Biathlon

Biathlon, Coppa del mondo Oestersund: l’Italia cerca riscatto nelle sprint. Serve subito una reazione

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Le gare individuali scoltesi ad Östersund nelle giornate di mercoledì e giovedì non hanno regalato grandi soddisfazioni alle squadre italiane di biathlon in Coppa del mondo: nella prova di esordio Dorothea Wierer è stata la migliore in campo femminile al 31esimo posto, mentre Lukas Hofer ha chiuso 19esimo. Domani si svolgeranno le prime sprint della stagione e tutti i componenti delle due squadre possono migliorare quanto fatto. Cosa ci possiamo aspettare?

DONNE

Nella 15 chilometri le azzurre hanno patito troppo le condizioni del vento, variabile e spesso influente sulle prestazioni al poligono. Questo le ha portate a commettere diversi errori che si sono tramutati in minuti di distacco sul traguardo. Dorothea Wierer, in ogni caso, è parsa già in discreta condizione di forma, palesando un ritmo nello sci di fondo prossimo a quello delle migliori del circuito nonostante sia ancora l’inizio di stagione. Per lei è fondamentale diminuire gli errori al poligono, trovando costanza e continuità di rendimento per candidarsi alla conquista della Sfera di cristallo, obiettivo molto difficile da raggiungere ma non da escludere a priori per il prodotto di Rasun.

Più difficile inquadrare la situazione alle sue spalle. La Karin Oberhofer che si è presentata al via di questa stagione, purtroppo, non è quella competitiva sugli sci stretti degli ultimi anni. L’età potrebbe iniziare a far sentire il suo peso, così come alcune situazioni extragonistiche. La aspettiamo più avanti ma per quanto visto nella 15 chilometri è difficile chiederle un risultato di peso. Di conseguenza ci si attende tanto da Lisa Vittozzi, che da promessa è ormai diventata una punta della squadra azzurra. Per quelle che sono le sue caratteristiche è ancora importantissimo evitare errori per darsi la possibilità di chiudere tra e migliori, trovando anche una buona posizione di partenza per l’inseguimento, che potrebbe regalarle maggiori soddisfazioni.

Discorso simile anche per Federica Sanfilippo, Nicole Gontier e Alexia Runggaldier: tutte e tre non hanno inquadrato bene le sagome dei bersagli, pagando le penalità sul traguardo. È un peccato sopratutto per Runggaldier, che in una gara come l’individuale ha la possibilità di sfuttare le grandi doti di tiratrice per lasciarsi alle spalle tante atlete. Gontier e Sanfilippo, invece, sono spesso più fallose ma hanno maggiori qualità sugli sci stretti, che le rende competitive nelle sprint, specialità in cui entrambe sono già salite sul podio in Coppa del mondo. La prima, in ogni caso, deve ritrovare la fiducia smarrita negli ultimi due anni per tornare ad essere competitiva mentre la seconda in questo momento sembra essere la terza forza della squadra dietro Wierer e Vittozzi.

UOMINI

Anche per la squadra maschile sarà importante evitare errori al tiro: questo, però, non basta nel panorama di altissima competitività delle loro gare. Atleti come Dominik Windisch e Lukas Hofer, che ambiscono a chiudere gare tra i migliori 10 o tra i migliori 5, devono rischiare per non essere risucchiati dal gruppo anche con una prova di alto livello sugli sci stretti. In questo momento Windisch sembra essere il più in condizione dei due, ma nell’individuale ha mancato 8 bersagli che ne hanno affossato qualsiasi velleità. La sprint di domani per Dominik potrebbe essere propedeutica anche all’inseguimento, gara in cui ha il confronto diretto con gli avversari che ne può esaltare le caratteristiche.

Hofer, invece, per quanto preciso al poligono con soli tre errori (pochi nell’economia di una gara molto ventosa) non è riuscito ad andare oltre la 19esima posizione nella 20 chilometri. Questo potrebbe essere il segnale di una condizione ancora lontana dalla forma migliore in attesa della seconda parte di stagione e dei Mondiali, dove anche solo con una gara perfetta può portare a casa un risultato di peso per se stesso e per tutto il movimento italiano.

Thomas Bormolini e Giuseppe Montello, invece, sono ancora un gradino più indietro. Bormolini ha già conosciuto la Coppa del mondo e si sta adattando, conscio delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Montello, invece, ha appena cominciato questo processo e per lui è importante fare quanta più esperienza possibile.

Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: Serge Schwan – FISI

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