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Golf, Renato Paratore è giunto al bivio: eterna promessa o punta di diamante azzurra?

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Sangue freddo, classe cristallina e costanza di rendimento. Sono queste le doti che fanno di Renato Paratore la più grande speranza azzurra del golf nel prossimo decennio, un talento che ha bisogno di essere affinato ancora per poter esplodere in tutta la sua dirompente forza sul palcoscenico internazionale ma che necessita anche di essere corroborato dai primi trofei.

Manca ancora l’acuto nella finora breve carriera dell’enfant prodige romano, che si è affacciato a 17 anni sul circuito dell’European Tour, ottenendo già una sfilza di piazzamenti nella top 30 ma mai un’affermazione di prestigio. La straordinaria continuità di risultati nel 2016 lo ha trascinato verso l’evento clou dell’European Tour a Dubai, dove ha concluso la sua prova con un dignitoso 30° posto con annesso l’onore di essere il più giovane dell’intero lotto dei partecipanti. Sono i nervi saldi a fare la differenza tra Paratore e i suoi coetanei: cuore e testa vanno a braccetto con un talento che ha pochi eguali in ambito europeo, ma adesso occorre un cambio di passo per accantonare persino l’ottimo 7° posto in occasione del recente Alfred Dunhill Links Championship ed iniziare a puntare davvero in alto per non restare più nel limbo delle eterne promesse e diventare un’autentica punta di diamante del movimento azzurro nel contesto internazionale.

L’esordio nel circuito dell’EuroTour 2017 non è stato certamente dei migliori. Un primo giro da horror nell’USB Hong Kong Open lo ha relegato subito nelle retrovie e gli ha impedito di entrare persino tra i migliori 100 iscritti, ma le festività natalizie cascano a pennello per consentirgli di ricaricare le pile e presentarsi tirato a lucido ai prossimi appuntamenti sul green, stavolta senza più alibi. Le carte in regola per spiccare il volo ci sono tutte, ma gli occorre una vittoria per scacciar via l’etichetta di eterno piazzato e proiettarlo finalmente nell’universo dei grandi interpreti della disciplina.

mauro.deriso@oasport.it

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Foto di Valerio Origo

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