Ciclismo
OSCAR 2016 – L’Uomo Italiano dell’Anno è… La top 15: le bracciate di Greg, le proiezioni di Fabio, la doppietta di Nicco e…
VINCENZO NIBALI
Un’Aquila a cui solo la iella ha tarpato le ali. Un Leone dall’animo combattivo che ha sempre creduto di ruggire nella Savana delle due ruote. Anche nel momento di massima difficoltà, anche quando sembrava tutto finito, anche quando lo Squalo sembrava aver perso i denti per azzannare l’asfalto. Dall’apoteosi alla tristezza desolante, dal Trofeo Senza Fine alla consacrazione eterna rubata dalla malasorte.
La maledetta discesa del percorso olimpico, mentre si involava verso un probabile trionfo, avrebbe ammazzato anche un bisonte, avrebbe stordito un toro che in procinto di piazzare l’incornata si è visto mancare il bersaglio da davanti gli occhi.
Queste sono le due facce della stagione di Vincenzo Nibali che nel giro di tre mesi è passato dal Paradiso all’Inferno senza passare nel mezzo, in un percorso dantesco inverso rispetto all’originale, amaro nel suo epilogo quanto dolce fu l’inizio. Il Giro d’Italia sta andando malissimo, il siciliano è attardo di quasi cinque minuti dalla maglia rosa quando mancano soltanto due tappe di montagna al termine della corsa. Sostanzialmente non ci sono speranze, anche il podio sembra lontanissimo. Poi succede l’impossibile.
Nella Pinerolo > Risoul il leader Kruijswijk va a sbattere contro un muro di neve nella discesa del Colle dell’Agnello. Enzo vuole far saltare il banco, vincerà la tappa in solitaria e ricucirà il distacco dal primo posto a soli 44 secondi da Chaves. Il giorno dopo, a Sant’Anna di Vinadio, l’attacco decisivo che gli consegna la nostra corsa a tappe per la seconda volta in carriera. Ha rimontato un distacco assurdo in due giorni, un’impresa folle ai limiti dell’umano, resa possibile solo da chi ha un cuore immenso, da top 5 del ciclismo italiano di tutti i tempi.
Vola a Rio, a 11 km dal traguardo della prova a cinque cerchi è al comando con due uomini. È il più pimpante, si sta pregustando la prima medaglia d’oro dell’Italia alle Olimpiadi, una delle più desiderate, conquistata dal Re di Francia. Piena discesa, caduta rovinosa e il sogno va in frantumi.
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