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OSCAR 2016 – La Donna Italiana dell’Anno è… La top 15: dalle lacrime di Bebe ai tuffi di Tania

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Il 2016 è stato un anno meraviglioso per lo sport italiano che ha vissuto e ammirato tantissimi successi. Come da tradizione OASport conferisce i suoi premi e onora i migliori atleti azzurri della stagione che si sta per concludere con i consueti Oscar.

Arriva il momento della speciale classificata riservata alla miglior donna italiana dell’anno. Una top 15 tutta azzurra, dei nostri migliori 15 rappresentanti, quelli che hanno regalato più emozioni e trionfi.

Per conoscere la top 15 delle migliori donne italiane dell’anno clicca in ordine sulle pagine 2, 3, 4 e via dicendo. Dalla quindicesima alla prima posizione, per scoprire dal basso verso l’alto la nostra speciale classifica.

 

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ELISA LONGO BORGHINI

 

Meravigliosa nella prova in linea delle Olimpiadi. Con una tattica di squadra perfetta, rimane nel gruppetto con la trionfatrice van der Breggen e con la Johansson, recuperando sulla fuggitiva Abbott. Il bronzo finisce al collo dell’azzurra che a 24 anni si consacra sotto i cinque cerchi. L’Italia del ciclismo femminile non delude mai.

 

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ELISA DI FRANCISCA

 

La Campionessa Olimpica di Londra 2012 si presenta a Rio per difendere il titolo a cinque cerchi. La semifinale annunciata contro la Errigo non arriva a causa della precoce eliminazione della Campionessa del Mondo 2015, ma la 33enne jesina si sbarazza della Boubakri e si guadagna la finalissima con la Deriglazova, una delle rivali più accreditate per la corsa verso l’oro. La russa si dimostra un osso duro, crea quasi subito il break vincente, Elisa prova la rimonta ma si deve accontentare della medaglia d’argento contro una rivale quel giorno più forte.

 

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ALESSIA MESIANO

 

Alessia Mesiano ha rappresentato la punta di diamante della boxe nel 2016, quantomeno sotto il profilo dei trofei portati a casa. La 24enne laziale, infatti, si è laureata Campionessa del Mondo nei 57kg, categoria non olimpica.

Stesa l’accreditatissima Kuleshova ai quarti, poi il dominio contro la Eliseeva in semifinale prima del tripudio finale giunto grazie alla vittoria contro l’indiana Lather. Il tricolore torna sul pennone più alto dopo undici anni dall’ultima affermazione della Galassi.

 

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RACHELE BRUNI

 

L’arrivo alla piastra della 10km di nuoto in acque libere è stato contestato a lungo, la battaglia con Aurélie Muller ha portato la francese alla squalifica e ha regalato uno spettacolare argento per l’azzurra, inchinatasi solo alla van Rouwendaal.

Le 25enne toscana dedica poi la vittoria alla compagna Diletta, dichiarando al mondo la propria omosessualità (prima medagliata italiana di sempre), diventando così un esempio per chi non riesce a trovare il coraggio per fare il proprio outing. Il nuoto di fondo italiano riesce così a confermarsi sul podio a cinque cerchi e torna a casa più che soddisfatto.

 

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ROSSELLA FIAMINGO

 

Campionessa del Mondo 2014 e 2015, Rox vola alle Olimpiadi 2016 per centrare una clamorosa tripletta da leggenda della spada femminile. La sua cavalcata sembra fermarsi in semifinale ma la Fiamingo riesce nell’impresa di recuperare 3 stoccate in 29 secondi alla Sun Yiwen, prima di sconfiggerla alla priorità. Nell’atto conclusivo contro la Szasz prende subito un buon vantaggio, sembra involarsi verso la gloria ma si blocca, presta il fianco alla rimonta dell’ungherese che la sconfigge. L’argento finisce comunque al collo della 25enne: va più che bene, anche se…

 

(foto Bizzi)

 

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MICHELA MOIOLI

 

Fate largo alla vincitrice della Coppa del Mondo 2016 di snowboard cross, la prima italiana della storia a firmare l’impresa e a portare nel nostro Paese l’ambitissima Sfera di Cristallo. La 21enne di Alzano Lombardo si esalta, trionfa a Veysonnaz e chiude la pratica al termine di un’annata indimenticabile: la tavola di Michela Moioli è più in alto di tutte.

