Editoriali
Pagellone 2016: tutti i voti allo sport italiano! Tiro a volo inarrivabile, bene il judo. Atletica e basket gravemente insufficienti
Pentathlon: 6. Eppur si muove… Non sono arrivati titoli di sommo livello per i colori italiani, ma l’ottavo posto di Alice Sotero e il quinto di Riccardo De Luca (podio sfumato per un pelo) ai Giochi di Rio, il bronzo dello stesso carabiniere romano agli Europei e la vittoria “pre-olimpica” in Coppa del Mondo di Claudia Cesarini hanno rappresentato degli ottimi segnali per i Cinque Sport tinti d’azzurro. Nel 2016 è mancata anche Gloria Tocchi, sfortunata (non)protagonista di un’annata maledetta per varie ragioni, in compenso, i risultati ottenuti dai nostri giovani pentatleti sono stati ottimi. La medaglia olimpica nello Sport del Soldato manca da 24 anni, ma il trend degli ultimi tempi è positivo e le nuove leve fanno davvero ben sperare. Tognetti: un cognome su tutti, speriamo si affacci con continuità anche sui podi internazionali Senior.
Triathlon: 3,5. A parte il beffardo quarto posto di Alessandro Fabian ai Campionati Europei di Lisbona, un anno da dimenticare. Ancora un altro… Lo stesso carabiniere padovano – punta di diamante azzurra del movimento – ha peggiorato a Rio il piazzamento ottenuto a Londra (14° contro 10°) e non ha centrato nemmeno una top ten nelle World Series. Gli altri nostri rappresentanti dei Tre Sport si sono “confermati” da retrovie nelle massime competizioni internazionali: dalla 20^ piazza in giù, per meglio intenderci… Parziale attenuante, quella che fa evitare al triathlon italiano un voto ancora più basso: le sfortune che hanno colpito il settore femminile. La talentuosa Alice Betto ha praticamente perso per infortunio l’intera stagione agonistica, la costante Annamaria Mazzetti (unica azzurra a centrare una top-10 nelle WTS 2016) è stata frenata nei momenti cruciali da svariati problemi di salute, così il 17° posto olimpico della “sopravvissuta” Charlotte Bonin ha assunto i contorni del risultato positivo. Ma lo è stato solo a livello personale… La Federazione è in perenne stato di “agitazione”, non si intravedono fenomeni tra i giovani e, soprattutto, non è stata ancora trovata la cura per il nostro tallone d’Achille: la corsa. Tante, troppe volte i triatleti italiani sono stati super-competitivi nelle prime due frazioni per poi crollare inesorabilmente nell’ultima frazione. Urge un’inversione di rotta.
Sollevamento pesi: 7. Settimo posto per Mirco Scarantino e addirittura sesto per Giorgia Bordignon a Rio 2016. In particolare, i miglioramenti di quest’ultima negli scorsi anni sono stati impressionanti, mentre Scarantino, laureatosi campione del Vecchio Continente, ha trovato la sua dimensione anche in campo internazionale, provando ad avvicinarsi agli atleti asiatici che sembrano avere qualcosa in più rispetto agli Europei. Entrambi sono sono ben comportati per tutta la stagione, al pari di un Nino Pizzicato che avrebbe probabilmente meritato il pass per Rio al pari di Scarantino per i risultati ottenuti. Questo può e deve spingere loro due e tutta la squadra ad un impegno ancora maggiore nel prossimo quadriennio per riuscire ad avere più carte da potersi giocare ai prossimi Giochi Olimpici. Da ritrovare Genny Pagliaro, che nell’ultimo periodo sembra stia faticando a ritrovare le misure che nelle scorse stagioni le avevano consentito di avvicinare la testa delle graduatorie. Alle spalle di questi atleti anche un gruppo nutrito di giovani che si fa valere nelle categorie giovanili.
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