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Nuoto – Mondiali Windsor 2016 – IL PAGELLONE. Pellegrini perfetta, Scozzoli: bentornato!

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FEDERICA PELLEGRINI 10: semplicemente leggendaria. Getta sull’acqua di Windsor tutta la rabbia accumulata dopo Rio e trova una delle sue gare classiche, in rimonta, apparentemente impossibile. Battere questa Hosszu che aveva quasi un secondo di vantaggio a metà gara era difficilissimo. Federica ci è riuscita e con margine, con un ottimo tempo e con tutta la cattiveria che la contraddistinguerà da qui a Tokyo. Le ultime due vasche entrano di diritto nella galleria delle meraviglie della campionessa veneta. Poi c’è la staffetta: si ritrova a sorpresa Oleksiak contro, non si fa prendere dal panico e difende il terzo che poi diventerà secondo posto. Lucida

GABRIELE DETTI 5: aveva abituato troppo bene. Bastava che scendesse in acqua ed erano fuochi d’artificio., Stavolta, però, le polveri restano bagnate al termine di una batteria in cui la scintilla, di fatto, non si è accesa mai. Dopo Rio si è ben disposti a “perdonare” un passaggio a vuoto ma sarebbe stato più bello accettare un mancato podio, ad accettare la mancata finale si fa più fatica.

GIACOMO CARINI 7: approda al suo primo grande appuntamento mondiale, eludendo gli sbarramenti della Fin, scende in vasca per la sua gara e migliora subito il personale dei 200 farfalla che poi è anche il miglior tempo in Italia in tessuto. Sarebbe servito un miracolo per centrare la finale ma il suo atteggiamento piace, eccome.

SILVIA SCALIA 5.5: per metà gara nella batteria dei 100 dorso resta in corsa per approdare alla semifinale poi crolla, schiacciata forse anche un po’ dal peso del’emozione. Non riesce a migliorarsi, anzi va piuttosto lontana dal suo best che le avrebbe fruttato il passaggio del turno. Occasione persa anche se non manca certo la determinazione.

MARTINA CARRARO 6.5: i 50 non sono la sua gara preferita. Eppure riesce ad approdare in semifinale e nella sfida che vale l’ingresso tra le prime otto fino alla virata resta in corsa con le migliori, prima di alzare bandiera bianca.

FABIO SCOZZOLI 8: Il profumo di una finale mondiale non lo respirava dal 2013 a Barcellona in lunga. L’ultima volta di una finale iridata in corta salì sul gradino più alto del podio a Istanbul. Già in batteria si vede che ha il ritmo giusto ma in semifinale dimostra di essere competitivo ai massimi livelli. Entra in finale con il sesto tempo ma in una finale senza padroni (Peaty a casa, Van der Burgh e Lima eliminati) può succedere di tutto e a lui l’esperienza e la brillantezza non mancano.

ERICA FERRAIOLI 6.5: bene in mattinata quando lancia la staffetta nel migliore dei modi. Al pomeriggio soffre di più, soprattutto nell’ultima vasca e rischia di mettere in difficoltà le compagne per un paio di decimi di troppo nella sua frazione.

AGLAIA PEZZATO 8.5: raccoglie il testimone al quarto posto e lo cede a Pellegrini al secondo posto. Un piccolo capolavoro quello della atleta meno titolata che ancora una volta si conferma specialista della staffetta. Bravissima

SILVIA DI PIETRO 8: una grande frazione, la sua. Parte con il compito di recuperare, non commette l’errore di strappare nella prima vasca e, con calma, si riporta all’altezza delle rivali. Saggezza e freschezza atletica alla base di una prestazione di grande spessore.

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