 

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CHIARO CAINERO

 

La Finale tutta italiana con Diana Bacosi scalda il tiro a volo italiano che raggiunge l’apoteosi alle Olimpiadi di Rio 2016. La Campionessa Olimpica di Pechino 2008 era a un passo da un leggendario bis a otto anni di distanza ma davanti a lei si è trovata una super Diana Bacosi. Una doppietta spettacolare nello skeet che ci ha emozionato e che ha rilanciato tutta la spedizione azzurra in Brasile.

 

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FEDERICA PELLEGRINI

 

La Divina è sempre la Divina, una stella polare nello sport italiano che trova sempre il modo di far parlare di sé, di mettere il timbro stagionale e urlare presente dopo una cocente delusione. Alle Olimpiadi la rincorsa al podio era alla sua portata, una medaglia di bronzo poteva concretamente finire al collo della Campionessa Olimpica 2008: i suoi amati 200m vedevano ai blocchi di partenza le inarrivabili Katie Ledecky e Sarah Sjostrom, solo una magia avrebbe permesso all’azzurra di scendere sotto il muro dell’1:54. L’australiana McKeon scappata via in corsia 7 ha però beffato Federica che ha così fallito il suo grande obiettivo stagionale (a Rio ha comunque disputato le finali dei 100m stile libero e della staffetta mista).

Ai Mondiali in vasca corta, però, la grande rinascita. Le Pelle non si ritira, prosegue con la sua attività, si presenta a Windsor per completare il Grande Slam della carriera e con facilità disarmante lo realizza. Le mancava solo il titolo iridato nella mezza distanza per poter dire di aver vinto tutto sui 200m: Campionessa Olimpica, Campionessa del Mondo, Campionessa d’Europa sia in corta che in lunga. Completa l’impresa sverniciando la Lady di Ferro nell’ultimo 25. In primavera aveva vinto anche il titolo continentale.

 

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ODETTE GIUFFRIDA

 

L’impresa contro la Chitu, la disciplina contro Ma Yingnan, il coraggio contro il fenomeno Majlinda Kelmendi. In una delle giornate più memorabili della storia per il judo italiano, culminata con il trionfo di Fabio Basile, Odette Giuffrida fa l’impresa di tutta una vita. Abbatte la sua acerrima rivale rumena, vede aprirsi le porte verso il Paradiso, le spalanca domando la cinese e solo un ostacolo insormontabile venuto dal Kosovo per fare la leggenda del suo Paese le impedisce di fare saltare totalmente il banco. La medaglia d’argento dei 52kg è appesa al collo di una deliziosa 21enne che ha lavorato tutta una vita per salire sul podio che conta.

 

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MARTINA CAIRONI

 

Quattro anni dopo c’è sempre lei sul trono dei 100m T42, la disciplina che la bergamasca sta dominando da Londra 2012 dopo le quali ha anche conquistato due titoli iridati e realizzato il Record del Mondo (14.61 a Doha nel 2015).

È davvero imbattibile, un’autentica forza della natura che anche a Rio ha dominato l’intera concorrenza, senza battere ciglio e scendendo ancora una volta sotto il muro dei 15 secondi. Il bis con l’argento nel salto in lungo la consacra definitivamente come una delle migliori atlete paralimpiche dell’ultimo lustro.

