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Ciclismo, Peter Sagan e il peso della maglia iridata che non si sente: un altro anno sul tetto del mondo

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La maledizione della maglia iridata. Negli anni 2000 in molti hanno patito il peso del titolo mondiale: Michal Kwiatkowski e Alberto Rui Costa, campioni a Ponferrada 2014 e Firenze 2013 sono i due nomi più recenti. Non Peter Sagan: lo slovacco è diverso, per lui la pressione è solo uno stimolo per fare ancora meglio. Dopo i trionfi del 2015, che si è concluso con il capolavoro di Richmond, è arrivato un 2016 ancor più da incorniciare. 

Già in primavera il campione del mondo ha iniziato con il suo dominio. E’ mancato il colpo alla Milano-Sanremo, non con poca sfortuna, quando sembrava essere pronto a trionfare in una delle classiche più adatte alle sue caratteristiche. Dal Belgio in poi sono arrivati una sfilza di successi: prima l’antipasto alla Gent-Wevelgem, poi la prima Monumento della carriera, con l’assolo al Giro delle Fiandre, dove i tifosi hanno visto volare Peter tra Kwaremont e Paterberg. L’ennesima dimostrazione di forza è arrivata poi al Tour de France: per la quinta volta consecutiva è arrivata la Maglia Verde della classifica a punti, oltre a tre successi di tappa. In estate c’è stata la discussa partecipazione ai Giochi Olimpici di Rio nella Mountain Bike (scelta sbagliata andando a vedere l’ordine d’arrivo per quanto riguarda la prova in linea di ciclismo su strada, che avrebbe potuto vederlo protagonista). Il pronto riscatto è arrivato però nella prima edizione dell’Europeo a Plumelec: anche a livello continentale un Sagan imbattibile.

Non poteva esserci un finale migliore. A Doha, in Qatar, su un percorso tutt’altro che favorevole, lo slovacco è stato chiamato a difendere il proprio titolo iridato. E ha risposto presente, come meglio non poteva. Una dimostrazione di classe e carattere maggiore è arrivata in terra qatariota: si è difeso al meglio contro il vento, l’unico grande pericolo, nascondendosi e facendosi trovare pronto al momento giusto, quello della volata. Una rimonta strepitosa che gli è valsa l’ennesimo trionfo di una carriera che potrebbe portarlo nell’olimpo di questo sport.

gianluca.bruno@oasport.it

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