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OSCAR 2016 – La Squadra Italiana dell’anno è… La top 10: tra le urla del Guerriero, gli ace di uno Zar e la sabbia “dorata”

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NAZIONALE ITALIANA DI CALCIO MASCHILE

 

Accreditati come dei bidoni e degli scarponi, quasi inadatti a vestire la maglia azzurra. Presentati come una delle Nazionali più scarse dell’intera storia del calcio italico. L’undici peggiore di sempre che si sarebbe reso protagonist di figuracce e che sarebbe uscito mestamente dagli Europei. Una delle compagini meno amate della storia, vista storcendo il naso e con quell’atteggiamento da snob a volte tipico delle nostre latitudini. Il Belgio doveva umiliarci, la Svezia di Ibrahimovic ci avrebbe fatto le feste, l’eliminazione sarebbe arrivata mestamente nel girone eliminatorio dopo i due capitomboli ai Mondiali.

Il funerale della Nazionale Italiana di calcio maschile era già annunciato, i necrologi sembravano scritti da mesi, gli infortuni e le assenze delle ultime settimane avevano messo ulteriormente in crisi Antonio Conte che però non è mai stato in balia degli eventi. L’uomo che avrebbe poi fatto la differenza ci ha sempre creduto nel profondo del suo cuore: voleva far saltare il banco, l’abbiamo capito troppo tardi.

O’ Guerriero ha l’animo dei gladiatori di un tempo: condannati alla morte nell’Arena, soli contro tutti con poche armi a disposizione, capaci però di sfruttarle nel migliore dei modi e di ribaltare l’annunciato pronostico della vigilia.

Il Combattente Supremo guida il suo manipolo, sempre più compatto e in grado di annullare degli oggettivi limiti tecnici, fino ai quarti di finale: il Belgio si inchina, l’impresa agli ottavi di finale quando con una partita memorabile e perfetta eliminano la Spagna detentrice del titolo (vendetta della finale persa nel 2012). Ci aspetta la Germania, una partita infinita si trascina ai calcio di rigore, prolungati, prima degli erroracci di Zaza e Pellé che pongono fine ai nostri sogni. Il cuore, il carattere, il carisma, le emozioni suscitate sono quelle che piacciono a noi.

 

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