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OSCAR 2016 – Le Emozioni dell’Anno sono state… La top 10 dei momenti indimenticabili: Ippon dorati, aces in fila, piattelli sbriciolati e…
Niccolò Campriani vince il suo secondo oro dopo il rocambolesco 8.3 di Kamenskiy
Vi sarà sicuramente capitato di provare quella strana sensazione in cui tutto vi sembra ormai definitivamente perduto, in cui i vostri sogni sembrano andati in frantumi e che solo qualcosa di impossibile (per non dire di miracoloso) potrebbe raddrizzare la situazione.
Ebbene questi stessi sentimenti sono quelli che Niccolò Campriani ha provato nella finalissima della carabina 50 metri 3 posizioni. L’azzurro è Campione Olimpico in carica nella specialità, qualche giorno prima aveva vinto l’oro nella 10m e andava a caccia di un leggendario bis. La battaglia conclusiva con il russo Sergey Kamenskiy assume i contorni del dramma quando l’azzurro spara un modestissimo 9.2 all’ultimo tiro, dopo che in precedenza non era andato oltre un pessimo 9.1.
Nicco ha ceduto al termine di una cavalcata emozionante e sul più bello la doppietta sembra essersene andata. A Kamenskiy basta ottenere un bassissimo 8.7 per mettersi al collo la medaglia d’oro: insomma, una semplice formalità. Ma gli Dei del tiro a volo hanno deciso per un’altra sorte, hanno scelto Campriani: il proiettile russo finisce su 8.3.
È un attimo fare i conti. L’ingegnere toscano sa che è primo, che è Campione Olimpico nonostante l’errore, che ha firmato una doppietta da leggenda. Non esulta, per sportività e compostezza. Ma chi era davanti al televisore è letteralmente esploso per un epilogo ai limiti dell’impossibile e dell’immaginabile: dalle lacrime di delusione a quelle di gioia nel giro di cinque secondi. Spettacolare, emozionante.
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