 

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ASSUNTA LEGNANTE

 

Il Cannoncino più delizioso d’Italia. La sua potenza si fonde con la sua dolcezza e la sua ilarità contagiosa. In una stagione molto complicata per motivi personali e fisici, Assunta Legnante non si è mai tirata indietro e ha sempre voluto completare la missione che si era prefissa già da tempo.

La Campionessa Paralimpica di Londra 2012 si presenta a Rio con tutti i favori del pronostico ma non è facile confermarsi. È gara vera prima della bordata che fa volare il peso della napoletana a 15,74m. La Maschera di Diabolik non nasconde le emozioni di una donna fantastica che con immensa forza di volontà ha saputo superare i propri limiti ancora una volta. Non solo il titolo della disciplina prediletta, quella che anche da normodotata le aveva regalato parecchie soddisfazioni ma anche il quarto posto nel lancio del disco. A 38 anni e da non vedente è ancora una volta immensa.

 

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DOROTHEA WIERER

 

Occhi blu color ghiaccio. Freddezza glaciale. Calda passione che fa innamorare. Il fascino della paladina della sua disciplina per i colori azzurri. In Italia è scoppiata la Biathlon Mania, nella nostra Nazione questo sport torna a esplodere e a rivivere di luce proprio anche presso il grande pubblico grazie alle imprese di una bella, brava, talentuosa ragazza: il suo fisico l’ha resa celebre anche presso il grande pubblico, il suo agonismo e la sua classe sportiva l’hanno porta a scalare l’Olimpo dei volti più noti nel circuito.

Dorothea Wierer è diventata la biathleta italiana capace di salire sul podio per il maggior numero di volte (26), ha vinto la Coppa del Mondo dell’individuale (con due vittorie nel format), ha trascinato la staffetta alla vittoria nella tappa di Hochfilzen, il successo nella mass start di Canmore e il terzo posto nella classifica generale certificano una stagione da record per la Doro che ora punta dritta ai Mondiali 2017 e alle prossime Olimpiadi.

 

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DIANA BACOSI

 

Il simbolo delle mamme d’Italia, delle donne motore del nostro Paese che si dividono tra centinaia di impegni non fallendo mai l’obiettivo che si prefiggono, senza commettere errori, senza fallare un singolo colpo. Ogni occasione è buona per ottenere dei riconoscimenti, per dimostrare il proprio valore, spesso non riconosciuto pubblicamente, meno del dovuto.

In una indimenticabile Finale tutta italiana che dà una svolta importante all’intera spedizione italiana alle Olimpiadi di Rio 2016, Diana Bacosi si inventa il numero di gran classe che aspettava da tutta una vita: dopo 11 podi in Coppa del Mondo è arrivato il momento di vincere la gara più importante della carriera. I piattelli si frantumano sotto i suoi colpi, la terra non si sbriciola sotto i suoi piedi, il cielo sopra la sua testa si apre in uno squarcio che illumina il suo volto dorato dalle mille battaglia.

Dalle battute di caccia con papà Stanislao, colui che le ha inculcato la passione del tiro a volo, fino all’apoteosi nello skeet a cinque cerchi. Lei isolata da tutti, serena ma estremamente concentrata, capace di gestire lo stress, in solitaria per non emozionarsi troppo, con il suo Mattia e i genitori a casa a tifare per lei insieme al marito Vincenzo. “Sei tu la Campionessa Olimpica”, solo così ci si può credere dopo una vita di sacrifici che al termine del cammino ha regalato il premio più bello.

 

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TANIA CAGNOTTO

 

La leggerezza di una libellula, l’eleganza di una fata, la destrezza di una lince, la maturità di una ragazza semplice e genuina quanto Campionessa nello sport e nella vita. Di voli ne ha spiccati tanti, un airone che ha sempre guardato lontano, un’aquila che non si è mai fermata alle cose facili, un fringuello capace di domare l’aere e l’acqua con una classe innata.

