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MotoGP: il difficile 2016 di Valentino Rossi e le sue ambizioni per l’anno che verrà…

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“Non vincere questo Mondiale mi è dispiaciuto, ma sinceramente mi è dispiaciuto di più non vincere quello dell’anno scorso. Quest’anno sono stato un po’ sfortunato, ho sofferto delle scorie dell’anno passato che sono state molto difficili da digerire e ancora non ce l’ho fatta del tutto. E’ stata difficile fino alla prima vittoria di Jerez”.

Per provare a spiegare il 2016 agonistico di Valentino Rossi bisognerebbe parafrasare così queste sue parole proferite in occasione dell’intervista rilasciata a Radio Deejay lo scorso 1° dicembre (clicca qui per leggere il nostro articolo in merito): peccato aver perso anche quest’altra occasione, dopo il Mondiale sfumato in extremis e in circostanze “atipiche” nel 2015 – che tra l’altro meritavo – ma in realtà nel 2016 né io né la Yamaha siamo stati altrettanto competitivi, infatti, non sono mai stato davvero pienamente in corsa per il titolo con Marc Marquez. Né ero il favorito della vigilia…

E favorito n.1, il trentasettenne (trentotto a febbraio) di Tavullia, non lo sarà nemmeno ai nastri di partenza del Mondiale MotoGP 2016. Sì, va detto, se intendiamo essere obiettivi e attenti a 360°. Quest’anno, il Dottore ha racimolato la pochezza di due Gran Premi vinti, la metà di quelli conquistati nel 2015 (quando anche i podi complessivi furono ben cinque in più, 15 contro 10), eguagliando i suoi peggiori risultati di sempre nella classe regina per quanto riguarda le “vittorie di tappa”; ad esclusione del 2013 in Yamaha, un solo GP intascato, e dei due anni terribili in sella alla Ducati, dove il gradino più alto del podio addirittura non arrivò mai…

Nel corso dell’ultimo Campionato Valentino Rossi ha vinto la sua prima gara a Jerez, quarto appuntamento in calendario, si è ripetuto tre gare dopo al Montmeló, poi solo piazzamenti tra podi, corse deludenti e ritiri. A tal proposito, anche i quattro “zero” di quest’anno del n.46 più famoso del globo costituiscono un piccolo record negativo per il pilota italiano. Pensate, Rossi aveva collezionato sette ritiri, nemmeno il doppio di quelli fatti registrare nel 2016, nelle ultime otto stagioni, fra il 2008 e il 2015! Incredibile ma vero…

Difficile prevedere oggi in quale posizione esatta della teorica griglia di partenza del Mondiale 2017 potrebbe collocarsi Vale, tuttavia delle “certezze” ci sono: Marquez è ancora l’uomo (alieno, pardon) da battere e Viñales sarà un coinquilino tostissimo da battere. Mentre non ci sbilanciamo sulla competitività delle due Ducati ufficiali nelle mani di Dovizioso e Lorenzo, che non staranno certo a guardare l’Iride altrui, se il mezzo italico si rivelerà all’altezza del solito duo nipponico Honda-Yamaha.

Come si può ben capire, dunque, la scalata alla Decima vetta dell’immarcescibile Dottore si preannuncia ancora una volta dura da affrontare. Ma come ci ricorda sempre l’inimitabile Guido Meda: Rooossiii c’è! Ed è già tanta roba, per tutti…

giuseppe.urbano@oasport.it

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