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Beach volley, World Tour. Marta Menegatti: “La nuova compagna? A gennaio”

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Mi auguro che una decisione sia presa a breve, spero entro i primi di gennaio, perché il primo torneo è alle porte e a luglio c’è il Mondiale a Vienna”. Marta Menegatti, in un’intervista concessa questa mattina al Corriere dello Sport commenta così la sua situazione a meno di due mesi dall’inizio del quadriennio olimpico. La giocatrice numero uno in Italia è, di fatto, senza compagna. Viktoria Orsi Toth è ferma in attesa di giudizio per la questione doping che l’ha vista protagonista alla vigilia delle Olimpiadi di Rio e la giocatrice veneta esclude un proseguimento della sua esperienza, culminata con il torneo a Cinque Cerchi di Copacabana con Laura Giombini.La situazione è tutta da definire – dichiara Marta Menegatti al Corriere dello Sport – ne parlerò con la Federazione. Di certo non giocherò più insieme con Laura perché siamo due giocatrici di difesa e reggere ad alto livello così non è facile

Nessuna anticipazione su chi potrebbe affrontare la prossima esperienza con l’azzurra. “Dipende se sarà giovane a livello di età o di esperienza. Nella mia carriera comunque mi sono rimessa in gioco talmente tante volte che ormai non ho più paura di niente. Non posso sapere se basteranno sette mesi di lavoro assieme, in vista dei Mondiali di Vienna. Bisogna iniziare a mettere delle basi e poi crescere giorno dopo giorno. Non so dove saremo a luglio”.

Marta Menegatti non chiude le porte a Viktoria Orsi Toth. “Con Viktoria ho giocato insieme dal 2013 al 2016 e ho un buonissimo rapporto. Quando è stata fermata ho vissuto i momenti più difficili nella mia carriera, ma ho avuto la fortuna di avere al mio fianco uno staff che mi ha permesso di andare avanti. Quando mi hanno detto che si doveva fermare è stato uno choc per me e per tutti quanti. Ancora la sentenza definitiva per Viktoria non c’è stata e spero un giorno di poter di nuovo giocare con lei in una competizione ufficiale”.

Il sogno di Marta Menegatti resta sempre lo stesso e sicuramente la portacolori dell’Aeronautica darà il massimo per poterlo realizzare. “Da qui a Tokyo – dichiara al Corriere dello Sport – c’è troppa strada davanti. Certo però che il sogno di una medaglia olimpica c’è e ci sarà sempre. Sarei una bugiarda se dicessi il contrario

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