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Tennis: stagione della verità per Fognini e Giorgi, incognite Seppi ed Errani. Nulla da dimostrare per Lorenzi e Vinci

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La stagione tennistica 2017 è finalmente giunta ai nastri di partenza per la gioia degli appassionati, nella speranza che il movimento azzurro sappia regalare quei trionfo di cui purtroppo è stava avara la scorsa annata. La prima giocatrice italiana a mettere piede in campo è stata Francesca Schiavone, che cercava un posto nel main draw del torneo di Brisbane, partendo dalla trafila delle qualificazioni. Sul finire del 2016 la milanese ha meditato seriamente di appendere la racchetta al chiodo, ma dopo il gioco lanciato sui social per decidere il proprio futuro ha deciso di continuare, senza porre alcuna scadenza. Così è volata a Miami per un mese, si è allenata duramente (documentando tutto sui social) ed è pronta a ripartire. Primo obiettivo, ovviamente, ritornare fra le primi 100 del mondo. Appare tuttavia eccessivo chiedere ad una giocatrice in chiara parabola discendente i fasti a cui ci aveva abituato precedentemente, se si considerano i problemi fisici che affiggono la “leonessa” ormai da diverso tempo.

Come la milanese ha scelto di iniziare subito dall’Australia anche Roberta Vinci, l’altra azzurra che ha pensato di dire basta, salvo poi aggiungere (almeno) un’altra stagione alla propria carriera. L’efficienza del gioco della tarantina sarà strettamente legato al suo recupero dal problema al tendine che ne ha condizionato l’ultima parte di 2016, nella consapevolezza che una Vinci in buona forma è ancora in grado di dire la sua sfruttando l’atipicità e le variazioni del suo tennis.

Tuttavia, in casa Italia c’è curiosità soprattutto per il ritorno alle competizioni di Sara Errani. La romagnola ha terminato in anticipo il 2016 per prendersi una pausa dal tennis, ha deciso di separarsi dallo storico coach Pablo Lozano e ha scelto di tornare alle origini, rientrando ad allenarsi in Italia e a quattro passi da casa, sotto la guida di Michele Montalbini, il coach che l’ha cresciuta dagli 8 ai 15 anni. Un profondo cambio di vita e abitudini dettato dal desiderio di stare più vicino agli affetti e separare il tennis dal resto della propria vita, per ritrovare la serenità persa in mezzo alle tante difficoltà incontrate lo scorso anno. L’augurio è che Sara sia capace di smentire le voci di chi la vede ormai vicina al ritiro e svuotata sul piano emotivo, e sicuramente tutti questi cambiamenti possono contribuire a ricaricarne l’adrenalina. Da monitorare pure Camila Giorgi, che a differenza delle tre connazionali ha ancora tanto da dimostrare. Nel 2016 ha brillato molto raramente, scivolando fuori dalle prime 80 del mondo e l’impressione evidente è che questa stagione rappresenti davvero un punto di non ritorno tra due status tanto vicini ma così lontani: puntare alla vetta del ranking grazie ad un talento indiscutibile, oppure eclissarsi a metà classifica senza mai essere riuscita ad esplodere a pieno.

Sul versante degli uomini, Paolo Lorenzi inizierà la sua stagione dall’ATP 250 di Doha, dove nel 2012 colse il suo primo quarto di finale in carriera nel circuito maggiore. Difficile aspettarsi dal senese qualcosa di più rispetto alle meraviglie dell’anno passato, quando è stato in grado di issarsi fino al numero uno d’Italia e di aggiudicarsi il primo titolo in carriera alla tenera età di 35 anni. Andreas Seppi partirà direttamente dall’Australian Open; dopo la lunghissima luna di miele con la moglie Michela, l’altoatesino ha iniziato ad allenarsi solamente tre settimane fa, quindi ha preferito (saggiamente) posticipare il suo esordio stagionale fino allo Slam di Melbourne. L’azzurro ha sempre fatto della costanza la propria arma migliore pur senza acuti straordinari, ma la sua costanza di risultati e attitudine sul campo lo hanno sempre eretto come uno dei migliori esempi per i giovani. La speranza è che riesca a mantenere un buon livello nonostante l’incombere dell’età, altrimenti sarebbe ingiusto vederlo annaspare in mezzo a critiche immeritate. 

Fabio Fognini, dal canto suo, ha già iniziato a lavorare con Davin, è volato in Florida e i due stanno preparando a Miami la prossima stagione. Il lavoro iniziato a quanto pare è molto duro, ma dovrebbe dare i suoi frutti già ad inizio gennaio, quando Fognini parteciperà ai primi tornei in Australia. Si inizierà da Sidney, ma il primo vero banco di prova saranno gli Australian Open di Melbourne, che si terranno tra il 16 e il 29 gennaio. Fino a dove potrà arrivare il ligure? Potrà raggiungere il suo best ranking, o addirittura migliorarlo? In una intervista ha dichiarato che gli piacerebbe raggiungere la posizione numero 12 del ranking, perché un posto in più della sua miglior classifica di sempre, ma più concretamente ragiona su singoli obiettivi. Nel breve termine, vorrebbe infatti rientrare tra i primi 30 al mondo, una posizione decisamente più consona alle sue potenzialità e al suo talento. Sarà quindi importante il lavoro svolto con Davin e la programmazione, che gli potrà consentire di dare il massimo nei tornei più importanti e anche contro i più forti del mondo, contro i quali già in passato ha ottenuto splendide vittorie.

simone.brugnoli@oasport.it

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Foto: Pagina Facebook Fognini

 

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