Ciclismo
OSCAR 2016 – La Rivelazione Italiana dell’Anno è…. Dalla Dinamite della Neve al Re degli Ippon
Il 2016 è stato un anno meraviglioso per lo sport italiano che ha vissuto e ammirato tantissimi successi. Come da tradizione OASport conferisce i suoi premi e onora i migliori atleti azzurri della stagione che si sta per concludere con i consueti Oscar.
Arriva il momento della speciale classificata riservata alla rivelazione della stagione. Ci riferiamo a quei talenti italiani che si sono consacrati nel 2016, ottenendo dei risultati sbalorditivi, ben oltre le più rosee aspettative. Una top 10 tutta azzurra, dei nostri migliori 10 rappresentanti, quelli che hanno regalato più emozioni e trionfi.
Per conoscere le cinque rivelazioni dell’anno clicca in ordine sulle pagine 2, 3, 4 e via dicendo. Dalla quinta alla prima posizione, per scoprire dal basso verso l’alto la nostra speciale classifica.
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SOFIA GOGGIA
Soltanto gli infortuni hanno frenato il suo talento cristallino che già si era messo in luce ai Mondiali 2013 quando colse un eccellente quarto posto in supergigante, praticamente alla sua prima vera uscita tra le grandi. Tre stagioni dopo la bergamasca si ripropone su livelli di eccellenza sopraffina, diventa la grande rivelazione dello sci alpino italiano, anche i più scettici sulle sue potenzialità di devono ricredere di fronte a una maestra che raccoglie addirittura sei podi in dieci gare disputate, dimostrandosi in stato di grazia.
Prima italiana della storia capace di salire sul podio in Coppia del Mondo in quattro specialità (discesa libera, supergigante, gigante, combinata), addirittura in lotta per la classifica generale (peccato per l’uscita nel Super G della Val d’Isere quando aveva la seria possibilità di vestire il pettorale rosso di leader). Sofia Goggia si è rivelata al Mondo, ha rifatto scoprire lo sci ad appassionati sopiti e può crescere ancora per farci sognare traguardi inverosimili, a caccia ancora della prima vittoria nel circuito che siamo certi arriverà molto presto…
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FILIPPO GANNA
Una delle più belle rivelazioni dell’intera stagione, una delle scoperte più stupefacenti ed esaltanti di questo 2016, un talentino in erba che ha mosso i suoi primi passi nel ciclismo che conta, la promessa di un futuro roseo per la pista italiana che dopo i momenti epici offerti da Elia Viviani potrebbe aver trovato un nuovo Re Mida capace di farci sobbalzare i cuori a furia di pedalate possenti e potentissime.
Il Campione del Mondo dell’inseguimento individuale viene da Verbania e ha solo 20 anni, una classe sopraffina e una gamba da predestinato. Arrivo a braccia aperte, con oltre due secondi di vantaggio su Domenic Weinstein. A Londra ha realizzato una prestazione maiuscola, impareggiabile da tutta la concorrenza. L’iride illumina il volto di Filippo Ganna, poi capace anche di conquistare l’argento europeo nella prova a cronometro riservata agli U23 oltre a un doppio argento agli Europei su pista (nell’inseguimento individuale e in quello a squadre).
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DANIELE GAROZZO
Il Salvatore della Scherma italiana, l’uomo che meno ti aspetti, un talento naturale che doveva soltanto esplodere. Lo ha fatto nel momento più importante della sua giovanissima carriera, esaltandosi in una giornata da lupi, nella prova individuale del fioretto che ha premiato la caparbietà
Daniele Garozzo ha vinto l’argento agli Europei 2015, ha contributo al trionfo iridato della squadra lo scorso anno ma non era certamente il favorito della competizione. Sbalordirà tutti, quasi dominando la competizione, asfaltando in semifinale il Campione del Mondo Safin e abbattendo il viceiridato Massialas nella finalissima per il titolo. Una cavalcata da vero numero 1, da Campione Olimpico navigato che ha poi perso il suo oro, scippato su un treno e poi fortunatamente ritrovato.
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GABRIELE ROSSETTI
Di padre in figlio. Un’eredità investita e fruttata, un patrimonio familiare migliorato, esploso. Un baule dorato contenente talento, classe, caparbietà che il 21enne ha svaligiato a Rio. Lo svedesone Marcus Svensson era una roccia, sembrava inscalfibile, non sbagliava mai ma la precisione inaudita del Figlio d’Arte era incrollabile. Colpo su colpo in una Finale ad altissimo tasso tecnico, Gabriele Rossetti è irremovibile e l’avversario crollo. Campione Olimpico, lo skeet è azzurro, i piattelli si sbriciolano sotto la forza di volontà del toscano che riporta il suo cognome su un podio a cinque cerchi dopo 24 anni: quando non era ancora nato, suo papà Bruno conquistò il bronzo a Barcellona 1992 sempre nello skeet. Di padre in figlio.
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FABIO BASILE
Il numero dell’immortale, della leggenda, del caposaldo che rimarrà a imperitura memoria. L’oro numero 200 dell’Italia ai Giochi Olimpici. Una cifra tonda che riempie la bocca, gonfia il petto, fa palpitare il cuore, raggela il sangue, fa alzare le braccia al cielo in segno di gloria, ci lascia di stucco e increduli proprio come l’impresa di un esemplare Samurai venuto dal Mediterraneo.
Fabio Basile ha riportato il judo italiano sul Trono a Cinque Cerchi, in Cima all’Olimpo degli imbattibili, indomito guerriero che ha ribaltato le gerarchie abbattendo qualsiasi ostacolo gli si ponesse dinnanzi. Un carrarmato, un rullo compressore, uno tsunami che travolgeva progressivamente le stelle della sua categoria, correndo possente verso l’oro bramato.
Si è qualificato all’ultimo assalto utile, ha preso l’aereo per Rio, è sceso sul tatami e ha iniziato una progressione al limite del surreale. Una serie di ippon impossibili, una tecnica d’eccellenza sciorinata nel contesto maximo dell’arte del combattimento. Campione Olimpico dei 66kg (epocale l’ippon dopo 84 secondi inflitto al Campione del Mondo nella Finalissima), senza se e senza ma: dopo 16 anni l’Italia ritornava sul gradino più alto del podio a cinque cerchi tra gli uomini. Quando Maddaloni si consacrava a Sydney, il piccolo Fabio aveva appena sei anni ma quei ricordi rimangono indelebili.
Basile è poi diventato subito un personaggio: bello come il sole per le ragazze, simpatico e affabile davanti alle telecamere, pronto per un futuro televisivo (dovrebbe partecipare a Ballando con le Stelle e lui vorrebbe avere un ruolo nella serie Gomorra). Sempre con un oro al collo.