerchi, sfiorato in ben quattro occasioni (3 argenti ed 1 bronzo), compresa la finale persa agli shoot-off a Rio 2016 contro il croato Josip Glasnovic.

Pellielo, indomabile e indomito, non si arrende: ci riproverà a Tokyo 2020. Il non aver ancora vinto l’oro olimpico, ai nostri occhi, lo rende ancora più grande. E’ un uomo che trae forza e motivazioni nella continua ricerca di un sogno, croce e delizia della sua stessa esistenza. Un grande esempio di vita.

Sono onoratissimo di aver vinto il 1° Premio OA Sport, il primo è sempre il primo e non si scorda mai. Dato da persone competenti e preparate come voi, mi rende davvero fiero. Leggo sempre OA, sono rimasto colpito da come seguite con accuratezza il nostro sport“, ha dichiarato un felice Pellielo per il premio assegnatogli.

Il fuoriclasse piemontese ha spiegato i valori che da sempre caratterizzano il suo percorso sportivo: “Io penso che chi sta sopra di noi utilizzi degli strumenti per farti capire le cose. Ci sono due tipi di atleti: quelli che hanno bisogno di una grande soddisfazione per sentirsi appagati e quelli che invece hanno un’esigenza interiore, un fuoco dentro da soddisfare. Io appartengo alla seconda categoria e per me il sacro fuoco è rappresentato dalla ricerca dell’oro olimpico. Che, preciso, non è un’ossessione. Ho capito che spesso chi vince poi vola troppo in alto. Invece bisogna tenere i piedi per terra. Le Olimpiadi sono un momento di gloria, ma non la vita“.

Johnny potrebbe giovarsi di una chance in più a Tokyo 2020, quando dovrebbe venire inserita nel programma olimpico la gara mista del trap a scapito, tuttavia, del double trap. Una novità che tuttavia non soddisfa Pellielo: “Non sono di certo contento di avere una gara aggiuntiva a scapito di atleti che non gareggeranno più alle Olimpiadi. E’ un dispiacere grande e spero che la Federazione Internazionale ci pensi bene prima di escludere il double trap. Significherebbe troncare ingiustamente carriere di tiratori che da anni si dedicano completamente a questa disciplina“.

Il cuore grande di Giovanni Pellielo, l’eroe azzurro che si nutre di un sogno tutto d’oro.

federico.militello@oasport.it

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