Nuoto, Mondiali Windsor 2016: Federica Pellegrini leader, Gregorio Paltrinieri ko indolore , la nuova Silvia Di Pietro e Fabio Scozzoli il ritorno

1 oro, 4 argenti e 2 bronzi. E’ questo il bottino dell’Italnuoto al termine della rassegna iridata in vasca corta di Windsor (Canada). Un bilancio di medaglie positivo per una squadra presentatasi a ranghi assai ridotti e la scelta chiara del ct Cesare Butini di puntare non al 100% sull’appuntamento nordamericano programmando il tutto in vista dei Mondiali di Budapest in lunga (23 luglio-30 luglio 2017). Pertanto, i campionati mondiali hanno offerto un quadro variegato sintetizzato da alcuni personaggi su tutti.

Partiamo da lei, la “Divina”, Federica Pellegrini, reduce da una deludente Olimpiadi di Rio, condita dal quarto posto nella finale dei 200 stile libero. Ebbene la campionessa di Spinea è senz’altro tra gli atleti che con più motivazioni si è presentata ai nastri di partenza. Desiderosa di cancellare la delusione brasiliana, la veneta ha voluto preparare in modo preciso e puntuale questa manifestazione ed i risultati sono stati eccellenti: oro nei 200 stile libero davanti a Katinka Hosszu, un argento nella staffetta 4×50 mista ed un bronzo nella 4×50 stile libero. Tre medaglie che portano ad un totale di 7 nei Mondiali nella piscina da 25m per Federica, ma soprattutto il successo nella sua gara (200 sl) ha un significato particolare: la conquista dell’oro mancante e la dimostrazione di saper andare ancora molto forte. L’1’51″73 (suo best time in tessuto) rappresenta un riscontro estremamente confortante. In più il progetto velocità, con la qualificazione alla finale dei 100 sl ed un quinto posto in 52″43 senza una preparazione ad hoc, fa prospettare scenari diversi ed interessanti. Di sicuro la Pellegrini ha dimostrato ancora una volta di essere leader del gruppo italiano.

Il secondo nome è quello di Gregorio Paltrinieri. Giunto in Canada coi canoni del favorito n.1 dei 1500 stile libero, oro olimpico ed europeo in carica, l’azzurro era intenzionato a replicare i suoi successi anche in Canada. Sfortunatamente per lui, una condizione non perfetta ed un Taehwan Park in gran spolvero non gli hanno consentito di fregiarsi di un altro titolo. Un ko che però è indolore in molti aspetti. In primis, nonostante tutto, Greg è il primo italiano nella storia a conquistare 3 medaglie di fila ai Mondiali in vasca corta in una singola specialità. In secondo luogo, la vittoria del coreano in 14’15″51 è distante sensibilmente da quello che il carpigiano ha dimostrato di fare in passato. Una sconfitta utile per dare ulteriori motivazioni alla ripresa degli allenamenti, a pieno regime, da gennaio. Un po’ lo stesso discorso per Gabriele Detti, uscito coni ll morale a terra da Windsor: eliminato nelle batterie dei 400 sl ed ottavo nella finale dei 1500. Ancor più del suo amico/rivale il livornese ha risentito di una preparazione imperfetta ed in vista dell’appuntamento clou di Budapest, lo spirito di rivalsa non mancherà.

Le due liete novelle sono Silvia Di Pietro e Fabio Scozzoli. La romana del CC Aniente torna dall’esperienza nordamericana con quattro medaglie (3 argenti ed 1 bronzo), il secondo posto nei 50 stile libero su tutti, ed il record italiano migliorato in due occasioni (23″92) nella distanza menzionata. Una Di Pietro come non la si era mai vista in ambito internazionale: convinta di sè stessa ed abile a gestire più impegni ravvicinati. L’argento dei 50 sl è giunto nell’ultima giornata al termine di una lunga serie di gare. Ciò fa pensare che l’atleta stia affinando le proprie capacità di recupero. Per quanto concerne invece l’ex vice campione del mondo di Shanghai 2011, la prestazione dei 100 rana e quel bronzo è piaciuto non solo per il risultato finale (57″04) ma per l’approccio aggressivo dimostrato: in attacco dalla prima bracciata. Uno Scozzoli, dunque, rinato nella piscina canadese e la finale anche dei 50 (termina in settima piazza) è il coronamento di un’ottima “campagna” nordamericana.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da Deepbluemedia