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Basket, Eurolega 2016/2017: Milano senza difesa non si vince e la strada europea è sempre più in salita

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La peggior partita della stagione nel momento più importante. L’Olimpia Milano riesce in questa impresa negativa, crollando in Russia contro il fanalino di coda Unics Kazan per 100-79 e perdendo per la terza volta consecutiva. Una situazione difficile in Eurolega per la capolista imbattuta della Serie A italiana, che conferma di avere troppi problemi in campo europeo e di essere solamente lontana parente della squadra vista in campionato, anche se va detto che Milano in Italia ha la possibilità di concedersi pause e di accendersi solo in determinati punti del match per ottenere una vittoria.

Dopo dieci partite il record è di 4-6 e bisogna ricordare che Milano è partita 2-0 con le belle vittorie contro Maccabi e Darussafaka, quest’ultima addirittura in trasferta che aveva iniziato a far sognare tutto l’ambiente. Ci hanno poi pensato Olympiacos e Real Madrid a riportare l’Olimpia sulla terra e a farle capire che il top dell’Eurolega è ancora lontano. Successivamente era arrivato il rocambolesco ko al supplementare contro il Bamberg, ma anche due vittorie con Efes e Baskonia. Dopo la partita con gli spagnoli l’EA7 ha staccato la spina in campo europeo, perdendo tre partite consecutive e a preoccupare è soprattutto l’atteggiamento della squadra specialmente in trasferta, come contro Stella Rossa e Unics Kazan.

Un’Olimpia che continua ad avere grandissimi problemi in difesa. In dieci partite la media dei punti subiti è addirittura sopra i 90 (90.5) e per ben tre volte in stagione (anche se una al supplementare) l’avversaria di Milano ha superato o toccato quota 100 punti. Jasmin Repesa ha spesso criticato la difesa della propria squadra, anche dopo alcune partite di campionato, ma nel mirino della critica ci finisce anche lo stesso allenatore croato che non ha mai apportato grandi soluzioni a questo problema: Bruno Cerella, il miglior difensore all’interno del gruppo dell’Olimpia, non vede mai il campo e probabilmente meriterebbe ancora più spazio giocatori come Abass, Pascolo, McLean che non sbagliano quasi mai l’atteggiamento e l’approccio alla partita.

Miroslav Raduljica sta diventando un caso, ma fin da inizio anno si conoscevano le caratteristiche più offensive che difensive del pivot serbo. Anche in cabina di regia Hickman e Kalnietis stanno facendo fatica, ma Repesa continua a preferirli a Cinciarini. Alessandro Gentile alterna una buona ad una cattiva prestazione e anche a Simon non si può chiedere il lavoro solo in una metà del campo (non di certo quella difensiva). La sensazione è quella che Milano sia una grande squadra in termini di nomi, ma che non sia ancora un collettivo.

L’Eurolega non è finita certamente a Kazan, ma ora il calendario non agevola certamente l’Olimpia che la prossima settimana ospiterà il fortissimo CSKA Mosca e poi dovrà andare ad Istanbul contro il Galatasaray per una sfida che a quel punto diventa una partita fondamentale. Due sconfitte a quel punto metterebbero quasi la parola fine. Servirà un’impresa contro i russi, ma può essere quella partita che cambia una stagione. Milano non può più sbagliare, perchè salutare l’Europa a dicembre sarebbe veramente un disastro.

 

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andrea.ziglio@oasport.it

foto Valerio Origo

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