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Ginnastica, il pagellone dell’Italia per il 2016: i voti alle azzurre. Il sogno infranto della Ferrari, le Finali di Fasana e Busato, il recupero di Ferlito e le giovani

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Sta per concludersi il 2016 ed è tempo di bilanci per l’Italia della ginnastica artistica femminile. Una stagione che non ha portato medaglie a livello internazionale per le seniores, i podi sono stati sfiorati da Vanessa Ferrari (alle Olimpiadi, corpo libero) e da Sofia Busato (agli Europei, volteggio) e la squadra non ha centrato il pass per la finale dei Giochi di Rio 2016.

È arrivato il momento del classico pagellone di fine anno per valutare nel dettaglio le prestazioni delle azzurre che hanno gareggiato in ambito internazionale nel corso di questa stagione. Il bilancio si traccia per qualsiasi disciplina e la ginnastica, se vuole davvero essere considerata al pari degli altri sport, deve accettarlo. I vari voti sono rapportati tra loro, considerando comunque il potenziale a disposizione di ogni singola ginnasta e i traguardi sportivi raggiunti: punteggi e risultati conseguiti hanno naturalmente un’importanza rilevante, come deve essere nello sport di altissimo livello.

Per conoscere le varie valutazioni conferite a ogni singola ginnasta ti basterà cliccare sulle varie pagine.

 

CLICCA SU PAGINA 2 PER VANESSA FERRARI

 

 

VANESSA FERRARI: 8,5. Ancora una volta ribadisce di essere la migliore ginnasta italiana sul campo, senza tanti fronzoli e con parecchia sostanza, come ci ha abituato a fare da più di dieci anni. La Campionessa del Mondo 2006, nel decennale del suo trionfo epocale di Aarhus, ha provato a piazzare nuovamente la stoccata tipica del fenomeno e per pochissimo non le è riuscito il miracolo di una carriera inimitabile e che potrebbe non essere finita qui (almeno speriamo, dipende da come recupererà dall’intervento chirurgico).

La bresciana si è risparmiata, ha centellinato il suo tendine d’Achille, non sottoponendolo a sforzi eccessivi e limitando la sua presenza in scena con l’unico scopo di arrivare al top della forma alle Olimpiadi di Rio 2016, il suo unico obiettivo stagionale dove voleva centrare l’unica medaglia che le manca in un palmares stellare. Vanessa sbarca in Brasile con solo due gare sulle spalle: la World Challenge Cup disputata ad Anadia (conclusa con un podio al corpo libero) e gli Assoluti di Torino che l’hanno riportata sul trono dell’artistica azzurra dopo una lunga assenza.

Show in qualifica (14.866, terzo punteggio assoluto), si presenta in Finale con la concreta possibilità di mettersi al collo la medaglia di bronzo (Biles e Raisman erano oggettivamente inarrivabili) ma una sbavatura sull’ultima diagonale, mista alla giornata di grazia della sorprendente Amy Tinkler, l’hanno tenuta giù dal podio. Ancora un quarto posto, come quattro anni prima a Londra: i gradini a cinque cerchi sembrano essere stregati per la Ferrari che però ci ha sempre provato e ci ha sempre provato, mettendoci il cuore e la caparbietà oltre alla consueta tecnica impeccabile, azzardando anche il ritorno sulle note del Nessun Dorma che le consegnarono l’iride una vita fa (ginnisticamente parlando). Per la terza volta consecutiva partecipa alla finale dell’all-around, peccato non abbia tagliato il traguardo anche con la squadra. E la parola fine sul suo mito non è ancora stata pronunciata…

 

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SOFIA BUSATO: 8. Meglio di così la comasca non poteva davvero fare. Al primo anno da senior ha lottato come una leonessa, osando il tutto per tutto in gara come bisognerebbe sempre fare quando in palio ci sono traguardi molto importanti. La 16enne non aveva mai eseguito il secondo salto al volteggio davanti al pubblico ma agli Europei sa che può e deve provarci per agguantare una medaglia che avrebbe del clamoroso considerando le attese della vigilia.

