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Nuoto: Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri le certezze dopo Windsor, Silvia Di Pietro un talento infinito anche se…

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La 13esima edizione dei Mondiali di vasca corta a Windsor (Canada) è andata in archivio ed è tempo di bilanci, considerazioni e previsioni in vista di quello che saranno i prossimi eventi in calendario, su tutti i campionati mondiali di Budapest (Ungheria), dal 23 al 30 luglio 2017, nella piscina da 50m. Ci chiediamo quindi: che Italia esce dall’appuntamento canadese? Quali sono gli atleti da medaglia verso la rassegna iridata magiara? 

La competizione nordamericana ha evidenziato che le certezze sono un po’ le solite, ovvero Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri. La campionessa di Spinea, reduce dalla delusione olimpica di Rio (quarto posto nella finale dei 200 stile libero), ha interpretato nel miglior modo possibile l’evento, conquistando tre medaglie (1 oro, 1 argento e 1 bronzo), salendo per la prima volta in carriera sul gradino più alto del podio nella vasca corta mondiale, mettendosi dietro nei 200 stile libero nientepopodimeno che Katinka Hosszu, la dominatrice assoluta dellla rassegna (7 ori). Una vittoria suggelata dal primato personale in tessuto (1’51″73) a testimonianza della bontà del lavoro svolto insieme al suo allenatore Matteo Giunta ed al resto dello staff della Nazionale italiana.

Per quanto riguarda il campione olimpico ed europeo dei 1500 stile libero, l’argento di Windsor non cambia di una virgola quel che è il suo status. L’esser giunto secondo, alle spalle di un Taehwan Park brillantissimo (tris d’oro nei 200, 400 e 1500 stile libero), senza aver finalizzato la preparazione per quest’evento, è un dato che offre più aspetti positivi che negativi. Mentre altri importanti atleti, infatti, hanno preferito declinare l’impegno nordamericano, Greg non si è tirato indietro, preferendo gareggiare nonostante una condizione imperfetta. I riscontri sono stati, dunque, più che positivi e la strada che porterà a Budapest parte da basi solide.

In attesa del recupero di Gabriele Detti, uscito non benissimo dall’esperienza in Canada per una forma non al top, l’Italia ripartirà dall’accoppiata oro-argento citata. La novità, se così la possiamo definire, è Silvia Di Pietro. L’atleta del CC Aniene è uscita, infatti, rinvogorita da questi campionati con quattro medaglie (3 argenti ed 1 bronzo) tra le quali un secondo posto super prestigioso nei 50 stile libero con primato italiano (23″90), prima volta sul podio iridato in una gara individuale. Non solo dunque “donna staffetta”, in grado di spaziare dallo stile libero alla farfalla senza difficoltà. La sua grande acquaticità le consente infatti di essere competitiva in diverse specialità sopperendo alle mancanze fisiche/atletiche nel confronto con le avversarie. Tuttavia, bisognerà verificare questi risultati nella piscina da 50 metri, quella che conta davvero. Chissà, forse una prima indicazione potremmo averla dai campionati nazionali invernali di Riccione (16-17 dicembre) che di fatto chiuderanno il 2016. In più le distanze nelle quali si cimenta la nostra Silvia annoverano un roster di avversarie da far tremare i polsi: Sarah Sjoestroem e le sorelle Campbell ad esempio. Un livello di concorrenza molto alto che rende assai complicato pensare che vi possano essere delle chance da top3.

Chiosiamo su Fabio Scozzoli, altra nota lieta del darsi agonistico in quel di Windsor. Il bronzo conquistato nei 100 rana e la finale dei 50 rappresentano due ottimi punti di partenza per l’azzurro, dopo un periodo buio. Il 28 enne di Lugo (RA) sembra infatti aver ritrovato la sua nuotata. L’equilibrio tra potenza e acquaticità era quello che gli era mancato nelle ultime due annate e molti già iniziavano a darlo per finito. In Canada, invece, Fabio ha dato delle risposte confortanti che possono consentirgli di guardare al futuro con molta più fiducia, preparandosi al meglio per la stagione in lunga.

 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da Fin

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