Judo
Judo: come cambiano i combattimenti con il nuovo regolamento. Sport più televisivo, ma non mancano i dubbi
Come abbiamo riportato in un precedente articolo (clicca qui per leggerlo), la International Judo Federation ha pubblicato un documento con le novità del regolamento che entreranno in vigore dal 2017. Dopo il quadriennio che ha portato a Rio 2016, il massimo organismo del judo internazionale ha analizzato le possibili modifiche da apportare per rendere il judo più interessante per il grande pubblico: le nuove regole verranno messe in pratica per la prima volta all’African Open di Tunisi, primo torneo internazionale del 2017, e saranno sottoposte ad un periodo di prova fino ai Mondiali di Budapest, a fine agosto, per poi decidere se mantenerle o apportare ulteriori cambiamenti in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020.
Proviamo ora ad analizzare i principali punti del nuovo regolamento, per capire come cambieranno i combattimenti.
- I combattimenti maschili verranno ridotti a quattro minuti come quelli femminili: un provvedimento necessario per rispettare le volontà del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), che prevede la completa equiparazione delle prove maschili e femminili. Promossa
- Non esisteranno più gli yuko: come accaduto nel 2010 con il koka, anche lo yuko è destinato a sparire. In realtà, lo yuko attuale verrà segnato come waza-ari, mentre non sarà più possibile la somma di due waza-ari per ottenere un ippon (waza-ari awasete ippon). Questo provvedimento vuole facilitare la comprensione dei punteggi per i meno esperti, ma rischia di essere ingiusto nei confronti di coloro che portano a compimento delle tecniche migliori. Se oggi chi mette a segno un waza-ari vincerebbe senza problemi contro un avversario che realizza due o più yuko, dal 2017 il nuovo punteggio premierà il secondo. Rimandata
- Modifiche inerenti gli shido: gli shido non potranno più decidre l’esito di un incontro nel tempo regolamentare, ed inoltre saranno solamente tre – e non più quattro – le penalità che porteranno ad una squalifica (hansoku-make). Due provvedimenti che serviranno a rendere gli incontri meno tattici e ad invogliare i judoka a mettere a segno punti tecnici. Promossa
- Dubbi sul golden score: secondo il regolamento, gli shido ottenuti nel tempo regolamentare rimarranno sul tabellone in caso di golden score, ma allo stesso tempo gli shido potranno decidere l’esito dell’incontro solamente al golden score. Cosa significa esattamente? Se un judoka ha accumulato uno shido nel corso del tempo regolamentare, il suo avversario potrà beneficiare di uno shido nel corso del golden score senza perdere l’incontro? Rimandata
- Più clemenza sulle prese: saranno cancellate le penalità per le prese al judogi (kumikata) in preparazione di un attacco, mentre la presa del pantalone (leg grabbing) non darà più vita ad un hansoku-make diretto, ma uno shido sarà assegnato nel caso in cui sia il primo episodio di questo tipo nell’incontro, mentre la squalifica scatterà al secondo. L’incontro subirà dunque meno interruzioni e saranno evitate squalifiche dirette per i judoka che distrattamente sfioreranno i pantaloni dell’avversario. Promossa
- Modifiche al ranking mondiale: attendiamo che vengano resi noti nel dettaglio i nuovi punteggi che saranno attribuiti ai vari tornei, ma nel frattempo giudichiamo interessante la proprosta di assegnare dei punti ai medagliati dei Mondiali Junior.
Conclusioni. L’IJF sembra sempre più intenzionata a rendere il judo più comprensibile ed accessibile al grande pubblico, soprattutto in vista dei prossimi Giochi Olimpici che si terranno nel Paese dove quest’arte marziale e nata, con una grande possibilità di promozione per la disciplina. Allo stesso tempo, bisogna far attenzione a non snaturare questo sport, in quanto l’esito dell’incontro dovrebbe sempre premiare il judoka che ha dimostrato le maggiori capacità tecniche. La cancellazione degli yuko rischia di mettere a repentaglio questo principio, anche se un giudizio definitivo potrà essere dato solamente dopo i primi tornei. Positive, invece, le modifiche che rendono meno “pesanti” gli shido, invogliando gli atleti a combattere apertamente piuttosto che a gestire tatticamente.
giulio.chinappi@oasport.it
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Immagine: IJF