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Basket: la crisi senza fine dell’Olimpia Milano. Repesa a rischio esonero, squadra criticata ed il disastro europeo

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Può una vittoria aprire una crisi? La risposta guardando il momento dell’Olimpia Milano sembra portare ad una risposta affermativa. Era inizio novembre e l’EA7 sbancava a fatica il campo di Torino e proseguiva nella sua imbattibilità in campionato, ma in conferenza stampa Jasmin Repesa non risparmiava profonde critiche alla sua squadra. “Parlare di indolenza per giocatori strapagati è una vergogna. Se qualcuno trova una squadra può andare via già domani, ma ho i miei dubbi. Sto anche pensando a sospensioni a livello individuale, sono tanti a rischio”

Frasi durissime e che hanno probabilmente spaccato uno spogliatoio che già era molto fragile. Il principale indiziato dello sfogo del coach croato è sembrato fin da subito essere Alessandro Gentile. Il rapporto con l’ex capitano da quel momento si è disintegrato del tutto e alla fine ha portato ad una separazione tra l’azzurro e la squadra con cui ha vinto due Scudetti e l’approdo di Alessandro in Grecia con il Panathinaikos. Un addio arrivato probabilmente troppo tardi, perchè le due parti avrebbero dovuto separarsi già in estate. L’addio di Gentile non ha assolutamente risolto i problemi di Milano, perchè comunque l’Olimpia ha perso un giocatore importante, senza avere un immediato sostituto dal mercato.

In Eurolega la situazione è disastrosa con sette sconfitte consecutive, record negativo nella storia di Milano. L’Olimpia difende malissimo e soprattutto sbaglia quasi sempre l’approccio alla partita in campo europeo, come dimostrano le sconfitte con lo Unics Kazan, con la Stella Rossa, con il Galatasaray e per finire con il Barcellona. Una squadra che non riesce a reagire alle difficoltà e che ormai sembra essere arrivata al capolinea della sua esperienza europea, nonostante le possibilità di rimediare e le partite da giocare siano ancora tante.

Milano aveva almeno un’isola felice ed era quella del campionato, ma anche questa è stata sommersa dai problemi e dalla crisi dell’ultimo mese. Da squadra imbattibile a due sconfitte consecutive nelle ultime due trasferte, entrambe arrivate con due formazioni rivali come Venezia e Reggio Emilia. Sulla carta l’EA7 resta comunque sempre la favorita e la squadra da battere, ma in queste condizioni anche la più forte delle corazzate può risultare la più fragile.

Come spesso accade il primo responsabile è l’allenatore e la panchina di Jasmin Repesa si fa sempre più rovente. La sfida di domani sera con lo Zalgiris potrebbe essere decisiva, ma anche una vittoria potrebbe non salvare il coach croato da un destino già segnato. La squadra sembra ormai essere contro l’allenatore e Repesa pare non avere più in mano lo spogliatoio. Di nomi non ne sono ancora stati fatti, ma è certo che la dirigenza milanese si sta guardando attorno,

Colpe, però, che non sono solo di Repesa, ma che vanno ridistribuite anche tra i giocatori. Primo bersaglio della critica è Miroslav Raduljica, arrivato in estate come grande colpo di mercato, ma che finora si è fatto notare solo per delle brutte prestazioni e un atteggiamento difensivo da condannare. In cabina di regia Ricky Hickman e Mantas Kalnietis sono in crisi nera e la squadra non ha davvero un gioco e va avanti grazie alle giocate individuali di Rakim Sanders e Krunoslav Simon, quest’ultimo accusato di giocare solo in attacco.

Una situazione veramente ai limiti dell’esplosione e che non sembra aver scritto l’ultimo capitolo. Milano negli ultimi anni ha sempre avuto un grande avversario, se stessa, ed ogni volta quando ci ha combattuto ci ha sempre perso. Domani ci sarà l’ultima partita del 2016 e poi forse arriverà l’ennesima rivoluzione, chiaro segnale di come anche la società abbia le sue grandissime colpe. Si è parlato di progetti, ma Proli e Portaluppi hanno spesso cambiato molto e chiuso quello che da poco si era iniziato a costruire.

 

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foto di Valerio Origo

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