Judo
Judo, Grand Slam Tokyo 2016: il Giappone mostra la sua nuova generazione, Fabio Basile onora il torneo
Il tradizionale appuntamento con il Grand Slam di Tokyo ha chiuso il calendario 2016 per quanto riguarda il circuito mondiale di judo – per il nostro continente vi saranno poi i Campionati Europei a squadre tra due settimane.
Come al solito, i padroni di casa del Giappone hanno sfruttato il torneo per mettere in mostra molti giovani atleti di grande talento, alcuni già noti ed altri praticamente sconosciuti. A causa anche di alcune rinunce dell’ultimo momento, infatti, solamente quattro dei dodici medagliati olimpici del Sol Levante hanno preso parte alla competizione, e di questi solamente Takanori Nagase, nella categoria 81 kg, è salito sul gradino più alto del podio. Già campione mondiale dei 60 kg e bronzo a Rio 2016, Naohisa Takato è invece stato sconfitto in finale dal ventenne Ryuju Nagayama, che continua la propria ascesa dopo essere stato campione mondiale tra i cadetti e tra gli junior.
A diciannove anni, Hifumi Abe è già tra i valori certi della categoria 66 kg, nella quale è oramai stato designato come erede del tre volte campione mondiale Masashi Ebinuma, assente questo fine settimana. Per lui si tratta già del secondo successo in questo torneo, visto che nel 2014 si impose a sorpresa a soli diciassette anni. Meno giovani, Soichi Hashimoto (73 kg) e Takeshi Ojitani (+100 kg) hanno voluto dimostrare la propria competitività dopo essere stati esclusi dalle convocazioni olimpiche.
Ancora più impressionante è il novero di giapponesi che si sono messe in luce nel settore femminile: pensiamo soprattutto a Natsumi Tsunoda, praticamente sconosciuta e mai apparsa sul circuito mondiale, che si è imposta nella categoria 52 kg. Sorpresa anche tra le 70 kg, dove si è imposta la ventenne Saki Niizoe, mentre a ventuno anni possiamo già considerare delle atlete affermate sia Tsukasa Yoshida (57 kg) che Sarah Asahina (+78 kg). In questo contesto, appare quasi fuori luogo il successo della venticinquenne Ruika Sato nella categoria 78 kg, quattro anni dopo il suo primo trionfo a Tokyo.
Tra le quattro medaglie d’oro sfuggite dalle mani dei padroni di casa, quella che acquista maggior rilievo è sicuramente quella conquistata nella categoria 100 kg dal russo Kirill Denisov. Plurimedagliato mondiale ed europeo tra i 90 kg, il ventottenne è passato solamente di recente alla divisione di peso superiore, ma si è subito adattato perfettamente, imponenedosi prima al Grand Prix di Qingdao e poi in un contesto di grande livello come quello di Tokyo, dove ha battuto in finale il medagliato olimpico francese Cyrille Maret. Da segnalare anche la vittoria dell’austriaca Kathrin Unterwurzacher (63 kg), in una categoria dove era presente la campionessa di Rio 2016, la slovena Tina Trstenjak.
A proposito di campioni olimpici, l’unico italiano presente a Tokyo era proprio il medagliato d’oro della categoria 66 kg, Fabio Basile, che disputava il suo primo torneo con il peso simbolico del dorsale oro sulle spalle. Una presenza che ha onorato uno dei tornei più prestigiosi al mondo, anche se Basile non ha di fatto avuto il tempo materiale per preparare al meglio la competizione: lo aspettiamo nel 2017, dove il ventiduenne ha già dichiarato di voler puntare ai Campionati Mondiali di Budapest (28 agosto-3 settembre), unica grande competizione alla quale non ha ancora preso parte.
MEDAGLIERE GRAND SLAM TOKYO 2016
giulio.chinappi@oasport.it
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Immagine: IJF