Tania Cagnotto ha rivoluzionato la storia dei tuffi italiani, si è spinta verso traguardi che il nostro Paese non aveva mai gustato al femminile e per l’ennesima volta ci ha fatto piangere. Perché quando sale su un trampolino c’è sempre una lacrima che sgorga dai volti di chi si è appassionato ai tuffi proprio grazie a lei, la Reginetta di Bolzano che finalmente si è consacrata all’immortalità sportiva.

A Londra 2012 pianse lacrime amare per quei quarti posti che le tolsero il tanto agognato podio a cinque cerchi. La voglia di smettere, di mollare tutto, di abbandonare quella che per anni era stata la sua vita. Poi la convinzione di poter piazzare il colpaccio alle Olimpiadi 2016. Rio l’ha aspettata, l’ha coccolata, l’ha cullata, l’ha amata come le spettava. La sua squisitezza, la sua dolcezza, la sua capacità di far sembrare tutto così semplice hanno da sempre fatto breccia nel cuore degli italiani che l’hanno accompagnata su quel podio, verso addirittura due medaglie stupende: il bronzo nel trampolino da 3m a livello individuale, l’argento nel sincro in coppia con Francesca Dallapè, l’amica di una vita.

L’anno scorso il trionfo mondiale sconfiggendo le imbattibili cinesi da 1m, nel 2016 una doppietta a cinque cerchi impareggiabile con cui può davvero ritirarsi in pace (a meno che ci ripensi in futuro?). La Regina ha battuto ancora un colpo ed entra di diritto tra i migliori sportivi di tutti i tempi, nella top 15 per la stagione che volge al termine.

 

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BEATRICE “BEBE” VIO

 

In un mondo sempre più vorticoso, sempre più confuso, sempre più rapido, non è facile rimanere ancorati ai valori di un tempo. Uno sportivo non deve semplicemente limitarsi a vincere e a fare bella figura nella sua disciplina ma soprattutto deve essere un esempio per noi comuni mortali, semplici osservatori di gesta che sembrano impossibili. I più piccoli aspirano come spugne dai numeri dei grandi Campioni che spesso diventano idoli, modelli, fari da seguire.

Bebe Vio è nella top 15 degli sportivi italiani non solo perché ha dominato i Giochi Paralimpici, demolendo le avversarie con il suo fioretto (oro nella prova individuale, spettacolare bronzo nella gara a squadre con una rimonta finale davvero epocale) ma perché con il suo essere incredibilmente “adolescente dei giorni nostri” ha saputo farsi apprezzare e amare anche da chi segue poco lo sport.

Un idolo fuori dalle pedane, conosciuta dalle mamma e dai bambini, una ragazza della porta accanto che tutti vorrebbero avere come amica, come confidente, come vicina, come sorella, come figlia. Semplicemente unica nella sua trascinante simpatia frenetica e coinvolgente, tanto che pure Barack Obama ne è rimasto colpito. Il selfie rubato al Presidente degli Stati Uniti d’America ha letteralmente fatto il giro del mondo, uno scatto che non si sarebbe potuto fare ma per Bebe nulla è davvero impossibile.

Diciannove anni e una vita ricca, vissuta appieno, in ogni singolo momento. Dalla meningite fulminante che le ha portato via quattro arti fino alla consacrazione sportiva e umana, passando per un lungo periodo di riabilitazione e tante battaglie vinte. Sprizza vita da tutti i pori, è così contagiosa che scalda soltanto al guardarla.

Scelta da Matteo Renzi per la cena di rappresentanza alla Casa Bianca, eccellenza italiana che ci rende orgogliosi in tutto il mondo. La sua campagna pro vaccino, il suo impegno nel sociale, le sue battute (la protesi prestata per un selfie in occasione del Grand Prix della Ginnastica è stato un altro momento indimenticabile), due medaglie olimpiche: indiscutibilmente la Regina dello Sport Italiano nel 2016.

 

(foto Bizzi)

 

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