La Busato centra brillantemente la Finale e concluderà al quarto posto, ai piedi di un podio stellare sfuggito solo per un decimo di punto: Giulia Steingruber si conferma Campionessa (e poi conquisterà anche il bronzo alle Olimpiadi), la britannica Ellie Downie è seconda a mezzo decimo, terza l’espertissima Ksenia Afanaseva già Campionessa del Mondo al corpo libero e pilastro della Russia d’argento a Londra 2012.

Quarta anche nella tappa della World Challenge Cup disputata ad Anadia, non è riuscita a strappare la convocazione per Rio 2016 ma il futuro è tutto dalla sua. Peccato per qualche problemino fisico che le ha impedito di essere al top anche sugli altri attrezzi, ma il suo doppio avvitamento sempre più perfetto (e con ampio margine di miglioramento) e un secondo salto da incrementare potrebbero spedirla molto in alto.

 

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CARLOTTA FERLITO: 7+. A livello mediatico è sempre il faro dell’Italia, alle Olimpiadi riesce a risultare la migliore nel concorso generale individuale (dodicesimo posto sulle 24 partecipanti), peccato per come è andato il turno di qualificazione dove a causa di una caduta alla trave non è riuscita a lottare fino in fondo per un posto in finale, il suo principale obiettivo stagionale considerando il suo elevato livello sui 10cm, l’attrezzo da sempre a lei più congeniale.

Diversi i meriti però della siciliana che ha partecipato alla sua seconda Olimpiade consecutiva disputando nuovamente l’atto conclusivo del concorso generale. Ha portato in gara l’atteso doppio avvitamento al volteggio, si è migliorata in maniera importante alle parallele (attrezzo che in passato le dava parecchi problemi) e soprattutto ha avuto la forza di ritornare prontamente dopo la brutta botta che aveva preso al Trofeo di Jesolo quando era caduta picchiando collo e capo in uscita dalla trave.

 

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ELISA MENEGHINI: 6+. Un po’ di discontinuità ha caratterizzato la stagione della comasca che ha faticato a trovare il ritmo del suo difficilissimo esercizio alla trave dimostrando, però, quando è riuscita a portarlo a termine senza cadute, di poter strappare punteggi di un certo rilievo internazionale come accaduto nella Finale a Squadre degli Europei durante la quale ha sfoderato una performance di assoluto livello mondiale, degna quantomeno di una medaglia continentale.

Elisa ha coronato il sogno di tutta una vita meritandosi la convocazione per i Giochi Olimpici, il traguardo più importante di una stagione positiva considerando le potenzialità dell’atleta e le attese della vigilia ma che poteva regalarle anche qualcosina in più considerando il suo talento. Se riuscirà a stabilizzare le sue prestazioni e a svolgere delle gare di sostanza su tutti gli attrezzi allora potrà togliersi delle soddisfazioni.

 

CLICCA SU PAGINA 6 PER ERIKA FASANA

 

 

ERIKA FASANA: 7,5. Timbra il cartellino ancora una volta, come ormai ci ha abituato a fare nelle ultime stagioni. La comasca, quando deve raggiungere il traguardo di prestigio, sbaglia davvero difficilmente e nei massimi contesti internazionali a cui ha partecipato negli ultimi due anni ha sempre fatto centro. L’amato corpo libero le ha portato in dote le finali dei Mondiali 2014 e Mondiali 2015 (conquistata ma non disputata per infortunio), la replica è prontamente arrivata alle Olimpiadi di Rio 2016 dove si è nuovamente ritrovata tra le migliori 8 ginnaste del Pianeta grazie a un’acrobatica di livello assoluto e alla graziosa eleganza che la contraddistingue.

Erika ha ottenuto il risultato di lusso nonostante i noti fastidi alle tibie che le hanno praticamente impedito di essere al top della forma per tutta la stagione, ritrovando lo smalto giusto solo per i Giochi. Un problema che l’ha poi costretta a un’operazione tre mesi fa con l’obiettivo di ritornare alla grande nel 2017 per gli appuntamenti che contano. La crescita della Fasana è costante, le sue diagonali al quadrato si distinguono per il loro elevato coefficiente e può ottenere ancora degli ottimi risultati.

