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Combinata nordica

Combinata nordica, Coppa del Mondo 2016/17. Alessandro Pittin si desta dal torpore, ma per l’Italia la strada è ancora lunga

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I timidi segnali di risveglio evidenziati da Alessandro Pittin a Ramsau rappresentano la notizia più lieta per i colori azzurri dopo le prime tre tappe della Coppa del Mondo 2016/17 di combinata nordica. Il fuoriclasse carnico, infatti, era reduce da una serie interminabile di passi falsi e aveva persino deciso di concedersi una pausa di riflessione nelle battute finali della passata stagione per ricaricare le pile in vista dell’inverno seguente. Tornato a gareggiare a Lillehammer fra mille incognite, Pittin non aveva neppure superato il Provisional Competition Round accrescendo i dubbi circa un suo futuro ritorno ad alti livelli.

Il trampolino di Ramsau, tuttavia, si addiceva alle sue caratteristiche di saltatore tutt’altro che impeccabile e l’azzurro, dopo aver limitato i danni nel primo segmento di gara, ha sfoderato due prestazioni sontuose nella 10 km, realizzando persino il miglior tempo nella prova di fondo della Gundersen di domenica. Al traguardo Pittin ha ottenuto un undicesimo e un quindicesimo posto, due piazzamenti non esaltanti ma sufficienti a mettere in evidenza i progressi rispetto ad un recente passato contraddistinto da poche luci e tante nubi. Se troverà le motivazioni per lavorare sodo sulla tecnica dal trampolino e per limitare il gap che lo separa dai big, il 26enne bronzo olimpico di Vancouver 2010 potrà davvero ambire ad insidiare i migliori interpreti della disciplina ai Campionati Mondiali di Lahti del prossimo anno.

Ben altre sensazioni ha destato Samuel Costa, atteso ad una consacrazione che tarda decisamente ad arrivare. Qualche piazzamento tra i primi trenta e poco altro per il bolzanino, il quale a gennaio a Chaux-Neuve era riuscito persino a conquistare un clamoroso settimo posto che lasciava presagire ben altri riscontri in prospettiva futura. Costa sta pagando dazio soprattutto nel salto, la specialità in cui si sente più a suo agio, e non è abbastanza reattivo nel tener testa nel fondo neppure ad avversari meno quotati di lui. Decisamente peggio, tuttavia, stanno facendo Lukas Runggaldier, Armin Bauer e Manuel Maierhofer, finora né più né meno che comprimari nelle poche gare a cui hanno preso parte. I tre alfieri azzurri stanno palesando uno scarso tasso di competitività nel contesto internazionale e rischiano persino di restare esclusi collettivamente in futuro dall’elenco dei convocati per le prossime gare di Coppa del Mondo.

mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Twitter Red Bull Italy

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