Formula 1
Il calvario di Michael Schumacher: il muro del pianto e del rumoroso silenzio a tre anni dall’incidente
Sembra passato un secolo ed invece sono tre anni da quel maledetto 29 dicembre del 2013 quando il sette volte campione del mondo di F1 Michael Schumacher rimase coinvolto in un incidente mentre sciava sulle nevi di Meribel in Alta Savoia, andando a sbattere contro una roccia ed entrando in coma. Tante dicerie, da quel momento, hanno riguardato lo stato fisico del teutonico che dal 2014, dopo aver passato un breve periodo a Losanna, è monitorato da un’equipe medica di specialisti nella propria residenza svizzera di Ginevra con costi di gestione elevatissimi.
L’ultima nota ufficiale viene dal legale della famiglia Schumacher Felix Damn (il 19 settembre di quest’anno) nella quale si precisa che Michael non è in grado di camminare sconfessando la rivista tedesca Bunte, contro la quale è stata indetta una causa. Ultima in ordine tempo la questione legata alla vendita di una foto scattata al tedesco nel letto della sua casa di Ginevra.
Una situazione molto delicata dettata, in qualche modo, anche dall’estrema riservatezza sulle condizioni di Schumacher da parte del nucleo familiare, rappresentato dalla portavoce Sabine Kehm. Un vero e proprio muro del silenzio (rumoroso) che ormai da diversi mesi protegge l’ex campione di automobilismo non facendo trapelare praticamente nulla all’esterno ed alimentando le storie più assurde.
Ci si affida così alle testimonianze di chi ha avuto il privilegio di vedere il Kaiser. Tra questi l’ex tecnico del Cavallino Rampante Ross Brawn il quale, il mese scorso, dichiarò: “Ci sono segnali incoraggianti e stiamo tutti pregando ogni giorno perché se ne vedano altri – le parole di Brawn intervistato dalla BBC – Posso solo aggiungere che ci sono troppe speculazioni sulle condizioni di Michael, la gran parte delle quali sbagliate, dobbiamo solo pregare e sperare ogni giorno di vedere dei progressi perché un giorno Michael possa uscirne”.
Un piccolo spiraglio di luce in fondo al tunnel che però lascia ancora col fiato sospeso chi ha a cuore le sorti di Michael e spera che questa lunga corsa lo veda trionfante sotto la bandiera a scacchi.
Forza Schumi!
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto da fonte libera Ferrari