 

CLICCA SU PAGINA 7 PER MARTINA RIZZELLI, ENUS MARIANI, LARA MORI

 

 

MARTINA RIZZELLI: 6/7. Finalista alle parallele in occasione degli Europei, partecipa alle Olimpiadi in virtù del suo doppio avvitamento al volteggio e del livello agli staggi (ha alzato ulteriormente il D Score), la comasca conclude un’ottima annata, realizzando tutti i sogni e raggiungendo tutti gli obiettivi che si era prefissata.

ENUS MARIANI: 6+. Si è visto qualche bel lampo, soprattutto alle amate parallele e in Serie A. È rimasta in corsa per un posto alle Olimpiadi fino al ristretto gruppo di pre selezione, ha partecipato anche a una tappa di Coppa del Mondo e agli Europei di Berna. Il talento che l’aveva portata a laurearsi Campionessa d’Europa all-around nella categoria juniores (unica italiana a riuscirci nella storia) non si è smarrito, deve solo ritrovarsi in una stagione senza infortuni e problemi fisici dopo le difficoltà affrontate nell’ultimo biennio.

LARA MORI: 6+. Rimane in corsa fino all’ultimo per un posto alle Olimpiadi, riserva del quintetto che sarebbe volato a Rio. L’abbiamo potuta ammirare agli Europei e in Serie A. Riesce a distinguersi quando ne ha le possibilità come aveva dimostrato ai Mondiali 2015 e 2014.

TEA UGRIN: S.V. Il Cigno di Trieste ha dovuto superare un infortunio e purtroppo l’abbiamo potuta ammirare solo in qualche frangente durante la Serie A. La Campionessa Italiana 2015 e 2013 all-around tornerà alla grande nel 2017: le auguriamo un pronto recupero e un rientro con i fiocchi.

 

CLICCA SU PAGINA 8 PER MARTINA MAGGIO E MARTINA BASILE

 

 

MARTINA MAGGIO e MARTINA BASILE: 8. Due stelline che hanno brillato di luce propria agli Europei juniores. L’Italia si è particolarmente distinta tra le under 16 soprattutto grazie alle due Martina, capaci di portare a casa ben tre medaglie, utili ad alleviare lo zero offerto dalle seniores. Classe 2001 e 2002, dalla Brianza e da Roma: Maggio Campionessa d’Europa al volteggio, Basile bronzo nel concorso generale e poi argento alla tavola alle spalle della compagna di squadra.

Obiettivi pienamente raggiunti e grande soddisfazione per entrambe che nella seconda parte della stagione hanno affrontato un periodo di recupero per farsi trovare preparati per il 2017 che condurrà la Maggio al primo anno da senior e la Basile all’ultimo tra le under 16.

 

CLICCA SU PAGINA 9 PER LE GIOVANI

 

 

ASIA D’AMATO, GIORGIA VILLA e la CLASSE 2003: 9. Una delle notizie più positive della stagione dell’Italia è indubbiamente la crescita costante e l’esplosione del settore giovanile che guarda con fiducia alle Olimpiadi di Tokyo 2020, il grande obiettivo per tutte le ragazze nate tra il 2001 e il 2003: la nostra Nazionale vuole giocarsi qualcosa di importante nel Sol Levante e sta già lavorando proprio per fare risultato in quell’occasione.

I primi passi che sono stati mossi sono risultati più che soddisfacenti, gli elementi tecnici di livello senior internazionale, la crescita è evidente come testimoniano esercizi e punteggi ottenuti. L’unica gara fuori dai nostri confini è stata letteralmente dominata dalle terribili ragazzine del 2003: Asia D’Amato e Giorgia Villa sembrano essere quelle più avanti di tutte, Alice D’Amato ha recuperato dall’infortunio, Elisa Iorio si è già messa in mostra. L’augurio è di farci divertire nel prossimo futuro.

 

(foto copertina Federginnastica)

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